Nonostante le numerose incognite che caratterizzano l’ultimo trimestre del 2024, c’è ancora spazio per un moderato entusiasmo riguardo alle prospettive dei mercati azionari. Edouard Carmignac, fondatore e presidente dell’omonima casa di gestione guarda alla chiusura dell’anno con un mix di ottimismo e cautela che riflettono la complessità dell’attuale scenario economico e politico globale. Tre i grandi temi sul tavolo, tutti interconnessi tra di loro: la discesa dell’inflazione, il declino della rilevanza politico-economica europea sullo scacchiere globale e il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Tassi di interesse in calo: stimoli economici e inflazione
Dall’inizio del 2023, il panorama economico si è stabilizzato, spinto in parte dal calo dei tassi di interesse. Carmignac sottolinea come l’incessante pressione delle popolazioni occidentali per evitare difficoltà economiche renda improbabile il mantenimento di tassi reali elevati.
“Non sorprende quindi che Jerome Powell e Christine Lagarde stiano abbassando i tassi di interesse – osserva Carmignac – lasciando presagire un proseguimento di questa tendenza nonostante, sia in Europa che negli Stati Uniti, i tassi di inflazione non abbiano ancora raggiunto i loro obiettivi. Questa posizione da parte delle Banche Centrali non sta solo facendo aumentare i valori degli asset, ma sta anche sostenendo l’attività economica. Lo stimolo monetario è ancor più necessario dato il margine d’azione ridotto sul fronte fiscale, a seguito degli eccessi del periodo ‘whatever-it-takes’”.
In diversi paesi europei, come la Francia, si rende infatti necessario ridurre i disavanzi pubblici.
L’Europa e il disimpegno politico: la fragilità dell’asse franco-tedesco
Secondo il gestore francese, le ultime elezioni europee hanno reso manifesto l’indebolimento della governance dell’Unione Europea, in gran parte dovuto alla crisi dell’asse franco-tedesco.
“Nella mia lettera precedente auspicavo che Mario Draghi, la cui autorità intellettuale e le cui capacità di negoziazione sono inconfutabili, venisse nominato Presidente della Commissione Europea. Sebbene la stampa si sia fatta portavoce del suo piano di ripresa per la costruzione dell’Eurozona, la riconferma di Ursula von der Leyen è una delusione, anche se quest’ultima ha dimostrato coraggio nel nominare commissari meno inclini a imporre regole su tutto”.
Per rilanciare la competitività europea, Carmignac suggerisce una riduzione del costo del lavoro e una politica industriale più aggressiva, mirata a colmare il ritardo nell’adozione di tecnologie dirompenti, come l’intelligenza artificiale e le biotecnologie.
Le elezioni statunitensi e le incertezze geopolitiche
La rielezione di Donald Trump potrebbe portare a un incremento degli utili societari del 5% e le politiche isolazioniste da lui promosse potrebbe indebolire l’aiuto all’Ucraina e intensificare la guerra commerciale con la Cina, oltre a destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente.
Questo scenario, avverte Carmignac, potrebbe acuire la vulnerabilità dell’Europa, ma ulteriori peggioramenti dovrebbero comunque rimanere contenuti a causa dall’interdipendenza degli attori coinvolti.
Prospettive di investimento: selettività e asset di alto valore
Nonostante i tassi di interesse in calo offrano un sostegno ai mercati, Carmignac invita alla prudenza. L’incertezza economica e le valutazioni elevate richiedono una selettività rigorosa negli investimenti.
“In effetti, i tagli dei tassi da parte delle Banche Centrali non si rifletteranno necessariamente sui tassi di interesse a lungo termine fintanto che le pressioni inflazionistiche non verranno maggiormente arginate, né saranno sufficienti a compensare le delusioni delle aziende esposte all’indebolimento della domanda a livello globale. Continuiamo quindi a privilegiare titoli azionari ad alta visibilità, con un’allocazione significativa nei principali operatori dell’intelligenza artificiale, ed evitando le obbligazioni a tasso fisso a lunga scadenza. Infine la nostra esposizione all’oro è sostenuta da politiche monetarie accomodanti e dall’accumularsi dei rischi geopolitici”.