Trova quindi applicazione per gli immobili classificati nella categoria catastale A, ad eccezione degli A/10 (uffici e studi privati). Ne sono invece escluse le locazioni di immobili classificati nella categoria B (scuole, uffici pubblici ecc.), C (negozi, laboratori, magazzini ecc.), D (opifici, alberghi ecc.), E (stazioni per servizi di trasporto, ecc).
Per l’individuazione dei comuni ad alta densità abitativa occorre fare riferimento alla delibera n. 83 del 13 novembre 2003 del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) e in particolare all’Allegato A). Vi rientrano i capoluoghi di provincia e i principali comuni di ogni regione.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, in occasione di una risposta fornita il 14 gennaio 2021 nel corso del IV Forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili organizzato da ItaliaOggi, che il contributo a fondo perduto spetterà a tutti i contribuenti proprietari di immobili che riducano il canone e dunque sia ai locatori che siano persone fisiche soggette all’Irpef sia ai locatori che siano società di capitali soggette all’Ires.
Ai fini del riconoscimento del contributo, il locatore dovrà comunicare, in via telematica, all’Agenzia delle entrate la rinegoziazione del canone di locazione e ogni altra informazione utile ai fini dell’erogazione del contributo. La rinegoziazione del canone andrà quindi effettuata in forma scritta tra le parti del contratto di locazione. Per la comunicazione della variazione del canone dovrà essere compilato il modello Rli.
Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, da adottarsi entro i primi giorni di marzo, saranno individuate le modalità di attuazione della disposizione in esame e la percentuale di riduzione del canone di locazione mediante riparto proporzionale in base alle domande che saranno state presentate. Secondo una stima dovrebbero essere circa 41.700 le domande che potranno essere coperte dai fondi stanziati. Il contributo è soggetto infatti ai limiti di spesa destinata all’agevolazione che per l’anno 2021 ammontano a 50 milioni di euro. Nel provvedimento di attuazione saranno poi disciplinate le modalità di monitoraggio delle comunicazioni.
Rimane poi da chiarire se il contributo a fondo perduto si applicherà solo ai contratti già in essere al 1° gennaio 2021 (data di entrata in vigore della legge di bilancio 2021) oppure anche a quei contratti stipulati successivamente a tale data in relazione ai quali comunque sia rinegoziato al ribasso il canone annuale 2021.