Secondo un’analisi di Simon Outin di AllianzGI, l’Italia ha un eccesso di liquidità inferiore a quella necessaria per i rimborsi dei prestiti agevolati concessi dall’Eurotower
Diodovich, IG Italia: “Riteniamo che i vertici dei principali istituti italiani abbiano già preso provvedimenti per sostituire la liquidità fornita dalle aste di rifinanziamento della Bce”
Si avvicina la “mina” del maxi-rimborso di prestiti low cost targati Bce (anche noti come Tltro). Secondo Simon Outin, director of financials credit research di Allianz Global Investors intervenuto in occasione di un webinar organizzato dalla divisione tedesca della società di gestione, le banche italiane hanno il maggior bisogno di liquidità tra gli istituti di credito europei in vista dei rimborsi dei finanziamenti concessi dall’Eurotower nell’ambito del programma Tltro, in scadenza tra il 2023 e il 2024. In altre parole, hanno assorbito il maggior numero di prestiti “agevolati” rispetto alle loro riserve di liquidità. “Tutti i paesi si trovano in una zona di comfort, tranne uno”, ha dichiarato Outin riferendosi all’Italia. Ma cosa significa per chi desidera investire nei titoli bancari?
Tltro: cosa sono (e come si posiziona l’Italia)
Partiamo da una definizione. Per Tltro (o “Targeted longer-term refinancing operations”) si intendono operazioni di rifinanziamento a lungo termine nate per offrire alle banche prestiti a costi favorevoli e incentivarle a fornire credito a imprese e consumatori nell’area euro. Outin ha confrontato il livello dei prestiti nell’ambito del programma Tltro con la liquidità detenuta presso la Bce, evidenziando come l’Italia abbia un eccesso di liquidità inferiore a quella necessaria per i rimborsi dei prestiti agevolati. Le Tltro rappresentano infatti meno del 50% delle riserve per tutti i paesi europei analizzati, tranne per Italia e Grecia, come si evidenzia nella tabella sottostante tratta dalla presentazione di AllianzGI.
Ha ancora senso investire sulle banche italiane?
Tuttavia, Allianz Global Investors ha intercettato le principali banche italiane e, siccome i loro tesorieri hanno elaborato “piani credibili” per gestire il processo, “probabilmente non ne risentiranno”, rassicura Outin. “Non condividiamo le teorie molto pessimistiche portate avanti da molti analisti sulle scadenze dei prestiti Tltro per le banche italiane, soprattutto quelle del mese di giugno”, commenta a We Wealth Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia. “È vero che esiste qualche rischio soprattutto a livello di coefficienti di liquidità che da giugno in poi alcune banche italiane (soprattutto quelle che non hanno usato Hqla – High quality liquid assets come collaterale) possano ritrovarsi con Lcr ratio inferiori al 100%. Tuttavia crediamo che esistano tante altre soluzioni di rifinanziamento per le banche italiane”.
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Secondo IG Italia, i vertici dei principali istituti italiani hanno già preso provvedimenti per sostituire la liquidità fornita dalle aste di rifinanziamento della Bce. “Le soluzioni possono essere: alzare i tassi sui depositi per attirare maggiore liquidità (a danno della redditività), uso del collaterale liberato dalle Tltro per vendere Abs o altrimenti utilizzare i fondi forniti dalla Bce tramite le Ltro (che saranno ancora in essere)”, continua Diodovich. “È chiaro che i costi saranno più elevati e che le performance record mostrate dalle banche italiane nel primo trimestre non potranno essere ripetute anche nei trimestri successivi. Non crediamo ci possa essere una crisi di liquidità nelle prossime settimane e manteniamo le nostre aspettative neutral sul comparto bancario italiano”.