200 milioni di co-investimenti in club deal: è questo l’ammontare investito nel 2024 dalle principali famiglie UHNW clienti di UniCredit, grazie all’attività promossa dal team degli Strategic Advisor guidati da Gennaro Del Sorbo, Responsabile del business Ultra High Net Worth di UniCredit Italia. L’obiettivo per il 2025 è raddoppiare, spinti dalla domanda crescente di investimenti diretti da parte della clientela e dall’estensione dell’offerta a nuovi verticali, tra cui infrastrutture e Real Estate, mantenendo sempre un approccio deal-based e altamente selettivo.
In UniCredit, infatti, “il placement di operazioni di co-investimento si basa su una rigorosa selezione e disciplina. Nell’ultimo anno, tra le quasi 80 operazioni analizzate dalla banca, solo 4 sono state presentate a un ristretto numero di clienti: Gruppo Desa, Autry, IMA e Rad-X. Dall’inizio del 2025, sono già state valutate 25 operazioni in relazione alle quali saremo in grado di finalizzare a breve nuovi deal, con l’obiettivo di generare valore per investitori e società target”, spiega Del Sorbo.
Selezione e strategia: le regole per trovare i club deal vincenti
Chiaramente non tutti i club deal sono uguali e, in quest’ottica, i criteri chiave di selezione sono molto rigorosi e includono il profilo dei promotori, la dimensione e il posizionamento competitivo delle aziende, le leve di creazione di valore e un chiaro e definito percorso di exit.
Questa attività si sta dimostrando sempre più strategica per UniCredit e le sue divisioni. Come sottolineato dall’esperto, “la struttura Wealth Management e Private Banking ne trae vantaggio in termini di posizionamento con i clienti, grazie a operazioni distintive ed esclusive. I team di gestori corporate utilizzano questi deal per rafforzare il dialogo con le famiglie proprietarie di gruppi industriali, che vedono UniCredit come un partner a 360°, capace di anticipare e affrontare tematiche strategiche. Anche i fondi di Private Equity considerano la banca un interlocutore privilegiato, in grado di offrire non solo lending, ma anche un’attività di placement di co-investimenti – strutturata in collaborazione con il desk di Alternative Capital Market – senza eguali in Italia, per scala e densità”.
Investire in club deal per aprirsi a nuovi capitali
Ma come mai investire in club deal rappresenta per gli investitori un’opzione così interessante? La realtà è che si tratta di uno strumento trasparente ed efficiente per allocare e impiegare capitale nel medio lungo termine. Inoltre, poiché spesso si tratta di imprenditori, questo modello consente loro di acquisire familiarità con le migliori best practice di crescita aziendale. In tal senso, non si tratta solo di un investimento interessante, ma anche l’approccio a una cultura dell’“apertura del capitale”, favorendo una maggiore consapevolezza, guidata da promotori professionali. Si tratta di un aspetto cruciale per molte famiglie che, nei prossimi anni, dovranno affrontare un passaggio generazionale senza precedenti nella storia industriale italiana.
Proprio in previsione di questo scenario, UniCredit ha promosso – aggiungendola all’attività di co-investimenti – la partnership con Quant>ICO, una nuova club deal company guidata da Antonio Da Ros, Paolo Langè e Angelo Busani. Grazie al network di UniCredit, Quant>ICO potrà generare una pipeline di operazioni proprietarie che solo una banca paneuropea con presenza capillare può originare.
“Quant>ICO, con esperienza consolidata nel Private Equity e nell’M&A, offrirà a un selezionato numero di famiglie, l’accesso a un vero e proprio club a forte caratura imprenditoriale, che avrà l’opportunità di valutare, operazione per operazione, in via esclusiva, progetti di crescita ad alto potenziale per lo più in un segmento poco presidiato dai fondi di private equity. Il tutto, in una logica di partnership con i “fondatori” e con un approccio totalmente flessibile, prevedendo ingressi sia in maggioranza che in minoranza attiva, e facendo leva, in ogni momento di questo percorso, sull’intero ecosistema UniCredit”, conclude l’esperto.