Il valore medio di competitività delle aziende italiane risulta pari a 3,64, ottenuto sulla base di un’autovalutazione su una scala da 1 a 5 (in cui 1 corrisponde a “per niente” competitivo e 5 a “molto” competitivo)
Tra i vantaggi competitivi citati dalle stesse società si evidenziano la qualità dei prodotti e dei servizi, il customer service e la professionalità dei lavoratori. Ma anche la capacità di adattare il prodotto o il servizio alle esigenze della clientela
Guardando invece ai punti di forza dell’Italia nel suo complesso, i manager e gli imprenditori intervistati da Hsbc citano soprattutto la qualità della forza lavoro, con un saldo del +55,3% tra chi ritiene il Belpaese il più “forte” da questo punto di vista e chi lo considera il più “debole”. Sotto la lente anche la presenza di fornitori locali (+13,9%), il sistema di istruzione universitario (5,2) e quello tecnico e professionale (2,4). Aree di miglioramento, a livello nazionale, riguardano in questo caso la burocrazia (-92,6), gli incentivi per avviare una nuova attività (-68,9), la qualità delle reti infrastrutturali e immateriali (rispettivamente -52,5 e -46,8) e la mancanza di centri di ricerca (-41,7). Manager e imprenditori apprezzerebbero infine un maggior coinvolgimento anche delle istituzioni europee a sostegno degli sforzi delle aziende in materia di sostenibilità (4,09 in una scala da 1 a 5), di una maggiore integrazione economica tra i paesi (4,00) e di un rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro (3,91).
Quanto alle tematiche “green”, la sostenibilità viene considerata a sua volta un fattore competitivo per le aziende, indipendentemente dal suo valore sociale. A dispetto della crisi economica, infatti, il 70% delle intervistate conta di continuare a investirvi nel futuro. Già prima del covid-19, in realtà, il 57,1% riteneva che la propria organizzazione avesse enfatizzato questo aspetto e stesse facendo continui progressi su questo fronte. Specie le imprese manifatturiere (63,7%), quelle del nord ovest (61,4%), quelle con più di 250 dipendenti (64,1%) e con un fatturato superiore ai 200 milioni di euro annui (65%).