Il 26 novembre scorso, in occasione degli Art Days – Napoli Campania, si è tenuto il talk “Arte e Impresa a confronto: modelli ed esperienze per nuove prospettive di dialogo” presso il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, al quale hanno partecipato Sofia Baldi (curatrice), Valentina Verde (Responsabile Marketing e Comunicazione di ALA S.p.A.), Benedetta Scannapieco (Project Manager di ALA For Art), oltre alla sottoscritta. Molti gli spunti di confronto e di riflessione che sono emersi al tavolo; dalle possibili forme di collaborazione tra mondo dell’arte e impresa, alla gamma di benefici che l’arte può portare nelle organizzazioni, fino alle prospettive future di tale connubio in ottica di sistema e di responsabilità culturale e sociale d’impresa (ESG+). Obiettivo dell’incontro è stato quello di individuare delle best practices, dei modelli di gestione, che siano di esempio per guidare e favorire processi virtuosi di miglioramento continuo per aziende già collezioniste ma, soprattutto, per quelle che ancora non lo sono.
Ala S.p.A., un’impresa illuminata
Un caso di impresa illuminata sul territorio campano – che da pochissimo ha intrapreso un percorso nell’arte ma che sembra aver già compreso il potenziale di tale investimento, non solo come mezzo per aumentare la visibilità, l’immagine e il proprio posizionamento, ma anzitutto come nuova modalità per ampliare i confini della cultura aziendale, determinando un valore che si basa su asset intangibili sempre più indispensabili per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato, creando nuovi e profondi legami con i propri stakeholders e con le comunità di riferimento – è ALA S.p.A..
Alberto Tadiello, Luciferasi, 2022. Installation view, ALA Headquarter © Amedeo Benestante, Courtesy ALA SpA
ALA S.p.A. è un’azienda leader in Italia e tra i principali player a livello globale nell’offerta di servizi di logistica integrata e nella distribuzione di prodotti e componentistica per l’industria aeronautica e aerospaziale. Un settore molto di nicchia e una storia famigliare tutta italiana che prende avvio nel 2009 su iniziativa di Fulvio Scannapieco e Vittorio Genna, imprenditori con un’esperienza trentennale nel settore. “Con Headquarters a Napoli, ALA – insieme alla sua controllata S.C.P. Sintersa acquisita nel settembre 2022 – conta oggi sul talento di oltre 500 persone e sulla forza di una crescente rete di uffici commerciali e sedi operative in Europa, Israele e Nord America – commenta Valentina Verde, Responsabile Marketing e Comunicazione della società – E grazie a un fatturato pari a €130,7 milioni nel 2021, 1.300 fornitori in tutto il mondo e clienti in 40 paesi, ALA è continuamente impegnata in un percorso di crescita organica e inorganica.”
La nascita di ALA For Art
In questo contesto così dinamico e vivace, dal 2021 è stato dato avvio ad ALA For Art, un contenitore di iniziative dedicate all’arte nelle sue diverse forme che vuole riflettere l’impegno del gruppo nel sostenere la cultura e promuovere lo sviluppo artistico, valorizzando e promuovendo l’identità e la creatività del territorio. “Consolidare la felice sinergia tra mondo della cultura e realtà imprenditoriale, contribuendo a definire un nuovo spazio di confronto tra arte, impresa e creatività contemporanea”, è lo spirito e il motore che muove il progetto voluto da Scannapieco e Genna.
Sotto il coordinamento della project manager Benedetta Scannapieco, ALA For Art si colloca idealmente nel cuore di tre macro aree aziendali (Branding, CSR/CCR e Corporate Wellness) che, grazie alla straordinaria forza dell’arte, riesce a implementare in modalità nuove e alternative.
ALA SpA Headquarter © Amedeo Benestante. Courtesy ALA SpA
Nato per essere gestito come potenziale asset di comunicazione istituzionale, il legame con le attività culturali permette di accrescere la brand awareness del Gruppo, distinguendosi dai concorrenti e rafforzando la propria corporate identity. La scelta, poi, di focalizzarsi sull’arte contemporanea ha permesso ad ALA di incarnare e riflettere i valori aziendali, rispecchiando la propria attitudine all’innovazione, alla sperimentazione e allo sviluppo futuro.
Il sostegno alla cultura risponde, inoltre, all’esigenza di elaborare una strategia di networking che favorisca il progresso artistico locale e che valorizzi l’identità e la creatività del territorio, a testimonianza della sensibilità del Gruppo nel sostenere la diffusione dell’arte come strumento di sviluppo socio-economico e veicolo per la circolazione di idee e innovazione. Il reporting della collezione e delle iniziative promosse da ALA For Art contribuisce al racconto che ALA ha avviato nei confronti della propria comunità di riferimento in termini di responsabilità sociale d’impresa.
AFA Book, ALA For Art 2021. Testi: Eugenio Viola e Alessia Volpe. Intervista: Mariangela Levita / Benedetta Scannapieco. Progetto grafico: Francesco Caricati, Gregorio Turolla / Dopolavoro Studio
Infine, ALA For Art incentiva l’idea di cultura intesa come generatore di capitale intellettuale capace di influire positivamente sull’ambiente e il benessere lavorativo. Aprirsi a contaminazioni creative consente di integrare maggiormente componenti emotive ed estetiche nei processi di creazione del valore, innovazione e problem solving. Per stimolare il dialogo con i linguaggi artistici contemporanei le iniziative di ALA For Art sono progettate con l’obiettivo di coinvolgere il team dell’azienda – con età media di 35 anni circa – in un percorso partecipato che vuole contribuire a rafforzare l’identità condivisa del Gruppo. La collezione trova spazio, infatti, in ambienti comuni, cosi? che tutta la comunità di ALA possa liberamente fruirne e goderne.
Nella cornice partenopea un progetto fluido, in continuo divenire
ALA, come detto, trova casa a Napoli e, dal 2017, nei nuovi HQs della Mostra d’Oltremare (viale John Fitzgerald Kennedy, n. 54). L’attività di restauro di uno degli edifici del corpo centrale del Teatro Mediterraneo – ex Palazzo dell’Arte – ha interessato 1500 mq di nuovi uffici ed e? stata realizzata nel rispetto del progetto costitutivo, preservando spazialità e volumi originari. Una scelta strategica e di business che certamente consolida un percorso di crescita e internazionalizzazione.
ALA For Art e? pensato come un progetto fluido in continuo divenire, adattabile progressivamente alle esigenze interne e alle molteplici opportunità, sfide e stimoli che la contemporaneità offre. La mission e? rendere il Gruppo una realtà riconosciuta tra le eccellenze nel mondo aziendale capace di identificare e valorizzare il binomio Arte e Impresa. In particolare, sono tre le linee di sviluppo e di intervento programmabili: ALA Art Prize, Acquisition Program e ALA Corporate Collection.
Un premio per i giovani talenti
ALA Art Prize e? un premio annuale, nato con l’obiettivo di sostenere e promuovere i giovani talenti e al tempo stesso illustrare la molteplicità di linguaggi del panorama artistico contemporaneo. Attraverso una open call gratuita gli artisti sono invitati a pensare a un progetto inedito site specific per gli spazi di ALA, un not-white cube che li porterà a dialogare con l’ambiente di lavoro e la sua comunità, stimolando una riflessione sul potenziale dell’arte in luoghi “non convenzionali” come gli spazi di lavoro. L’opera vincitrice, selezionata da una prestigiosa giuria internazionale composta da critici e curatori, entra a far parte della corporate collection, ospitata negli HQs della società.
Andrea Bolognino, Batigrafia, dalla serie Cecità, accecamento, oltraggio, 2021 © Amedeo Benestante. Courtesy ALA SpA
“Nelle opere degli artisti contemporanei, nella loro forza espressiva rivoluzionaria e quasi sempre preveggente, c’è uno sguardo aperto al futuro, e una visione che ci aiuta a interpretare il nostro presente – sottolineano Scannapieco e Genna – Un presente, quello del 2021, in cui scommettere sugli artisti ci è parsa una scelta che riflette la volontà di contribuire a costruire un futuro, certi che sarà diverso dalla storia che ci siamo lasciati alle spalle.”
Mariangela Levita
La vincitrice della prima edizione di ALA Art Prize (settembre 2021) è stata Mariangela Levita (Aversa, 1972) con UP, selezionata da una giuria composta da Eugenio Viola, Alessia Volpe e Lorenzo Benedetti. Un’opera formata da 34 tele quadrate, dai colori brillanti e una geometria essenziale, che vanno a comporre – appunto – la scritta “UP”. Un gioco sinergico di linee, forme e colori, attraverso cui si crea un accordo tra architettura storica e linguaggio visivo pittorico, restituendo una nuova visione dello spazio.
AFA Book, ALA For Art 2021. Testi: Eugenio Viola e Alessia Volpe. Intervista: Mariangela Levita / Benedetta Scannapieco. Progetto grafico: Francesco Caricati, Gregorio Turolla / Dopolavoro Studio
Il luogo prescelto è stata la parete di fronte la scala monumentale dell’edificio del Teatro Mediterraneo, visibile quotidianamente da tutto il team di ALA e da chiunque sia di passaggio in azienda. Non è un caso che UP sia stata posizionata lì. Il messaggio che racchiude il lavoro installativo di Levita è la ripartenza, un invito a tenere in alto lo sguardo e, quindi, l’umore, lo spirito, un appello a ritrovarsi e riappropriarsi degli spazi e del senso autentico di comunità. “Nella mole di informazioni in cui tutti noi siamo immersi, flusso continuo e dissonante di voci, opinioni e dati, in un momento difficile per la nostra storia, UP si pone come un appiglio, sillaba di leggerezza, invito alla gioia.”
Un’Ala verso nuovi orizzonti
Se la prima open call è stata rivolta ad artisti o collettivi attivi in Campania con tema libero, la seconda edizione del premio (2022), presieduta questa volta da Giovanni Carmine, Eugenio Viola e Alessia Volpe, amplia l’orizzonte, concentrandosi su artisti under 40 attivi in Italia ai quali è stato chiesto di sviluppare il tema “Time of Flight”. Ad aggiudicarsi un posto in Collezione è stata Luciferasi di Alberto Tadiello (Vicenza, 1983). Un insieme di profilati in alluminio, filo di ferro zincato, strisce a led, cavi e dispositivi elettronici, Luciferasi e? il titolo di una coppia di sculture che sono state pensate e realizzate appositamente per gli spazi centrali di ALA. Entrambe le strutture sono avvolte da uno spezzone da 20 metri di un’unica striscia a led ad alta intensità luminosa, che le disegna con movenze libere e spiraliformi.
Giorgia Garzilli, Questa forza me la sottraeva e di conseguenza me la rendeva reale, 2019 © Amedeo Benestante. Courtesy ALA SpA
Direttamente collegate alla corrente elettrica e comandate da un sistema di controllo realizzato in collaborazione con un laboratorio di programmazione, le sculture emanano una luce in costante stato di calibrazione. Ogni minuto, infatti, il sistema si aggiorna e aumenta o diminuisce d’intensità a seconda dell’andamento del flusso di dati Internet che scorrono in azienda: il traffico di input e output diviene metafora di uno scorrimento energetico, di un apparato circolatorio, di un’attività in fermento, di uno scambio continuo. E’, dunque, il coinvolgimento e la relazione diretta con le persone che lavorano in ALA – che per la prima volta diventano i principali artefici e autori di un’opera dell’ingegno – a essere il cuore pulsante del progetto dell’artista vicentino. Senza la loro presenza attiva, infatti, questi corpi sono destinati ad affievolirsi nell’intensità e nella vibrazione.
Oltre ai premi annuali, ALA si fa player attivo nell’acquisizione di lavori di giovani emergenti e artisti established del panorama contemporaneo italiano e internazionale, attraverso il suo Acquisition Program. Si tratta di un programma di acquisizioni finalizzato ad arricchire il patrimonio artistico della società con l’obiettivo a lungo termine di dotare la ALA Corporate Collection di opere che sappiano riflettere l’attuale panorama artistico campano e, allo stesso tempo, evidenziare il legame del Gruppo con il territorio e la comunità di riferimento. Gli artisti che finora sono stati selezionati sono i napoletani Andrea Bolognino (1991) con Batigrafia e Giorgia Garzilli (1992) con due lavori – volutamente in dialogo l’uno con l’altro – intitolati Questa forza me la sottraeva e di conseguenza me la rendeva reale e You’ll never stop…, e il salernitano Antonio Della Guardia (1990) con Jungle.
ALA Corporate Collection
Come anticipato, tutte le iniziative poste in essere dall’articolato progetto ALA For Art, hanno un comune punto di ritrovo: la ALA Corporate Collection. Una collezione che e? nata per essere in linea con la filosofia e i valori del Gruppo e in dialogo costante con la vita dell’impresa, per restituire la complessità del panorama artistico e culturale dei nostri tempi e tradursi in motore di visibilità e relazione con il territorio. Il modello di art management di ALA adotta best practices consolidate del collezionismo corporate (quali, ad esempio, due diligence nell’acquisto, certificazione PACTA e catalogazione delle opere Standard ICCD, polizze fine art, scelte allestitive dettate anche dalle condizioni ambientali) e, nell’ambito del proprio impegno in materia di responsabilità sociale e culturale d’impresa, rende accessibile – previo appuntamento – pubblicamente la propria collezione. L’obiettivo è ambizioso ma molto concreto; con la progressiva crescita della raccolta, ALA mira a proporsi come spazio di confronto tra arte e realtà imprenditoriale nella citta? delle 500 cupole.
Antonio Della Guardia, Jungle, 2018. Installation view, ALA SpA Headquarter © Amedeo Benestante. Courtesy ALA SpA
ALA si mostra, dunque, come un esempio virtuoso di azienda capace di comprendere i vantaggi e le opportunità che possono scaturire dall’incontro tra due linguaggi, certamente diversi, ma non per questo inconciliabili. La contaminazione di arte e impresa produce cultura e valore aggiunto, arricchendo reciprocamente e in modi straordinari entrambe le realtà interessate.
Infine, se non volete perdervi gli sviluppi del progetto artistico di ALA, si segnala che a febbraio 2023 partirà la 3° edizione di ALA Art Prize. Artisti stay tuned!