Il mondo sta attraversando una trasformazione senza precedenti, dettata da forze macroeconomiche di lungo periodo. Gli investitori devono affrontare un contesto sempre più complesso e imprevedibile, in cui la volatilità è destinata a crescere: nel 2025 comprendere e reagire ai cambiamenti macroeconomici non sarà solo una questione di sopravvivenza finanziaria, ma un’opportunità per costruire portafogli solidi e resilienti. Insieme a Ali Dibadj, CEO di Janus Henderson Investors, analizziamo i tre principali fattori macroeconomici che plasmeranno i mercati: il riallineamento geopolitico, i cambiamenti demografici e il costo crescente del capitale.
Riallineamento geopolitico
Le tensioni geopolitiche stanno ridefinendo i mercati globali, trasformandosi in una delle variabili più significative per gli investitori.
“Il 2024 è stato in tutto il mondo un anno elettorale – spiega Dibadj – che ha portato alla nascita di nuovi leader, ma ha anche messo a nudo gli attriti e l’agitazione crescenti sul piano sociale. Le relazioni tra le superpotenze sono state rimodellate, si stanno formando nuove alleanze, le tensioni sono aumentate e i conflitti e le guerre si sono intensificati. I cambiamenti nella leadership politica e nelle politiche hanno avuto effetti significativi sul commercio e reindirizzato le supply chain globali, provocando l’emergere di nuove relazioni e modelli di produzione”.
Comprendere il contesto politico in cui si investe è diventato cruciale. Gli investitori devono valutare con attenzione se un paese offre un ambiente favorevole alle imprese, se le politiche dei governi supportano determinati settori e se l’accesso ai mercati dei capitali è garantito. È altrettanto importante analizzare se le aziende sono strutturate in modo da proteggere equamente gli interessi degli azionisti e se possiedono la flessibilità necessaria per prosperare indipendentemente dal clima politico.
In questo scenario di continui cambiamenti, emergono nuove opportunità legate alle alleanze economiche e ai modelli di produzione alternativi. Tuttavia, l’instabilità e la volatilità richiedono un approccio di gestione attiva, in grado di bilanciare i rischi e sfruttare le opportunità create dai nuovi assetti geopolitici.
Cambiamenti demografici
Le dinamiche demografiche stanno rapidamente trasformando i mercati globali. Nei paesi sviluppati, l’invecchiamento della popolazione e il rallentamento dei tassi di natalità stanno creando nuove sfide economiche e opportunità di investimento. Al contempo, regioni come l’Africa e il Sud-Est asiatico si confermano come i principali motori di crescita, con un’espansione demografica che rimodellerà i consumi e le strategie economiche globali.
“Tra 20-25 anni – osserva il CEO di Janus Henderson Investors – proprio all’interno degli orizzonti temporali degli investitori per cui operiamo, i motori di crescita e i modelli di consumo del mondo saranno molto diversi da quelli odierni, con un conseguente impatto sulle opportunità di investimento e sulle strategie di allocazione”.
Questo fenomeno avrà un forte impatto su settori come la sanità, dove aumenterà la domanda di trattamenti innovativi, farmaci e dispositivi medici capaci di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana. Anche la tecnologia giocherà un ruolo determinante, con la continua automazione e digitalizzazione che influenzeranno il mondo del lavoro e la vita quotidiana delle persone.
Un’altra componente essenziale sarà la sostenibilità, con le aziende chiamate ad agire responsabilmente per adattarsi a un contesto in cui i consumatori sono sempre più attenti alle questioni ambientali e sociali.
“Nel mondo post-COVID19, molti aspetti del nostro modo di vivere e lavorare sono già cambiati: dai mezzi di trasporto che utilizziamo, agli edifici in cui viviamo, alla tecnologia che pervade la nostra vita quotidiana. Anche le preferenze in termini di prodotti e pratiche di consumo si sono trasformate”.
Costo crescente del capitale
Dopo un decennio caratterizzato da tassi d’interesse prossimi allo zero, il costo del capitale è salito in modo significativo, alterando le regole del gioco per aziende e investitori.
“Innanzitutto, l’obbligazionario è un asset class di nuovo interessante – afferma Dibadj – grazie a un potenziale di rendimento attraente e a rinnovati vantaggi di diversificazione per adattarsi ai diversi profili di rischio. All’interno dei mercati privati, i team di investimento con le giuste competenze possono ora capitalizzare le opportunità offerte dalle banche che riducono, ridimensionano o disinvestono gli asset in un contesto di tassi più elevati”.
L’incremento dei tassi non solo rende più difficile accedere ai finanziamenti, ma crea anche un netto divario tra le aziende ben gestite e quelle meno efficienti. Allo stesso tempo, nei mercati privati, emergono opportunità per coloro che sanno capitalizzare sui cambiamenti strutturali del panorama economico, come il ridimensionamento degli asset da parte delle banche.
Il contesto attuale impone un’attenta selezione degli investimenti. Solo le aziende capaci di adattarsi alle nuove condizioni economiche riusciranno a prosperare. L’analisi fondamentale e una ricerca approfondita possono aiutare a distinguere le realtà in grado di generare valore da quelle destinate a soffrire. Inoltre, le strategie alternative offrono possibilità di catturare il valore nascosto in situazioni di volatilità e in mercati complessi, rendendo indispensabile un approccio flessibile e innovativo.
In conclusione
Il successo nel 2025 e oltre richiederà competenze avanzate, capacità di adattamento e una profonda fiducia tra investitori e gestori patrimoniali. In un contesto in evoluzione, solo coloro che abbracceranno il cambiamento e investiranno in modo strategico potranno prosperare e costruire un futuro finanziario solido.