- Banca Popolare di Sondrio punta a una crescita di circa il 38% sulle commissioni derivanti dal wealth management
- Pedranzini: “Manterremo inalterata la robustezza patrimoniale che da sempre ci caratterizza”
Banca Popolare di Sondrio alza il velo sul nuovo piano industriale, rispondendo all’Opa lanciata da Bper. L’istituto valtellinese mira a 1,8 miliardi di utile cumulato entro il 2027 e a 1,5 miliardi in dividendi, raddoppiando la distribuzione avvenuta nell’ultimo triennio. Prevista anche un’accelerazione su wealth management e bancassurance, con l’inserimento di oltre 130 figure specializzate nei due comparti. “È un piano che riflette la storia della banca, da oltre 150 anni una realtà indipendente”, commenta l’amministratore delegato, Mario Alberto Pedranzini. “Manterremo inalterata la robustezza patrimoniale che da sempre ci caratterizza”, aggiunge.
Il nuovo piano di Popolare di Sondrio
Il piano industriale si fonda su uno scenario prudente che presume una normalizzazione dei tassi di interesse e livelli di inflazione e crescita contenuti. Il payout ratio è previsto all’85% in ogni anno del piano a partire dal 2025 (a fronte del 63% del 2024) con un mantenimento della solidità patrimoniale con Cet1 ratio sopra il 14% al 2027. La redditività core è vista stabile a 1,5 miliardi nel 2027, con un margine di interesse vicino a 1 miliardo di euro (contro gli 1,1 miliardi dello scorso anno) e un tasso di crescita annuo composto delle commissioni nell’ordine del 5,1%. Atteso anche un incremento del risparmio gestito e della raccolta assicurativa, con un Cagr 2024-2027 rispettivamente del +12% e del +9%.
Accelerazione sul wealth management
Per raggiungere questi obiettivi, il nuovo piano di Banca Popolare di Sondrio si basa su cinque direttrici strategiche di sviluppo: la sopracitata accelerazione su wealth management e bancassurance, una valorizzazione dei servizi alle imprese, un’evoluzione del modello di servizio in chiave digitale, una valorizzazione dei talenti e delle competenze e una continua integrazione dei fattori di sostenibilità. Nel dettaglio, l’istituto valtellinese punta a una crescita di circa il 38% delle commissioni derivanti dal wealth management e a un rialzo del 75% dei ricavi del comparto bancassurance danni. A tal fine, si prevedono oltre 130 inserimenti tra consulenti in rete, specialisti nelle aree territoriali e personale dedicato nelle strutture centrali di coordinamento.
Il focus sui clienti affluent e private
Atteso anche un ampliamento della portafogliazione della clientela affluent e private ai consulenti specializzati “per garantire un livello di servizio più elevato e allo stesso tempo massimizzare l’estrazione di valore dai clienti a maggior potenziale, con un rinnovato focus sul cross-selling dei prodotti assicurativi”, si legge nella nota diffusa da Popolare di Sondrio. La banca guidata da Pedranzini si pone tra l’altro come obiettivo un’ottimizzazione della produttività delle sue filiali, specie sulla distribuzione assicurativa, “facendo leva su un maggior presidio specialistico, sul monitoraggio e sulla formazione della rete”.
Le erogazioni di credito alle pmi
Passando alle altre direttrici del piano, si stima che le erogazioni di credito alle piccole e medie imprese aumenteranno di circa 1,6 miliardi entro il 2027, contribuendo alla generazione di circa 40 milioni di ricavi addizionali per l’istituto. Sul fronte dell’evoluzione del modello di servizio in chiave digitale, la banca punta a una maggiore penetrazione dell’internet banking (fino al 75% sul totale della clientela, in crescita di 13 punti percentuali rispetto al 2024) e a un incremento del tasso di acquisizione dei clienti attraverso i canali digitali (35% sul totale, ovvero 15 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno). Inoltre, intende triplicare l’incidenza delle vendite chiuse su canali digitali e remoti sulle vendite complessive.
Gli obiettivi sulla gender equality
In materia di sostenibilità, Popolare di Sondrio si prefigge innanzitutto un incremento dei finanziamenti con un impatto ambientale e sociale positivo per circa 2,4 miliardi di euro nell’arco del piano industriale. Si stimano anche nuove emissioni di green, social e sustainable bond per circa 1 miliardo di euro nello stesso periodo e una riduzione delle emissioni operative di gas serra del 7% al 2027 e del 14% al 2030. Inseriti infine nel piano anche alcuni obiettivi sul fronte della parità di genere, a partire dal raggiungimento del 45% di professioniste in termini di nuove assunzioni e dallo sviluppo di iniziative a supporto della genitorialità e dell’inclusività.