L’avvento dei telefoni cellulari e di internet potrebbe sembrare solo un minimo cambiamento rispetto all’impatto rivoluzionario dell’intelligenza artificiale. Il mondo e, chiaramente, anche il mercato, sono sull’orlo di una nuova era e le scelte che vengono fatte oggi in merito allo sviluppo e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) daranno forma al futuro. Dal machine learning all’apprendimento automatico, dal settore farmaceutico a quello del retail, passando anche per le case automobilistiche e il fintech, le opportunità sono enormi. Eppure, nel definire la tabella di marcia per l’AI generativa, non si possono ignorare le sfide.
Intelligenza artificiale: da dove si parte
Prima di analizzare le opportunità e le sfide che la nuova rivoluzione tecnologica porta con sé, bisogna capire di cosa si tratta. Parlare di intelligenza artificiale non è una novità, sono anni infatti che si trova al centro del dibattito, si tratta di un ramo dell’informatica che ha l’obiettivo di simulare le capacità cognitive umane, dall’apprendimento al ragionamento, passando anche per l’intero processo decisionale. La vera novità è l’intelligenza artificiale generativa che, avvalendosi di modelli di linguaggio avanzati sviluppa contenuti originali, come testi, immagini, video e persino codici.
Rivoluzione per il mercato: tra opportunità…
Le potenzialità dell’intelligenza artificiale sono infinite e senza confini settoriali. Secondo gli esperti di Eurizon, ad esempio, nel settore automobilistico “la GenAI porterà significativi miglioramenti nei servizi di software sia nei processi di produzione che nell’offerta all’interno dei veicoli”. Da nuovi servizi di intrattenimento alla navigazione in sicurezza, passando anche per nuovi software di guida autonoma, le innovazioni sono ormai dietro l’angolo.
Tra le prime società a beneficiarne ci sono sicuramente quelle legate al mondo software. Al momento l’offerta è concentrata nelle mani di poche aziende, che stanno ampiamente beneficiando degli aumenti di prezzo dei propri prodotti innovativi, ma nel tempo il tessuto settoriale è destinato ad allargarsi, magari anche a giovani start-up.
In una situazione molto simile si trova il comparto dei semiconduttori, le cui vendite hanno visto un incremento legato all’altissima richiesta dei chip necessari per la costruzione dell’infrastruttura per l’addestramento e l’utilizzo dei Large Language Models (Llms). Ma non solo, secondo gli esperti “la GenAI sta trovando applicazione anche nei processi di produzione dei semiconduttori, essendo utile per ottimizzare la progettazione dei chip, migliorarne la resa e l’efficienza energetica accelerando i processi di ricerca e sviluppo”.
Le opportunità esistono anche in alcuni settori non prettamente tech, come ad esempio il settore medico o farmaceutico: che si parli dell’efficienza lungo la catena del valore dei farmaci, aumentando la velocità delle scoperte di nuovi medicinali o la capacità di effettuare diagnosi sempre più accurate, supportando le competenze dei medici, le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa di creare un cambiamento reale sono molto alte.
Anche guardando al rapporto tra consumatori e venditori la GenAI ha il potenziale per consentire ai rivenditori di servire meglio i clienti, offrendo prodotti sempre più personalizzati, con tempi di consegna brevi e alta efficienza. Senza dubbio l’effetto immediato sarà visibile per i rivenditori online, ma in generale l’impatto sarà evidente su diversi busines.
…e sfide
In tutti i settori stanno emergendo nuove opportunità, ma le sfide associate all’implementazione dell’intelligenza artificiale non possono essere trascurate. Secondo le stime di Deloitte, la GenAI dovrebbe raddoppiare il consumo energetico dei data center arrivando fino a 1.065 terawattora (TWh) entro il 2030, ovvero il 4% del consumo totale di energia a livello globale. Guardando a questo dato è chiaro che il consumo energetico, se non gestito correttamente, potrebbe compromettere gli sforzi per la sostenibilità. Ma un’adozione crescente di fonti di energia rinnovabile potrebbe rappresentare una soluzione alternativa.
Un altro problema, sempre più difficile da ignorare, secondo gli esperti di Eurizon, è dato dalle questioni etiche relative all’uso dell’intelligenza artificiale: “la gestione dei dati, la privacy e la prevenzione dei bias sono al centro di un crescente impegno per garantire che la tecnologia sia sviluppata in modo equo, trasparente e rispettoso dei diritti umani”.
Anche le istituzioni sono al lavoro per normare il suo utilizzo attraverso specifici approcci, ad esempio in Europa abbiamo AI Act – Regolamento (UE) 2024/1689 del Parlamento europeo mentre gli USA hanno differenti iniziative nell’insieme del loro framework regolamentare.
Nel momento in cui il settore riuscirà a integrare pratiche energetiche sostenibili e la definizione di principi etici solidi, sarà possibile sviluppare un futuro in cui l’AI non solo contribuirà al progresso tecnologico, ma anche a risolvere le sfide globali più importanti.
In collaborazione con Eurizon