E? stata presentata a Milano il 28/2/2023 il nuovo progetto Artisti per Frescobaldi. Questa edizione, la numero VI, segna una svolta: si passa dal premio biennale alla commissione diretta delle opere d’arte. «La nuova impostazione nasce da una riflessione avvenuta nel post pandemia», spiega la stessa Tiziana Frescobaldi, direttrice artistica e ideatrice del progetto che dal 2012 al 2021 ha condotto 15 artisti – tre per edizione – a produrre altrettante opere, oggi parte della collezione della tenuta e visitabili su prenotazione. «Apriamo una nuova fase trascorse cinque edizioni, aperte ad artisti di massimo 40-45 anni. La nostra famiglia è vicina all’arte fin dal Quattrocento, quando i Frescobaldi furono mecenati di Donatello e Brunelleschi. E lo è stata sempre, con un rallentamento solo nel Novecento, il cosiddetto secolo breve. Nel nuovo millennio abbiamo voluto rinsaldare queste radici a partire da una delle nostre tenute, Castelgiocondo: un luogo in cui non ci si passa per caso, ci si deve arrivare intenzionalmente. Rappresenta un’Italia colta e attenta, concentrata sulla dimensione – anche culturale – del vino».
Tutte le immagini sono di cortesia Frescobaldi
La scelta di commissionare opere d’arte site specific «nasce dall’esigenza come famiglia Frescobaldi di unire le dimensioni dell’arte e del vino, facendoci raccontare dagli artisti stessi qualche cosa in più sulla nostra realtà: noi vi siamo calati dentro tutti i giorni; abbiamo bisogno di uno sguardo esterno, di voci e visioni della contemporaneità».
Gian Maria Tosatti, 2020
Aggiunge il curatore Ludovico Pratesi: «un artista ha sempre una visione laterale della realtà. Noi chiesto lavori site specific su ispirazione di Gian Maria Tosatti (il primo dei 15 artisti delle 5 edizioni del premio Frescobaldi a idearne uno per la tenuta, ndr). Lavorare all’aperto è difficile».
Daniela De Lorenzo
Quest’anno le commissioni artistiche site specific sono state affidate a due artisti toscani, Daniela De Lorenzo (Firenze, 1959) e Massimo Bartolini (Cecina, 1962), «invitati a porsi in dialogo con gli spazi esterni della tenuta Castelgiocondo a Montalcino, restituendo una visione unica nel proprio genere del genius loci della tenuta», prendendo parte alla residenza artistica offerta.
Massimo Bartolini
Come negli anni precedenti, fa parte del progetto anche il disegno delle etichette, che vengono apposte su una serie di bottiglie a tiratura limitata. Gli artisti realizzeranno, come nelle precedenti edizioni, il disegno per una etichetta da apporre a un’edizione limitata di 99 bottiglie del Castelgiocondo Brunello di Montalcino 2018.
Daniela De Lorenzo, Accanto a me, 2013
Il vino, un susseguirsi di gesti
Daniela De Lorenzo, nel definire il luogo «magnifico», rivela di essere rimasta particolarmente lontana dalla visita alla cantina e dal «lavoro preciso e delicato» che vi si svolge, «da fare seguendo il tempo, con sensibilità, fino ad arrivare a una situazione di armonia». Perciò, svela che il suo lavoro consisterà nel trasformare i passaggi principali che conducono alla creazione del vino in «un gesto che ognuno di noi può sentire».
Massimo Bartolini, Conveyance, 2023
L’immagine, il gusto, l’odore
Massimo Bartolini si dice desideroso di associare un’immagine al gusto e all’odore del nettare di Bacco, dato che l’etichetta di un vino vuole proprio rappresentare la versione visiva di «un gusto, un sapore, un odore, una storia». L’artista racconta di aver «cercato di mettere insieme collina e mare, elementi che fanno parte della mia biografia, essendo di Cecina. Mare e terra condividono la forma, anche le colline presentano ondulazioni.
Chiosa Tiziana Frescobaldi: «Credo molto nella vicinanza fra mondo del vino e dell’arte contemporanea. Da Castelgiocondo si vede la costa. E in Toscana è come se si unissero i due mondi, la terra e il mare».