Con specifico riferimento all’arte digitale viene sottolineato che la capacità di trasferire gli nft (non fungible token) via internet, senza limiti geografici e in modo quasi istantaneo, rende l’arte digitale suscettibile di essere sfruttata da coloro che cercano di riciclare i proventi illeciti del crimine. Ad alimentare questo rischio è lo spostamento di denaro che non incontra i limiti normativi e l’utilizzo di criptovalute per il pagamento delle transazioni. I poteri investigativi tradizionali, che caratterizzano invece le vendite di arte nei medium più tradizionali, faticano a tenere il passo con le nuove dinamiche.
Gli smart contract sono usati per generare entrate, attraverso le royalty, ogni volta che una transazione che coinvolge l’nft viene registrata su una blockchain. Questi tipi di contratti possono rappresentare un incentivo a creare un mercato in cui l’opera viene scambiata ripetutamente nel breve periodo. La vulnerabilità dello strumento al riciclaggio può consistere nell’impossibilità di condurre due diligence adeguate se le transazioni sono effettuate in rapida successione.
Inoltre, le case d’asta o le gallerie d’arte, potrebbero non avere la comprensione tecnica della tecnologia necessaria per praticare un’efficace identificazione e verifica dei clienti coinvolti in queste transazioni. In altri casi, i criminali possono acquistare nft con fondi illeciti e procedere a transazioni con sé stessi per creare record di vendite sulla blockchain. L’nft potrebbe poi essere venduto a un individuo inconsapevole che compenserebbe il criminale con fondi non derivanti da un crimine precedente.
Guardando ai marketplace online, ossia le piattaforme digitali su cui gli nft sono scambiati, il report evidenzia che rappresentano uno degli elementi critici del sistema sotto il profilo del rischio di riciclaggio. Nelle transazioni effettuate sui marketplace online non sono verificate le reali identità di chi vi partecipa e anche il profilo reputazionale e di credibilità dei soggetti coinvolti nelle transazioni, tipici del settore tradizionale dell’arte, qui assume connotati molto più dilatati se non addirittura completamente assenti. Ciò in quanto le transazioni non coinvolgono operatori istituzionali delle vendite ma sono effettuate direttamente tra artisti e acquirenti. Pertanto, evidenzia il report, tutto questo crea una vulnerabilità ai fini del riciclaggio di denaro.
Le recenti vendite di opere nft, indicano che questo settore artistico ha raggiunto in breve tempo valutazioni simili a quelle delle opere d’arte tradizionali. Secondo le autorità statunitensi, nei primi tre mesi del 2021, il mercato degli nft ha generato una cifra record di 1,5 miliardi di dollari di scambi ed è cresciuto del 2.627% rispetto al trimestre precedente. Gallerie, case d’asta e altri mercanti d’arte stanno offrendo sempre più nft nel mercato primario e potrebbero espandersi alla vendita di questi lavori anche nel mercato secondario. Con crescita dei volumi e dei rischi.
In merito ai volumi delle operazioni illecite nel mercato dell’arte il report evidenzia che nel 2010, le Nazioni Unite hanno stimato che i proventi del crimine transnazionale legati all’arte e ai beni culturali erano stimati in 8 miliardi di dollari l’anno, mentre una stima più recente suggerisce che il riciclaggio e altri crimini finanziari attraverso il mercato dell’arte ammontano a circa 3 miliardi di dollari l’anno.