La ripartenza economica poggia sui consumi

Riccardo Baldissera, Portfolio manager di Kairos Partners Sgr – Il ruolo dei Millennials come trascinatori di tendenze diventa un market mover e passa dall’online alla vita reale. Con Kairos parliamo di ripresa economica e nuovi consumi

Il ruolo dei Millennials come trascinatori di tendenze (digitali per lo più) diventa un market mover e passa dall’online alla vita reale. Oltre ai timori legati al rischio inflazione (ovvero all’eventualità di un repentino rialzo del livello dei prezzi), a spingere i consumi nel breve termine saranno proprio le generazioni degli anni ’80 e ’90.
Soffermandosi sul mercato americano, la società indipendente di ricerca finanziaria, The Leuthold Group, fa notare come, rispetto alla fase pre pandemia, sarebbero stati messi da parte dai consumatori statunitensi oltre 2,5 mila miliardi di dollari di risparmi; risorse, da spendere al termine della fase di restrizioni. Per fare un confronto, prima del marzo 2020 tale cifra si attestava attorno a mille miliardi di dollari.
“L’economia statunitense sembra essere sulla buona strada per registrare un’importante crescita delle spese personali” sottolinea Riccardo Baldissera, Portfolio Manager di Kairos Partners Sgr. “E i Millennials stanno già iniziando a muoversi in questa direzione”.

Boom economico e ripartenza dei consumi

“I Millennials sono la categoria di consumatori più importanti in assoluto di questa ripresa, valutati per numero di persone (circa un quarto della popolazione mondiale), area geografica e capacità di spesa” prosegue il gestore. “Il potenziale boom economico può solo spingerli a spendere di più. Per due ordini di ragioni principali”.
Anzitutto, come sottolineato nel report di giugno del US Bureau of Labor Statistics, anche la forza lavoro contribuirà alla spesa Millennials. “L’occupazione della fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni è quella che ha guadagnato più posti di lavoro in termini relativi sul mercato Usa, grazie anche all’elevata flessibilità”.
In secondo luogo, “i Millennials risultano avere oggi un maggior reddito da spendere” aggiunge Baldissera. Come sottolineato da Stephen J. Squeri, Ceo di American Express (terza società più grande in termini di spese via carta di credito, dopo Mastercard e Visa), Millennials e Generazione Z sono tornati a spendere di più non solo rispetto al periodo del lockdown, ma anche sui dati precedenti. Si calcola una percentuale fino al 125% in più rispetto al 2019.
Vi sono poi altri numeri a sostegno del quadro delineato: “Secondo un recente report McKinsey, più di metà dei consumatori americani progetta spese extra per l’acquisto di beni non necessari. O ancora” aggiunge, “tra tutte le fasce d’età, i Millennials specie quelli ad alto reddito, sono quelli che intenderebbero spendere di più rispetto alle altre categorie”. Nella gamma dell’offerta, “tra le voci di spesa preferite rientrano le esperienze, i viaggi, il lusso, l’arredamento, la cura dell’animale domestico e il benessere in generale della persona”.

KIS US Millennials ESG

A livello di dinamiche di fondo, “l’impostazione del KIS US Millennials ESG rimane quella di inizio anno, in attesa che ciò che avevamo previsto si realizzi. Il tema chiave è sempre il medesimo: anzitutto, il passaggio dall’era del digitale all’era del consumatore, cosa che ci ha portato ad inizio anno ad alleggerire leggermente la parte tecnologica in portafoglio (che resta comunque prioritaria) e a concentrarci sulla dinamica di riapertura economica, ovvero ristorazione, abbigliamento, viaggi, mobilità e micromobilità e fitness tradizionale.
“C’è poi il settore delle infrastrutture, che può beneficiare della potenza degli acquirenti là dove l’offerta di immobili sia commisurata alle nuove esigenze, che implicano spesso il match tra vita privata e lavoro. Il settore degli animali domestici, con i Millennials che risultano essere la fetta di popolazione più disposta a spendere per un animale domestico che per se stessa. Infine, il tema della sostenibilità” conclude Baldissera: “i Millennials sono tra i più attenti all’impatto ambientale e alle questioni sociali e di genere. Le aziende che hanno a che fare con i Millennials devono essere di per loro sostenibili, onde evitare d’essere tagliate fuori. E’ un fattore autorealizzante”.

 

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