A distanza di due anni dal caso Gamestop, gli hedge fund tornano agli altari della cronaca per le loro scommesse al ribasso. A farne le spese questa volta è Gautam Adani, patrimonio stimato oltre i 100 miliardi di dollari, uomo più ricco dell’India e fino a pochi giorni fa uno dei tre uomini più ricchi al mondo. L’hedge fund Hindenburg Research, famoso per avere smascherato alcune delle più importanti frodi negli Stati Uniti, non ha lasciato scampo al paperone indiando, vendendo allo scoperto per miliardi di dollari le azioni del suo impero.
L’accusa di Nathan Anderson
Le accuse arrivano direttamente dal ceo di Hindenburg Research, Nate Anderson, secondo cui Adani starebbe “mettendo in atto la più grande truffa della storia aziendale” attraverso un’elevata leva finanziaria e l’uso estensivo di paradisi fiscali. La risposta da parte del gruppo di Adani non si è fatta attendere: la tesi di Anderson è “maliziosa combinazione di disinformazione e di accuse stantie, infondate e screditate.
L’impero di Adani traballa?
La maggior parte delle società del gruppo Adani – nove delle quali sono quotate in borsa – sono detenute troppo da vicino, massicciamente sopravvalutate e largamente ignorate dalle istituzioni di Wall Street e dai grandi fondi comuni indiani. Con multipli prezzo-utili di oltre 136 volte, Adani Green Energy, Adani Transmission e l’ammiraglia Adani Enterprises si collocano tra le prime sette società più valutate al mondo con una capitalizzazione di mercato superiore ai 30 miliardi di dollari, secondo i dati di Refinitiv. Dopo che la Hindenburg Research ha pubblicato un report di quasi 100 pagine, nel quale accusa il conglomerato indiano di “sfacciata” manipolazione delle azioni e di frodi contabili per un valore di 218 miliardi di dollari, le azioni del gruppo sono crollate di oltre il 5%, per una perdita complessiva di 10,8 miliardi di euro. Quanto basta per farsi superare da Jezz Bezos, nella classifica degli uomini più ricchi del mondo.
Chi è Gautam Adani
Come riportato da Forbes, Gautam Adani ha fondato nel 1988 la Adani Enterprises, inizialmente dedicandosi all’esportazione di materie prime. Successivamente ha ampliato le sue attività, occupandosi della gestione di porti, produzione di energia, anche solare, e altro ancora. Nel settembre 2020, Adani Group ha acquisito una partecipazione del 74% nell’aeroporto internazionale di Mumbai, il secondo più trafficato dell’India. Nonostante la quotazione in Borsa del 1994, la sua vera ascesa è avvenuta sotto il governo di Narendra Modi in Gujarat. In circa 45 anni, afferma The Economic Times, Adani ha reso il suo gruppo “la più grande azienda di energia solare al mondo, il più grande operatore aeroportuale e portuale in India, il più grande operatore energetico integrato della nazione, il secondo produttore di cemento del Paese e un conglomerato con una capitalizzazione di mercato di oltre 225 miliardi di dollari”.