- Banca d’Italia ha recentemente disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo di Banca Progetto
- I commissari inviati da Bankitalia hanno chiesto un aumento di capitale urgente al fondo Oaktree Capital Management, azionista di riferimento dell’istituto milanese
- Miglio (Altronconsumo): “Al momento, l’operatività della banca prosegue senza stop. Puoi continuare a operare sul tuo conto deposito o attraverso il tuo conto corrente”
Banca Progetto nell’occhio del ciclone. I commissari inviati da Banca d’Italia hanno chiesto un aumento di capitale urgente al fondo Oaktree Capital Management, azionista di riferimento dell’istituto milanese con il veicolo lussemburghese Bpl Holdco con una quota pari al 99,824% del capitale sociale. Stando a quanto risulta a Il Sole 24 Ore, la missiva con la richiesta sarebbe stata inoltrata negli scorsi giorni e sarebbe allacciata al deterioramento di alcuni indici patrimoniali della banca commissariata.
A fine marzo, Banca Progetto avrebbe infatti perso il requisito obbligatorio della leva finanziaria stabilito al 3% dagli accordi di Basilea, le linee guida in materia di requisiti patrimoniali e prudenziali degli istituti di credito. Di conseguenza, non potrebbe accedere alle operazioni di Emergency liquidity assistance, operazioni straordinarie di finanziamento concesse a istituzioni finanziarie solvibili in crisi temporanea di liquidità. Si stima che la ricapitalizzazione possa ammontare ad almeno un centinaio di milioni, ma che potrebbe lievitare. Il tutto mentre il fondo americano Oaktree, da oltre 200 miliardi di asset in gestione, fa i conti anche con il duello legale con il fondo di private equity Centerbridge Partners.
Centerbridge fa causa a Oaktree per annullare l’acquisto
Centerbridge ha infatti recentemente intentato una causa contro Oaktree Capital Management per annullare l’accordo per l’acquisto dell’istituto milanese. Secondo alcuni documenti visionati da Bloomberg, il veicolo Red Uk Holdco – affiliato a Centerbridge – si sarebbe rivolto a un giudice di Londra per rescindere l’intesa sulla banca commissariata “con effetto immediato”. Una notizia che è arrivata a poco più di due settimane dal provvedimento di Banca d’Italia che il 18 marzo 2025 ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo dell’istituto milanese e la sottoposizione dello stesso alla procedura di amministrazione straordinaria.
Dai documenti del tribunale analizzati dall’agenzia di stampa internazionale si evince che Centerbridge sostiene che le condizioni del deal non sono state rispettate, in quanto Banca Progetto non avrebbe rimediato alle carenze relative ai controlli antiriciclaggio. Poco più di un mese dopo il raggiungimento dell’accordo, esattamente lo scorso 24 ottobre, l’istituto era infatti finito nel mirino del Tribunale di Milano che lo aveva sottoposto ad amministrazione giudiziaria. Il provvedimento, si leggeva in una nota della procura, costituiva il risultato di più ampie indagini “volte all’approfondimento dei rapporti tra la banca e soggetti legati a consorterie di ‘ndrangheta”.
All’epoca Banca Progetto aveva chiarito che la misura fosse stata emessa in relazione a un “numero esiguo di operazioni” (10 finanziamenti su oltre 40mila in essere) e non implicava alcun coinvolgimento in attività illecite da parte dell’istituto, dei suoi dirigenti o dipendenti. Nelle scorse settimane l’ex amministratore delegato, Paolo Fiorentino, ha rassegnato le proprie dimissioni per ragioni personali e il consiglio di amministrazione di Banca Progetto ha nominato Andrea Varese come nuovo ceo.
Banca Progetto commissariata da Banca d’Italia
Come anticipato in apertura, Banca d’Italia ha successivamente disposto lo scioglimento degli organi con funzione di amministrazione e controllo di Banca Progetto e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria. “Una misura di intervento precoce”, aveva chiarito Banca Progetto in una nota ufficiale, con l’obiettivo “di assicurare un adeguato presidio dell’operatività della banca e di ripristinare condizioni di sana e prudente gestione”.
La vigilanza di Bankitalia, con lo stesso provvedimento, ha nominato gli organi dell’amministrazione straordinaria: il dottore Ludovico Mazzolin e l’avvocato Livia Casale come commissari straordinari, il dottore Domenico Posca e gli avvocati Nicola Marotta e Francesco De Santis come componenti del comitato di sorveglianza. L’avvocato Marotta è stato, tra l’altro, chiamato a rivestire il ruolo di presidente del suddetto comitato. “La gestione di Banca Progetto è stata temporaneamente affidata a tali organi e rimane oggetto di supervisione nell’ambito dell’azione di vigilanza ordinaria svolta dalla Banca d’Italia”, prosegue il comunicato della banca milanese.
Cosa significa per chi ha un conto deposito
Attualmente, l’operatività di Banca Progetto non è messa in discussione. Come da loro confermato, l’istituto prosegue di fatto la sua attività. “Clientela e depositanti, pertanto, possono continuare a operare con la consueta fiducia”, rassicura Banca Progetto. A ribadirlo è anche Pia Miglio, analista finanziario di Altroconsumo Investi, che osserva come al momento non ci sarebbero motivi “per correre a chiudere” il proprio rapporto con la banca milanese. Stando a quanto risulta a We Wealth, il “Conto Key non svincolabile” di Banca Progetto offre attualmente un tasso lordo del 3,25% nello scenario di investimento a 12 mesi e del 3,50% a 60 mesi. Il suo conto deposito libero (“Conto Progetto”) garantisce invece un tasso lordo del 3% fino al 31 dicembre 2025.
Il ruolo del Fondo interbancario a tutela dei depositi
“Se hai aperto il Conto Progetto o il Conto Corrente Key puoi continuare a operare come sempre”, afferma Miglio. Suggerendo tuttavia di non superare la giacenza di 100mila euro per depositante. Ricordiamo infatti che i conti deposito sono al 100% garantiti dal Fondo interbancario a tutela dei depositi (consorzio di diritto privato costituito nel 1987 su base volontaria e divenuto successivamente obbligatorio dal 2011, ndr) che interviene in caso di liquidazione coatta di una banca.
Il limite di copertura è, appunto, di 100mila euro per ciascun istituto e ciascun depositante. Questo significa che – nel caso in cui per esempio due o più depositanti abbiano un conto cointestato presso lo stesso istituto – ogni cointestatario potrà godere di una copertura massima di 100mila euro; se invece un soggetto detiene, oltre al conto cointestato, anche altri conti presso lo stesso istituto, la copertura massima di 100mila euro si applica all’insieme dei depositi intestati o cointestati. Il Fitd interviene tendenzialmente in sette giorni lavorativi dal provvedimento di liquidazione, quando si tratta di depositi nel limite di 100mila euro. I fondi possono infatti intervenire a titolo volontario anche oltre tale cifra e, per l’eccedenza, potrebbero esserci tempistiche più lunghe.
(Articolo aggiornato il 10 aprile 2025)