I tassi di interesse alle stelle potrebbero deprimere
l’economia, e già stanno dissuadendo le famiglie dal contrarre nuovi mutui e le
imprese dal fare investimenti importanti. Ma c’è un comparto trae invece un
vantaggio diretto da questa dinamica ed è quello finanziario.
Nell’anno orribile dei mercati, i fondi equity della
categoria non hanno dato grosse soddisfazioni e anche nella top ten le
performance in rosso sono prevalenti. Solo i primi due della classifica, un
portafoglio globale di Polar Capital e uno omologo di Algebris Investments
hanno reso rispettivamente quasi il 18% e quasi il 6%. Gli altri sono in
perdita e anche la media di categoria è negativa per oltre il 7%. Ma su tre e
su cinque anni, la situazione cambia e il rendimento medio è in entrambi i casi
è vicino al 5% annuo.
I prossimi mesi dei titoli finanziari
Uno sguardo allo scenario aiuta a vedere oltre anche sul settore dei finanziari. “Le pressioni sulla domanda e sull’offerta derivanti dalla pandemia ci hanno avviato verso un’inflazione decennale – così Sebastien Mallet, Portfolio Manager, Global Value Equity Strategy, T. Rowe Price – ma sono emerse anche pressioni inflazionistiche strutturali e di lungo periodo. Ad esempio, le richieste salariali sono in aumento e lo scenario geopolitico globale è peggiorato in modo significativo.
Per farla breve, un’inflazione più alta di quella a cui siamo abituati sembra destinata a consolidarsi. L’aspetto positivo per gli investitori value nel 2023 è che l’aumento dell’inflazione e dei tassi si è dimostrato storicamente favorevole ai titoli value”. Tra cui si collocano i finanziari che inoltre sono favoriti direttamente dall’aumento dei tassi.
I tassi spingono attivi e utili, ma il Pil fiacco invita a tenere la guardia alta
I tassi spingono interessi attivi e utili, ma il rallentamento della crescita globale e i rischi di recessione invitano a tenere la guardia alta per il prossimo anno. Certamente rispetto alle recessioni del passato, banche e aziende finanziarie in generale, sono più resilienti grazie a una buona capitalizzazione che consente di assorbire eventuali perdite. Insomma, salvo nuove emergenze o una nuova inversione a U della congiuntura, 2023 il settore dovrebbe performare in maniera positiva.
I finanziari faranno bene anche in ambito corporate, secondo l’ultimo Algebris Bullet. “I rendimenti sono stati elevati in tutti i settori e il credito con rating elevato tende ad attrarre i primi afflussi quando la tendenza si inverte. Con il rallentamento della crescita e la stabilizzazione dei tassi, i comparti specializzati in Investment Grade e difensivi sovraperformeranno. I titoli finanziari sono destinati a beneficiarne, poiché sono ben rappresentati negli indici IG e i fondamentali sono solidi”, scrive Algebris.