“I numeri di adesione che abbiamo registrato finora dimostrano che anche le famiglie private guardavano con attenzione a questa tipologia di attività ma non avevano ancora trovato un interlocutore serio al quale affidarsi per aprire un wallet dedicato al bitcoin”, dice a We Wealth Riccardo Renna, chief operation officer & head of Innovation di Banca Generali.
I dettagli della partnership
Annunciato lo scorso anno, BG Conio nasce dalla partnership industriale che Banca Generali aveva siglato a fine 2020 con Conio, la società fondata nel 2015 a San Francisco da Christian Miccoli e Vincenzo De Nicola. Una partnership pensata soprattutto a livello finanziario e industriale per la ricerca di applicazioni innovative di blockchain, ma che nel frattempo ha saputo elaborare un modello di compravendita di bitcoin che ad oggi non ha eguali in Italia.
Rispetto all’offerta di negoziazione di criptovalute attualmente presente sul mercato, infatti, quella di Banca Generali e Conio presenta almeno due tratti differenzianti. Il primo è quello relativo all’ambiente digitale in cui il cliente si trova a operare. Facendo leva sul proprio modello di open banking, Banca Generali è riuscita a integrare completamente l’offerta di Conio all’interno della propria app di mobile banking. In questo modo, i clienti abilitati alla negoziazione possono effettuare operazioni di compravendita di bitcoin direttamente dallo smartphone utilizzando la app che sono soliti adoperare per tutta la loro operatività bancaria. Il wallet è legato al conto corrente del cliente che, in questo modo, non è chiamato ad aprire profili su altre piattaforme né a effettuare versamenti tramite carta di credito. Il secondo tratto distintivo è invece legato agli aspetti di sicurezza. Lavorando a quattro mani, Banca Generali e Conio sono riusciti a sviluppare una modalità di custodia dei bitcoin incentrata su un innovativo sistema multi firma. A questo, la Banca ha aggiunto la possibilità di recovery del wallet del cliente in determinati casi, come ad esempio lo smarrimento delle chiavi o necessità successorie. Una funzionalità resa possibile dal fatto che la terza chiave di sicurezza è custodita dalla banca per conto del cliente che può quindi richiederla in ogni momento di necessità per recuperare il proprio wallet. Seppur non immediatamente evidente a livello commerciale, questa soluzione porta con sé una importantissima tutela per il cliente, soprattutto se si considera che oggi nel mondo ci sono circa 180 miliardi di dollari in bitcoin spariti a causa della perdita delle chiavi di sicurezza da parte dei proprietari.
Le priorità restano pianificazione e protezione
“La nostra priorità rimane sempre quella di aiutare le famiglie a proteggere e pianificare nel tempo i propri patrimoni. Per questo BG Conio è stato pensato in modo da consentire l’operatività al cliente in modalità self, ma con tutte le tutele che una Banca private come la nostra può mettere a loro disposizione” aggiunge Renna.
Oltre a questi aspetti, infatti, Banca Generali ha scelto di aprire il servizio alla propria clientela consentendone l’esposizione sulla base di accurate analisi patrimoniali. I clienti abilitati alla negoziazione di bitcoin possono dunque acquistare quote della criptovaluta con limiti ben definiti e proporzionali rispetto alla liquidità complessiva e al proprio profilo di rischio. Inoltre, BG Conio è stato implementato con l’aggiunta di una funzionalità che consente la liquidazione immediata e totale dell’intero wallet di Bitcoin: una scelta fatta per venire incontro alle esigenze dei profili di rischio più conservativi che puntano a minimizzare le eventuali perdite all’inizio delle fasi di storno del mercato. Tutti servizi che BG Conio continuerà a implementare in futuro, così da rendere l’esperienza del cliente sempre più sicura e accessibile.
“Anche se l’operatività di BG Conio è partita da poco tempo, stiamo già raccogliendo i primi dati e riscontri dalla clientela per profilare sempre al meglio il nostro modello di servizio. Crediamo fortemente che sia questa la strada da seguire per chi, come noi, punta a diventare sempre più un hub private di servizi innovativi alla clientela” conclude Renna.