Dove lavorare in Italia? Ecco le 60 aziende top (7 in finanza)

A guidare il ranking delle aziende con oltre 500 collaboratori è Hilton, multinazionale del settore alberghiero, seguita da Salesforce e American Express
Le 60 migliori aziende in cui lavorare in Italia hanno registrato una crescita di fatturato annua media pari al 26%, dal 23,25% del 2021
Meritocrazia, work-life balance e una leadership efficace, aperta ed empatica in grado di condividere valori significativi. Sono solo alcuni dei fattori analizzati da oltre 163mila collaboratori appartenenti a più di 300 organizzazioni che hanno richiesto di prendere parte alla 22esima edizione dell’indagine di Great place to work Italia sui migliori luoghi di lavoro. 60 le aziende premiate, di cui sette nel settore dei servizi finanziari e assicurativi.
La classifica sui migliori luoghi di lavoro in Italia
La classifica si articola in quattro categorie, sulla base del numero di collaboratori: aziende con più di 500 dipendenti, tra i 150 e i 499 dipendenti, tra 50 e 149, e tra 10 e 49. A guidare il ranking delle aziende con oltre 500 collaboratori è Hilton, multinazionale del settore alberghiero, seguita da Salesforce, leader del cloud computing, e da American Express, unica realtà del settore dei servizi finanziari a guadagnare un posto sul podio in tutte e quattro le categorie analizzate. Tra le aziende con un numero di collaboratori compreso tra 150 e 499 spiccano Bending Spoons, che sottrae lo scettro dopo otto anni a Cisco Systems (ora al secondo posto), e la new entry Unox, attiva nel settore manifatturiero. Il podio della categoria con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 149 vede al primo posto Biogen Italia (biotecnologie e prodotti farmaceutici) accompagnata da Reverse (servizi professionali) e Skylabs (information technology). Infine, tra le aziende con un numero di collaboratori compreso tra 10 e 49 emergono Accuracy (che offre servizi professionali), Systematika Distribution (information technology) e Cleafy (società IT).
Finanza e assicurazioni: le aziende top in cui lavorare
We Wealth ha poi estrapolato le sette migliori aziende in cui lavorare nel settore dei servizi finanziari e assicurativi, premiate nelle quattro categorie dimensionali di Great place to work Italia:
- con più di 500 impiegati ottengono un posto in classifica la sopracitata American Express (al 3° posto), ConTe.it (brand italiano del Gruppo Admiral specializzato in servizi assicurativi e finanziari, al 10° posto) e illimity (gruppo bancario fondato e guidato da Corrado Passera, quotato dal 5 marzo 2019 su Borsa Italiana, che ottiene il 15° posto);
- con 150-499 impiegati si segnalano il Gruppo Assimoco (gruppo assicurativo del Movimento cooperativo italiano, con una raccolta premi di oltre 600 milioni di euro, al 10° posto in classifica) e Prestiter (specializzati in prestiti per dipendenti e pensionati, al 12° posto);
- con 50-149 impiegati fa capolino all’11esima posizione Wide Group (società di brokeraggio assicurativo in Italia);
- con 10-49 dipendenti ottiene a sua volta l’11° posto Volvo Financial Services (finanziaria del Gruppo Volvo che conta una struttura di circa 50 professionisti dei servizi finanziari quali finanziamenti, assicurazioni e noleggio, tra gli altri).
Crescita di fatturato annua media pari al 26%
“Le migliori imprese del Belpaese aumentano in media del 15% la loro forza lavoro rispetto allo scorso anno, hanno il 95% di fiducia nella propria leadership e riescono a raggiungere risultati importanti su temi difficili da affrontare come meritocrazia (+23% rispetto al panel delle 303 aziende analizzate) e correttezza (+19%)”, racconta Beniamino Bedusa, presidente di Great place to work Italia. Senza dimenticare che registrano una crescita media annua del fatturato pari al 26%, dal 23,25% del 2021. Con una notevole distanza rispetto al panorama complessivo delle organizzazioni italiane, come ricordato da Alessandro Zollo, ceo di Great place to work Italia.
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“Da uno studio della John Hopkins University su un campione di 2mila lavoratori italiani a cui è stato sottoposto il questionario Trust Index© (sul clima aziendale e l’esperienza lavorativa, ndr) emergono distanze preoccupanti: 50 punti percentuali sul riconoscimento dei benefit (83% per le best contro 33% per la media italiana), 44 punti rispetto al work-life balance (86% vs 44%) e 38 punti percentuali rispetto alla meritocrazia (79% vs 41%), solo per citarne alcuni”, spiega Zollo. La media della fiducia delle 60 migliori aziende italiane è superiore di 3 punti rispetto a quella europea (89% vs 86%), mentre la stessa media nel campione rappresentativo delle aziende italiane è di 6 punti percentuali al di sotto della media europea (52% vs 58%). “È qui, a parere mio, il vero gap di produttività da colmare nei confronti dell’Europa”, osserva Zollo. “Il primo passo da compiere è semplicemente quello di chiedere ai propri colleghi come stanno e se possiamo fare qualcosa per fare sì che possano dare il meglio di loro stessi”.