Negli ultimi anni la Cina è passata dal Dragone dell’Asia, in grado di trascinare l’economia dell’area sulle sue ali, ad un dragone che non sputa più fuoco e, anzi, arranca. Per questo gli investimenti stranieri sono piano piano diminuiti, lasciando un vuoto profondo per l’economia cinese. È da gennaio che si spera che questo sarà finalmente l’anno della ripresa, ma i segnali non sono ancora univoci. Il governo si sta impegnando attivamente, con diverse riforme, per spingere il consumo interno e, a maggio, il surplus commerciale è balzato a 82,6miliardi di dollari, rispetto ai 65,6 dello stesso periodo dell’anno precedente. Insomma, le esportazioni sono salite rapidamente del 7,6% superando le attese di crescita che si erano attestate al 6%. Ma questo basterà a sostenere la ripresa dell’economia cinese?
Il cambiamento parte dal gaming…
Per dara il via ad un cambiamento vero e radicale, il governo cinese ha puntato a stimolare l’economia partendo dalle imprese private. Innovazione tecnologica e occupazione giovanile sono due fattori fondamentali, che non possono essere messi in secondo piano.
E se guardando vero la Cina la prima cosa che viene in mente sono subito le nuove tecnologie, a volte ci si dimentica dell’enorme mercato che gira introno al settore del gaming, che unisce intrattenimento e tecnologia. Se a dicembre 2023 l’autorità cinese di regolamentazione del gioco d’azzardo aveva proposto di limitare drasticamente il consumo di giochi online, negli ultimi mesi questo vento contrario è stato placato. Dall’inizio dell’anno, anzi, l’approvazione delle licenze di giochi ha subito una rapida accelerazione: “nei primi quattro mesi sono stati autorizzati alla vendita un totale di 428 videogiochi, un aumento del 23% rispetto allo stesso periodo del 2023”, spiegano gli esperti di Fidelity International.
Insomma, nonostante il rischio di cambiamenti normativi, gli sviluppatori cinesi non si sono fermati e hanno invece consolidato le loro capacità, lanciando così sul mercato nuovi prodotti di grande successo come Genshin Impact e Dungeon & Fighter.
…e passa per le ripetizioni
In Asia, ma ancora di più in Cina, i genitori ritengono fondamentale l’istruzione dei figli: eccellere a livello accademico, secondo questa mentalità, porterà a ottimi risultati anche nella vita quotidiana e aprirà le porte ad un futuro florido. Corsi come quelli di public speaking, disegno o musicali aiutano i figli a eccellere a scuola e poi nella loro carriera futura. Proprio per questo, la domanda di ripetizioni private è altissima nel paese della Grande muraglia.
Fino al 2021, le società cinesi di tutoring hanno vissuto un momento molto florido, finché il governo centrale non ha deciso di vietare ai servizi di ripetizioni extrascolastiche di trarre profitto da lezioni curricolari obbligatorie, come matematica e inglese. Questo non ha però fermato il settore. Se i piccoli operatori del settore sono stati costretti a ritirarsi, le società leader si sono adattate ai cambiamenti, sostituendo l’offerta di ripetizioni per materie scolastiche con altre extracurriculari, come teatro, calligrafia, programmazione e anche scacchi. Proprio grazie a queste nuove attività, il numero di centri di apprendimento è tornato a crescere in modo graduale. Basti pensare che una delle più grandi aziende cinese di tutoring privato gestisce ora 911 sedi, il 28% rispetto allo scorso anno.
Questo non significa però che questi settori, nonostante in crescita, siano esenti da rischi. “Il calo del tasso di natalità cinese rappresenta una minaccia per le società di tutoring. Per molti genitori meno abbienti, l’istruzione privata non accademica è una spesa discrezionale piuttosto che un bene di prima necessità. Per quanto riguarda i giochi online, la scarsa fiducia dei consumatori rappresenta una grande sfida per la crescita”, spiegano infatti gli esperti.
Per ripristinare la fiducia dei consumatori non bastano un paio di settori che registrano buone performance di crescita, ma senza dubbio rappresentano un ottimo punto di partenza.