Lo scorso lunedì, Amazon ha ottenuto dalla Federal aviation administration (autorità regolatrice dei voli Usa) il via libera per il delivery via drone
Il nuovo servizio punta alla consegna entro 30 minuti dall’ordine in tutto il mondo, ma l’azienda non è ancora pronta per lanciare il servizio su larga scala e la tecnologia è ancora in fase di testing
L’intervista a Paola Olivares, direttore dell’Osservatorio Droni del Politecnico di Milano
Lo scorso lunedì, Amazon ha ottenuto dalla Federal aviation administration (autorità regolatrice dei voli Usa) una certificazione che autorizza la big tech a trasportare oggetti su piccoli droni “oltre la distanza visibile” all’operatore. Il via libera dell’authority, che ha definito Amazon Prime Air (la compagnia aerea di Amazon) un “vettore aereo”, consentirà al colosso dell’e-commerce di avviare il servizio in via sperimentale e “consegnare i pacchi ai clienti in modo sicuro ed efficiente”, ha chiarito l’agenzia. “Questa certificazione è un importante passo avanti per Prime Air e indica la fiducia della Faa nelle procedure operative e di sicurezza di Amazon per un servizio di delivery con droni autonomi che un giorno consegneranno pacchi ai nostri clienti in tutto il mondo” ha dichiarato David Carbon, vice presidente di Prime Air.
C’è da dire che Amazon non è l’unica azienda ad aver ricevuto il via libera dall’ Faa per le consegne via drone. La licenza è stata infatti ottenuta precedentemente dalla controllata di Alphabet, Wing, e da UPS. Tuttavia, Amazon può essere considerato un pioniere delle consegne con i droni, con le prime sperimentazioni che risalgono al 2013.
Droni: un mercato pronto al decollo?
Analizzando il mercato, spiega la Olivares, sono emerse 3 principali caratteristiche:
1. Il mercato è giovane
Sono due i dati principali che confermano il fatto che, quello dei droni, è un mercato ancora poco maturo. Il primo, evidenzia la Olivares, è che, il 45% delle 700 imprese italiane della filiera civile dei droni censite dall’Osservatorio, sono nate tra il 2013 e il 2017. Il secondo è che si tratta principalmente di realtà di piccole o piccolissime dimension ( il 77% ha meno di 10 dipendenti).
2. Il mercato è poco diversificato
“Se andiamo a guardare i sei principali ruoli delle aziende all’interno della filiera (produttori hardware, software e payload, distributori, integratori, operatori), l’86% è costituito da operatori che offrono servizi a terzi utilizzando mezzi propri o a noleggio” spiega la Olivares, sottolineando la limitata diversificazione del mercato.
3. Il mercato ha un alto potenziale
“Quando abbiamo condotto l’ultima indagine, oltre due terzi degli operatori intervistati si aspettava un mercato in forte crescita nei i prossimi 3 anni” precisa la direttrice dell’Osservatorio. “Oltre a questo, più della metà delle aziende intervistate evidenziava un significativo sviluppo negli ultimi 12 mesi”.
“Guardando al futuro del mercato, attualmente è difficile fare previsioni. La pandemia ha ribaltato le carte in tavola, dando impulso a diversi settori tra cui quello delle consegne e la notizia di Amazon ne è una conferma” conclude la Olivares.