Entrate commissionali superiori alle attese hanno consentito a Banco Bpm di presentare agli analisti un secondo trimestre solido, con utili a 380 milioni. La banca ha aumentato la guidance per l’utile netto del 2024, portandola a 1,4 miliardi, pari “circa a 0,95 euro per azione, rispetto a 0,90 e al consenso di 0,92”, hanno notato gli analisti di Bank of America. “Complessivamente, questi risultati sono positivi”, benché la concorrenza sia forte. Il titolo quotato a Piazza Affari ha guadagnato oltre il 2% in chiusura, in scia alla seduta positiva di tutto il listino milanese.
Il focus sulle commissioni e il gestito
Le commissioni nette sono aumentate del 4,5% su base annua, tuttavia, ha ricordato in conference call l'ad Giuseppe Castagna, “se consideriamo un quadro effettivo dell'attività commerciale, l'aumento è quasi del 7,6%, una volta escluse le commissioni sui conti correnti, che abbiamo ridotto a partire dal secondo trimestre del 2023” e altri elementi che alterano il confronto. Nel semestre lo stock di asset in amministrato è aumentato del 6,7% (pari a 2,9 miliardi in più a quota 47,1), mentre la raccolta gestita è cresciuta del 3,3% (2,1 miliardi aggiunti a 64,1 miliardi). Nel solo secondo trimestre "abbiamo registrato una crescita nel risparmio gestito di 1 miliardo e nella custodia di quasi 3 miliardi”, ha ricordato Castagna. Tirando le somme gli asset finanziari dei clienti hanno raggiunto quota 218 miliardi (dai 215,6 di fine marzo).
"Per quanto riguarda i prodotti d'investimento, la maggior parte dell'aumento deriva dalle commissioni anticipate (upfront), grazie a un incremento del 30% nelle vendite di prodotti d'investimento”, ha dichiarato Castagna, “abbiamo registrato un aumento del 23% nei ricavi delle commissioni anticipate, con un ritmo di crescita inferiore per le commissioni ricorrenti, inferiore all'1%". Questo dato in futuro potrebbe preludere a un incremento delle commissioni ricorrenti: “L'attrazione di asset in gestione e in custodia che abbiamo sperimentato dovrebbe portare a risultati migliori nei prossimi trimestri", ha commentato Castagna.
Qualità del credito, meglio del previsto
Nel secondo trimestre Banco Bpm ha registrato un netto miglioramento della qualità del credito, con perdite su prestiti in linea con le aspettative del mercato. L'istituto ha riportato accantonamenti per 112 milioni, mentre il costo del rischio si è attestato a 43 punti base.
Il rapporto dei crediti deteriorati lordi ha segnato un ulteriore calo, raggiungendo il 3,25%, con una riduzione dello stock del 5% rispetto al trimestre precedente, hanno messo in evidenza gli analisti di BofA. Parallelamente, la copertura sui crediti problematici è salita al 51,2%, anche se l'istituto, in parallelo, ha ridotto gli accantonamenti prudenziali (overlay) a 130 milioni, con il calo dei timori di recessione e di nuove insolvenze sui crediti erogati. Secondo gli analisti resta molto prudenziale la stima del management sull'evoluzione futura del costo del rischio, tra i 45 e i 50 punti base che ipotizza un tasso di default dell'1,3%, significativamente superiore allo 0,99% attualmente registrato.