La passione di Jane per le creazioni della maison parigina nasce negli anni Ottanta e si consacra quando, a 28 anni, la Angert riesce ad aggiudicarsi la sua prima Birkin second-hand per 3000 dollari. Oggi, la sua collezione di Hermès vanta un’ottantina di esemplari e nel suo studio in New Jersey, alle porte di New York, è possibile ammirare tra le 150 e le 250 rare borse Hermès in ogni momento. La perfezione di queste creazioni sarebbe la ragione dietro questa passione/ossessione: “non possono sbagliare nulla. Usano i migliori materiali e artigiani di tutto il mondo”, come lei stessa ha raccontato a The Cut durante un’intervista nel 2017.
La vita di una broker di borse
“Ogni mattina la sveglia suona intorno alle 4 o alle 5, poi comincio a rispondere alle mail che ci arrivano da tutto il mondo. Spesso lavoriamo anche la notte per riuscire a soddisfare le richieste dei nostri clienti in Asia”, spiega la Angert. “Riusciamo ad avere accesso a qualsiasi borsa in ogni momento, in 24 ore o poco più. Ho alcuni clienti che contatto costantemente e a cui propongo nuove borse di continuo. Sono collezionisti puri, e per tale ragione ossessionati: devo dar loro un nuovo repertorio ogni giorno”. Durante la pandemia, in particolare, le giornate di Jane sono state parecchio frenetiche. “Con tutti i negozi Hermès chiusi, vi è stato un aumento nella domanda per le borse dell’ultima stagione”, ha spiegato Jane in un’intervista rilasciata al Financial Times nel maggio 2020. “Molte aste sono state posticipate: ciò significa che vi erano ancora meno pezzi rari ed eccezionali disponibili rispetto allo standard”.
È dai suoi circa 1000 clienti che Jane ricerca la maggior parte delle borse che rivende successivamente. “Perché i collezionisti vendono? È la caccia”, spiega Ross Angert, marito di Jane e direttore finanziario di JaneFinds. “La mancanza di gratificazione immediata nel non avere esattamente ciò che desiderano. È la stessa ragione per cui i collezionisti di orologi, ma anche di arte, vendono e acquistano costantemente”.
Jane Angert all’evento JaneFinds x Christie’s THE NEW YORK EDIT.
Copyright: JaneFinds via Facebook
Birkin, dalla creazione alla consacrazione
Era il 1983 quando Jean-Louis Dumas, l’allora direttore artistico e presidente di Hermès, si trovò seduto accanto all’attrice Jane Birkin durante un volo da Parigi a Londra. Nel corso del viaggio, all’improvviso la borsa della Birkin cadde dalla cappelliera, rovesciandone il contenuto per terra. Fu in quel momento che l’attrice raccontò al suo vicino quanto fosse difficile trovare una borsa adatta al weekend, di medie dimensioni, funzionale e di suo gradimento. L’anno seguente Dumas perfezionò così il modello di una borsa ideata nel 1982 secondo le indicazioni dell’attrice, battezzandola Birkin in suo onore. Lanciata sul mercato nel 1984 con un prezzo di vendita di circa 2 mila dollari, la creazione dovette attendere la fine degli anni Ottanta per diventare un vero e proprio successo. Oggi rappresenta uno status symbol dal prezzo retail difficilmente sotto i 10 mila dollari: come ha fatto una borsa ad incrementare il proprio valore in soli trent’anni?
La Birkin sovraperforma l’oro e l’S&P 500
Per molti la consacrazione alle masse avvenne all’inizio degli anni Duemila grazie alla serie Sex and the City, ma dell’identificazione della Birkin come status symbol, più che come una semplice borsa, l’artefice è molto più probabilmente la stessa maison parigina. Oggi, infatti, acquistare una Birkin semplicemente entrando in un negozio Hermès non è possibile anche avendo a disposizione cifre da capogiro. È il legame che il cliente costruisce nel tempo con il brand, comprandone altri oggetti prima, che porta infine la maison a invitare a visionare l’acquisto di una Birkin riservata esclusivamente all’appassionato. Sono proprio queste elevate barriere all’ingresso del mercato primario, insieme alla rarità delle borse stesse (specialmente nelle edizioni limitate) alla base del successo della Birkin e della sua capacità di accrescere il proprio valore nel tempo, rivelandosi un investimento di successo.
Uno studio del 2017 condotto da Baghunter, piattaforma retail di borse di lusso, ha infatti mostrato come il modello Birkin di Hermès abbia nel tempo rappresentato un investimento su base annualizzata migliore dell’oro o dell’indice S&P 500. Guardando ai dati dal 1980 al 2015, la Birkin ha incrementato il proprio valore del 500% nell’arco dei 35 anni, un aumento del 14% l’anno, mentre il prezzo di oro o azioni è stato “vittima” delle fluttuazioni di mercato.
“Non è solo una spesa, ma un investimento”, ha risposto Max Brownawell, Senior specialist di JaneFinds, alla provocazione di una giornalista della CNBC nel settembre 2019 sul perché qualcuno dovrebbe mai spendere migliaia di dollari per una borsa. “Non sono migliaia di dollari ‘spesi’, ma migliaia di dollari parcheggiati in un armadio”, e forse pronti a ritornare ‘liquidi’ in ogni momento.
Jane Angert nel suo studio in New Jersey.
Courtesy: The Cut