- Le azioni tech hanno reso oltre il 36% nel 2024, ma sono scese di circa il 5% da inizio anno. Apple, Microsoft e Nvidia in rosso
- Morningstar: “Fattori idiosincratici come la fiducia dei consumatori, le preoccupazioni per l’inflazione e la geopolitica stanno pesando sul mercato”
Tech in tilt a Wall Street. Dopo aver trainato il mercato azionario a stelle e strisce per due anni consecutivi, le azioni tecnologiche vacillano, contribuendo a frenare la corsa dell’S&P 500 (+1,46% da inizio anno). Nel frattempo, settori come i servizi finanziari, le materie prime e la sanità stanno beneficiando di un rinnovato interesse degli investitori, così come alcuni mercati internazionali come la Cina, il Regno Unito e la Germania. È in atto una rotazione? E se sì, quanto durerà?
Azioni: rotazione in atto a Wall Street
Secondo un’analisi di Morningstar, diversi fattori dimostrano che un cambiamento è effettivamente in corso. Come evidenziato nel grafico sottostante, le azioni tech hanno reso oltre il 36% nel 2024 ma sono scese di circa il 5% da inizio anno. Apple, Microsoft e Nvidia (i tre titoli che pesano di più nel Morningstar Us Technology Index) sono tutte in rosso: -3,04% year to date per il primo, -7,42% per il secondo e -12,41% per il terzo, nonostante la scorsa settimana il colosso dei chip abbia spiazzato il mercato con una trimestrale record. Dall’altra parte, il settore delle materie prime ha incassato la peggiore performance nel 2024, essendo stato l’unico ad archiviare l’anno in negativo. Eppure, da inizio anno cresce del 4,55%. Allo stesso modo, anche le azioni healthcare sembrerebbero in ascesa, dopo aver chiuso il 2024 con un +2,7%, ovvero la seconda peggiore performance dell’anno a livello settoriale.
Investitori a caccia di azioni cicliche
“Gli investitori sembrano anche orientarsi verso il value”, evidenzia Morningstar. Se nel 2024 il Morningstar Us Growth index ha battuto il Morningstar Us value index, quest’anno le azioni growth arrancano, complice la frenata del tech. Su altri fronti, la lettura appare invece meno chiara. Basti pensare ai settori ciclici, con la finanza che segna un +5,29% da inizio anno mentre altre aree dello stesso comparto arrancano, come i beni di consumo ciclici (-6,25%). “Questo quadro confuso mostra che fattori idiosincratici come la fiducia dei consumatori, le preoccupazioni per l’inflazione e la geopolitica stanno pesando sul mercato”, sottolinea la società di rating. Dan Kemp, global chief research and investment officer di Morningstar, osserva invece la rotazione in atto sui mercati azionari in termini di valutazioni. Secondo l’esperto, il fatto che le azioni tecnologiche a mega capitalizzazione siano sempre più sopravvalutate rappresenta uno dei primi segnali che i portafogli si stanno orientando verso aree dei mercati globali scambiate a prezzi più interessanti.
Azioni: su cosa puntano gli strategist
Fatte queste premesse, alcuni strategist suggeriscono di puntare sui titoli ciclici, nonostante le performance divergenti tra le varie aree. Lisa Shalett, cio di Morgan Stanley wealth management, ha indicato in una nota inoltrata ai clienti e visionata da Morningstar di “considerare l’aggiunta di titoli ciclici come quelli finanziari, energetici, manifatturieri e dei servizi al consumo”. Scott Wren, senior global market strategist di Wells Fargo investment institute sostiene invece che la recente impennata dei settori difensivi sia “temporanea” e guarda a sua volta a servizi finanziari, industriali, energetici e servizi di comunicazione.
La rotazione del mercato azionario durerà?
La domanda che ora ci si pone è: quanto durerà la rotazione del mercato azionario americano? Per Adam Turnquist, strategist di Lpl financial, situazioni come quella attuale “durano solo un mese, forse sei settimane”. Poi, dice, “si torna subito alla leadership delle large cap”. Secondo Turnquist, considerando che solo una piccola quota di titoli dell’S&P 500 hanno recentemente raggiunto nuovi massimi, non ci sono i segnali di “un cambiamento duraturo” rispetto alle azioni che finora hanno trainato il mercato. Diverso il parere di Michael Arone, chief investment strategist di State Street Global Advisors, secondo cui la situazione attuale potrebbe prolungarsi. La prova starebbe nel divario tra gli utili delle Magnifiche 7 (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Tesla e Nvidia) e il resto del mercato. “Se questo gap continuerà a restringersi nei prossimi mesi, sarà un fattore determinante per capire se la rotazione potrà continuare”, dichiara Arone.