Scommettere su blockchain, superando il concetto di Bitcoin

Le applicazioni concrete della tecnologia blockchain riguarderanno il business di vari settori: Bny Mellon IM ha selezionato le azioni pronte a cogliere l’occasione

Bitcoin, Ethereum, Solana, Cardano: sono alcuni degli esempi più noti di protocolli blockchain, anche se, per il grande pubblico, questi nomi sono solo sinonimo di criptovalute. Guadagnare con la blockchain, nell’immaginario comune, significa solo investire nelle “criptovalute giuste”. Questa associazione molto stretta deriva dal fatto che la blockchain è come una piattaforma e la criptovaluta che nasce assieme ad essa è la sua moneta di scambio nativa. Più un certo protocollo blockchain è valido ed utilizzato (perché più sicuro, più veloce…) più la sua moneta nativa diventa materialmente utile e richiesta. Ad esempio, la crescente diffusione delle applicazioni di finanza decentralizzata basate sulla blockchain Ethereum hanno contribuito a sostenere la domanda e dunque il valore di ether.

Scommettere sul potenziale della blockchain e sulle sue future applicazioni, tuttavia, non comporta necessariamente l’investimento nelle criptovalute. Alcune società quotate, ad esempio, presentano business destinati ad avere un rapporto molto stretto con la diffusione di servizi basati sulla blockchain. Così, anche il mondo del risparmio gestito ha iniziato da qualche tempo a creare soluzioni d’investimento tematiche per esporre il portafoglio al potenziale di crescita di queste società. Di questo si è parlato anche nel corso dell’ultimo Salone del Risparmio con l’esperienza di BNY Mellon Investment Management e del suo Blockchain Innovation Fund, lanciato nel 2019. L’esempio più intuitivo, quando si parla di azioni esposte alla blockchain, ricade sul titolo Coinbase, la popolare piattaforma di scambio (exchange) di criptovalute che si p quotata sul Nasdaq nel 2021 con grande eco mediatica. E’ un titolo che non poteva mancare nel portafoglio del fondo di BNY Mellon IM, ma che, da solo, non basta a descrivere le potenziali applicazioni della blockchain e dei modelli di business che da essa potranno trarre origine.

Per spiegare il potenziale di questa innovazione, la cui prima applicazione di successo è stata quella del Bitcoin (2009), il gestore del fondo Robbie Henderson ha ricordato quali sono le caratteristiche peculiari della blockchain. La possibilità di condividere con tutti i membri della rete un registro, le cui informazioni sono aggiornate con una validazione collettiva, priva di intermediari o supervisori terzi; un registro che, in ogni suo progressivo aggiornamento, è immutabile. E’ pubblico ed è trasparente. Il Bitcoin si serve di questo si sistema per trasferire “monete” senza che esista, ad esempio, una banca che faccia da garante della transazione: tutto avviene fra pari. Per questo il Bitcoin e le criptovalute in generale sono definite come monete peer-to-peer nella quale la blockchain, semplificando, è un sistema che impedisce a uno o più soggetti di comportarsi in modo scorretto e di ingannare gli altri. “Potete veramente fidarvi della blockchain, non avete bisogno di fidarvi dei singoli membri della rete né di conoscerli… la blockchain permette di rimuovere gli intermediari”, ha dichiarato Henderson. “Il secondo grande vantaggio consiste nella sicurezza informatica” offerta dalla blockchain, ha proseguito il gestore ricordando come i crimini informatici producano danni per 6mila miliardi di dollari all’anno. Per gli hacker, nonostante barriere e firewall di ogni sorta è molto più facile violare un sistema centralizzato d’informazione, piuttosto che modificare il registro decentralizzato della blockchain, ha dichiarato Henderson.

L’approccio concreto del fondo azionario di BNY Mellon è suddiviso in tre macroaree per le quali la tecnologia blockchain potrà avere un impatto positivo. Nel primo paniere rientra l’applicazione più nota della blockchain, il trasferimento di valore e le applicazioni nei sistemi finanziari. In questo ambito, che rappresenta il 50% del portafoglio, la tecnologia permette “esecuzione e regolamento dei contratti più rapidi”, come già sperimentato non solo a livello privato, ma anche istituzionale: basti pensare alle emissioni obbligazionarie della Banca di Francia regolate via blockchain. A questo primo gruppo appartiene l’azione più rappresentata nel Blockchain Innovation fund, quella di Silvergate Capital Corp, una banca che ha creato una piattaforma per lo scambio di criptovalute particolarmente efficiente. Il secondo paniere si focalizza sulle applicazioni aziendali, per il miglioramento della sicurezza informatica e la riduzione del ruolo degli intermediari (35% del fondo). Infine i tokenized asset, che permettono di regolare il trasferimento di asset fisici o unici: si tratta del grande universo dei token non fungibili (Nft) che usano la Blockchain per scambiare la proprietà su qualcosa di non intercambiabile (è il caso, ad esempio, dell’opera d’arte digitale).

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