Olimpiadi: anche i brand competono per l’oro

A competere per il podio delle Olimpiadi quest’anno non ci sono solo gli atleti, ma anche i grandi sponsor, che hanno deciso di sfruttare il palcoscenico sportivo per conquistare nuovi consumatori

C’è veramente qualcuno che non sta passando tutte le serate davanti al televisore a vedere le Olimpiadi? E perché no, tra una pubblicità e un salto con l’asta viene voglia di una birra fresca, analcolica magari, o di comprare un nuovo paio di scarpe da corsa? Se la risposta è sì, allora non ci sono dubbi: gli sponsor di quest’anno stanno raggiungendo i loro obiettivi.

I Giochi di Parigi 2024 sono uno tra gli eventi più attesi degli ultimi anni con un budget totale di 9miliardi di cui almeno 1,3 che arrivano direttamente da brand di successo mondiale che hanno deciso di sfruttare il palcoscenico migliore che si possa avere. Quest’anno per agosto gli occhi di tutto il mondo sono puntati su Parigi con 205 Stati che stanno partecipando ai giochi olimpici, sponsorizzando un campione o l’evento nella sua interezza i brand hanno la possibilità di attirare l’attenzione di tutti, senza discriminazione demografica, di genere, di stipendio o di età. Insomma, per i marchi, eventi come le Olimpiadi offrono l’opportunità di entrare in contatto con un pubblico veramente globale.

Brand globali: molto più di un logo

Se per strada si vede passare una Mercedes Benz è facile da riconoscere, così come con un solo sguardo si riconoscono un paio di scarpe Armani o una borsa Chanel, è proprio qui che risiede il potere dei grandi marchi di successo. Basta vedere un piccolo logo per riportare subito la mente a qualche brand specifico, si tratta di una vera e propria scorciatoia mentale.

Secondo Elisa Piscopiello, senior Etf analyst di Legal & General Investment Management, a fare la differenza è anche la relazione con altri marchi: “associarsi ad altri nomi molto apprezzati può portare a ulteriore opportunità e sostenere la propria reputazione”. Quale nome migliore a cui associarsi se non quello dei campioni delle Olimpiadi o ai Giochi stessi?
Ormai è impossibile pensare a Serena Williams senza che la menti voli subito a Nike, ai campioni del nuoto italiani senza collegare subito la felpa targata Armani. Quest’anno anche un brand di alcolici è riuscito a sponsorizzare i Giochi Olimpici, Corona seguendo l’onda della sportività e della salute fisica sta infatti promuovendo la sua nuovissima birra zero, che anche i migliori sportivi possono godersi dopo una giornata di allenamento.

Pubblicità e sponsor ben oltre le Olimpiadi

Non ci sono dubbi, la pubblicità e la visibilità che le Olimpiadi possono offrire sono irraggiungibili, ma chiaramente sono necessari budget stellari per ottenere anche solo una piccola comparsa e non è una cosa che tutti i grandi marchi possono, o vogliono, permettersi.
La realtà è che alcuni grandi nomi, forse, non ne hanno neppure davvero bisogno.
L’obiettivo dei brand di successo è quello di mantenere la loro medaglia d’oro nel lungo termine, continuare a occupare una posizione privilegiata nel cuore dei consumatori, dal supermercato al concessionario. Un esempio, per chiarire meglio l’idea è Barbie, un brand che ha superato di gran lunga per fama il suo produttore Mattel: erano anni ormai che le vendite delle bambole dai lunghi capelli biondi erano in calo, eppure quando lo scorso anno nelle sale di tutto il mondo è stato proiettato un film dedicato a Barbie, questo ha rotto qualunque record di incassi, richiamando tutte quelle persone affezionate al nome e a quello che quel brand ha rappresentato nella loro giovinezza.

Guardare ai brand non solo per la spesa, ma per gli investimenti

Spostando lo sguardo dal consumatore all’investitore, i grandi brand globali rappresentano un’opzione interessante anche per lui. “Le società che possiedono i marchi più forti hanno dimostrato una maggiore redditività, una maggiore efficienza in termini di rendimento del capitale proprio e maggiori rendimenti per gli azionisti tramite dividendi e riacquisti di azioni rispetto alle società a grande capitalizzazione”, sottolinea l’esperta.

Gli investitori solitamente sono alla ricerca di società con fondamenta solide, con possibilità di crescere nei momenti favorevoli e non crollare con le recessioni. In quest’ottica, andare a pescare tra i brand di fama globale potrebbe essere la scelta vincente. Chiaramente, in alcuni settori il marchio gioca un ruolo molto più importante che in altri. Quando bisogna scegliere un nuovo telefono o una nuova auto, il logo gioca spesso un ruolo cruciale, anche a costo di spendere di più, lo stesso non vale per la benzina o la logistica.


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