Dopo un’edizione andata “alla grande” per citare gli operatori, la fiera d’arte più prestigiosa al mondo sbarca a Parigi (date per il pubblico: dal 20 al 23 ottobre 2023) nella sede del Grand Palais Éphémère, in precedenza destinata alla Foire internationale d’Art Contemporain (Fiac). La prima edizione francese di Art Basel non riprende il nome degli appuntamenti di Miami e Hong Kong: l’evento si chiamerà Art Basel+ par Paris. Il gruppo svizzero MCH, proprietario di Art Basel, ha vinto un bando lo scorso dicembre 2021 e in virtù di esso dovrà impegnarsi a organizzare la fiera per un periodo di sette anni.
Ad Art Basel+ par Paris prenderanno parte 156 primarie gallerie provenienti da 30 paesi. Nel gruppo degli espositori, 61 hanno già un loro spazio in Francia. La kermesse si estenderà al di fuori delle mura del Grand Palais Éphémère, grazie alle numerose collaborazioni con le istituzioni culturali della città: Jardin des Tuileries – Domaine national du Louvre, Place Vendôme, Musée national Eugène-Delacroix and Chapelle des Petits-Augustins des Beaux-Arts de Paris. Una connessine col territorio tesa anche a sedare i malumori per la fine di Fiac.
La fiera presenterà sia capolavori del XX secolo in allestimenti curati che stand monografici dedicati ad artisti emergenti, “materiale di elevata qualità storica giustapposte a opere di avanguardia”, per dirla con il direttore globale Marc Spiegler. Darà spazio ai mezzi espressivi più diffusi nelle arti figurative: pittura, scultura, fotografia, digitale. In cosa la kermesse si differenzierà dalle altre edizioni? Paris+ par Art Basel promette di offrire opere della migliore qualità “fortemente radicate in Parigi e nella sua scena culturale”. Clément Delépine, direttore Paris+ par Art Basel ha dichiarato che “la composizione della lista delle gallerie riflette il nostro impegno a creare un’esposizione che sia connessa alla città ospitante e che abbia risonanza globale”.
Clément Delépine
L’arrivo di Art Basel a Parigi rafforza la posizione della piazza d’Oltralpe nel mercato dell’arte avutasi – in una certa misura – dopo l’uscita di Londra dall’Unione europea.
Marc Spiegler
Gli espositori proverranno da Europa, Africa, Asia, Nord e Sud America e Medioriente. Vari i debuttanti assoluti ad Art Basel: Galerie Anne Barrault, christian berst art brut, Magnin-A, Salle Principale, We Do Not Work Alone (Parigi); Efremidis, Heidi (Berlino); Galerie Cécile Fakhoury (Abidjan, Dakar e Paris); LC Queisser (Tbilisi); Seventeen (Londra); Chris Sharp Gallery (Los Angeles); Tim van Laere Gallery (Antwerp). Non mancheranno le gallerie blue chip come Pace, Gagosian, Hauser & Wirth, Esther Schipper, Sadie Coles HQ, Marian Goodman e neturalmente le parigine Kamel Mennour, Perrotin, Galerie Chantal Crousel, Galerie Nathalie Obadia.