Mark Rothko, No. Tutte le immagini dell’asta Macklowe sono courtesy Sotheby’s
“Le Nez” di Albert Giacometti, che ha raggiunto 78,4 milioni di dollari (stima 70.000.000 – 90.000.000 USD),
Aberto Giacometti, Le Nez
“Number 17” di Jackson Pollock, 1951, battuto per 61,2 milioni di dollari che ha quasi doppiato la stima massima di 35.000.000 USD,
Jackson Pollock, Number 17
“Untitled” di Cy Twombly venduto per 58,9 milioni di dollari (stima 40.000.000 – 60.000.000 USD),
Cy Twombly, Untitled
“Sixsteen Jackies” realizzata da Andy Warhol venduta a 33,8 milioni di dollari ben al di sopra della stima massima di 20.000.000 USD.
Andy Warhol, Sixteen Jackies
A seguire l’opera “Abstraktes Bild” di Gerard Richter aggiudicata per 33 milioni di dollari (stima 20.000.000 – 30.000.000 USD)
e ancora un progetto di scultura di Pablo Picasso battuto per 26,2 milioni di dollari (stima 15.000.000 – 25.000.000 USD).
Pablo Picasso
Dal punto di vista del fatturato l’asta di Sotheby’s è sicuramente una delle realizzazioni più alte mai conseguite per una collezione private. Secondo gli addetti ai lavori l’altissima qualità delle opere in catalogo porta a ritenere che le due vendite della collezione complessivamente segneranno il mercato dell’arte per molto tempo. L’importanza di questa vendita nel complesso ha molteplici sfaccettature oltre a quella legata ai prezzi di realizzo e alla qualità delle opere. Qui trova anzitutto conferma la circostanza che una delle principali motivazioni che portano i collezionisti a dismettere le loro opere è “il divorzio”.
L’origine di questa vendita, infatti, è proprio dovuta dalla separazione dei coniugi americani Harry e Linda Macklowe. Nella visione romantica del collezionista che si è nel tempo delineata la dismissione delle opere è legata a situazioni imponderabili e altamente drammatiche come appunto il divorzio, la morte, la malattia e i debiti. Ed è bello che oggi questa visione abbia trovato conferma per una collezione così importante. Gli ultimi sondaggi disponibili evidenziano invece che le motivazioni finanziarie e di investimento hanno un peso crescente nell’acquisto di arte e quindi anche nella successiva dismissione.
Solo il 30% dei collezionisti ha infatti dichiarato di acquistare arte per motivazioni passionali mentre il 64% ha dichiarato di acquistare anche con un’attenzione all’investimento e il 6% di acquistare solo per investimento. Nel 2019 questa percentuale era del 2% (fonte dei dati Art & Finance Report di Deloitte & ArtTactic primo semestre 2021). Se si guarda alle nuove generazioni (under 35) la motivazione di investimento è ben superiore rispetto a quella della generazione precedente (64% contro 30%).
La dismissione delle opere sembra connotarsi sempre di più per motivazioni legate agli aspetti finanziari e alla speculazione. Un altro tema che contraddistingue quest’asta è l’aspetto legato alla valutazione delle opere d’arte. Nel caso della collezione Macklowe la vendita in asta è stata disposta dal tribunale di New York per le divergenze sorte tra i coniugi anche in relazione alla valutazione delle loro opere (ai fini della divisione). La forbice nella valutazione della raccolta ha raggiunto i 30 milioni di dollari. In assenza di criteri universali applicabili per la valutazione di questa peculiare categoria di beni, dovuta prevalentemente all’unicità e rarità delle opere, al ridotto numero di transazioni che interessano la medesima opera, alla variabilità della domanda e ad altri fattori, il giudice è ricorso alla messa sul mercato dei beni. Sotto questo profilo difficile immaginare un criterio migliore.
Un ultimo aspetto che ha caratterizzato la vendita di questa collezione riguarda le garanzie prestate a copertura del rischio invenduto e cioè l’impegno ad acquistare l’opera al prezzo di riserva in caso di assenza di offerte superiori in asta. L’incarico a Sotheby’s sarebbe stato conferito dal giudice newyorkese proprio sulla base della percentuale e del valore delle garanzie offerte dalla casa inglese, ritenute migliori rispetto alle altre concorrenti. Questo aspetto è uno degli elementi che ha avuto nel 2020 e nel primo semestre del 2021 un impatto notevole sul mercato in asta.
L’emergenza sanitaria ha infatti determinato nei collezionisti uno scetticismo sul mercato che in gran parte è stato superato proprio ricorrendo a questo strumento. Nel 2020 le garanzie sono calate del 20% rispetto al 2019 in termini di valore. Questo dato riprende la tendenza discendente del mercato in asta registrato dalle principali case nel 2020 (-30%). Tuttavia, sempre nel 2020 la percentuale dei lotti garantiti in asta è invece cresciuta al 39,8% rispetto al 37,1% del 2019.
Nel primo semestre 2021 la percentuale dei lotti garantiti in asta per valore è cresciuta al 40,7%. Ciò ha favorito il ritorno di opere di elevata qualità artistica in catalogo. Se la tendenza delle garanzie sarà confermata anche nel secondo semestre 2021 a fine anno si raggiungeranno valori vicini al 2018. Anno nel corso del quale le garanzie hanno toccato i massimi livelli per valore e percentuale (1,312 milioni di dollari e 41,8%) ma in cui Sotheby’s ha registrato un pesante passivo proprio a causa dell’elevato numero di garanzie prestate e poi riscosse. Ma non è andata nello stesso modo nella vendita in asta dei Macklowe.