L’influenza delle donne nel mondo sta crescendo anno dopo anno, anche grazie ad esempi virtuosi come quello di Ursula von der Leyen, Kamala Harris, Droupadi Murmu, Claudia Sheinbaum e Giorgia Meloni. Ma anche senza focalizzarsi solo sulle donne che si sono guadagnate un posto agli apici del potere, secondo la ricerca del Pew Research Center, oggi le donne superano gli uomini in termini di iscrizione all’università e tassi di laurea. Questo progresso sta cambiando la composizione della forza lavoro: sempre più donne ricoprono ruoli di leadership e alta qualificazione, affermandosi come principali responsabili delle decisioni.
Donne e ricchezza: come cambia la gestione patrimoniale
Il peso delle donne sul mercato è ormai innegabile: entro il 2030 secondo McKinsey, queste controlleranno una parte significativa dei 30mila miliardi di dollari di attività finanziarie che, per ora, sono detenute dai baby boomer. Solo negli Stati Uniti, le donne controllano un terzo del patrimonio totale delle famiglie, ovvero si parla di più di 10mila miliardi di dollari. Numeri già alti, ma destinati a crescere perchè saranno le donne ad ereditare gran parte della ricchezza derivante dal trasferimento generazionale.
L’educazione finanziaria gioca – e continuerà a giocare – un ruolo cruciale nel permettere alle donne di affrontare con sicurezza il mondo economico, definendo le proprie priorità.
Già oggi le donne mostrano una crescente consapevolezza dell’importanza dell’indipendenza finanziaria. In Italia, ad esempio, il 75% delle donne sotto i 40 anni considera la libertà economica una priorità. Tuttavia, il 74,9% delle intervistate ha una visione pessimista del futuro economico, soprattutto nelle fasce d’età superiori ai 40 anni. Ed è proprio qui che è necessario agire.
Educare alla finanza: un insegnamento che passa per i consulenti
Le necessità e i timori delle donne sono profondamente diversi da quelli degli uomini. Il lavoro da fare è molto complesso e sono necessari professionisti della finanza per colmare il divario di fiducia e abbattere le barriere che impediscono alle donne di investire.
Kate Beattie, strategist di Capital Group, è sicura che i consulenti debbano “promuovere l’educazione e l’impegno organizzando workshop finanziari incentrati sulle donne e favorendo conversazioni aperte e prive di gergo. Partendo da un ragionamento sul patrimonio familiare per colmare il divario e affrontare eventuali preoccupazioni”.
Tutti gli investitori hanno bisogno di un piano costruito su misura, ma questo è ancora più vero per le donne che, durante la loro vita lavorativa sono spesso costrette a convivere con interruzioni di carriera, funzioni di caregiving e dinamiche patrimoniali in continua evoluzione. Quando la base di partenza è instabile e non ci sono certezze sul futuro, è normale avere più timori ed è quindi fondamentale affidarsi ad esperti in grado di sviluppare una pianificazione finanziaria flessibile e personalizzata al 100%.
Nel loro piccolo, “i consulenti devono rendere accessibile l’educazione finanziaria, promuovendo discussioni aperte e fornendo indicazioni pratiche, consentendo a un maggior numero di donne di assumere il controllo del proprio futuro finanziario”, sottolinea l’esperta.
Nel frattempo, la Banca Europea per gli Investimenti ha recentemente ampliato i suoi programmi per promuovere la parità di genere e l’empowerment economico delle donne. Questi sforzi mirano proprio a mobilitare i mercati dei capitali per sostenere iniziative che favoriscano l’inclusione finanziaria femminile e riducano il divario di genere nel settore economico.