Neppure l’alimentare o il luxury si sono potuti sottrarre all’Orso che da inizio anno impazza sui mercati. Ovvero due delle categorie più difensive tra quelle dei beni di consumo: una perché fatta di prodotti essenziali, l’altra perché il suo pubblico è quello degli Hnwi, che sono pressoché immuni alle grandi crisi dei mercati. Ma in generale l’intera categoria Morningstar dell’azionario legato ai beni e servizi di consumo, che include segmenti diversi (anche l’elettronica di consumo, per esempio) da inizio anno registra una performance pesantemente negativa (-15,4%). Nella media che riguarda i dieci migliori fondi per performance da inizio anno al 31 maggio 2022 sono incluse anche strategie originali, come quella di Fineco che punta sui leader globali dei consumer (-16.6%) o quella di Invesco che va a caccia dei titoli che intercettino la domanda asiatica (-11%) o ancora Schroders che seleziona aziende che sono ben posizionate per beneficiare del cambiamento dei modelli di consumo delle nuove generazioni (-17,5%).
Performance superiori al mercato
Certamente sono risultati migliori, se inquadrati nell’ambito del crollo generalizzato delle Borse che è anche più pesante (-30% il Nasdaq; oltre -20% l’S&P500 e un andamento simile anche il FtseMib). Ma è una magra consolazione per chi, convinto del fatto che la fine del Covid avrebbe iniettato nuova fiducia nei consumi, ha rotato i portafogli verso beni essenziali e discrezionali. E il rischio è che il trend potrebbe essere appena all’inizio: la guerra in Ucraina e il recente blocco di buona parte del gas russo potrebbe avere conseguenze, in particolare sull’Europa, che al momento possiamo solo immaginare. Il razionamento del gas – che andrà a danno delle imprese di produzione, perché né la generazione elettrica civile, né il riscaldamento residenziale possono essere interrotti, genererà un nuovo balzo dei pressi che si innesterà su un’inflazione già galoppante.
I fondi migliori
E così tra i fondi top di gamma (che da inizio anno sono comunque tutti con il segno meno) sono proprio quelli alimentari a deludere meno, in particolare l’NN Food & Beverage (-4,3% e +11,2% se si guarda al rendimento di un anno e del +6% annualizzato se si allarga lo sguardo di osservazione sui tre anni) e il Cpr Invest Foods for Gnrtns (-7% da inizio anno al 31 maggio 2022 e +0,8% a un anno). I beni di lusso segnano perdite in media molti maggiori: – 17% da inizio anno per il Pictet Premium Brands (che però ha reso un 14% annualizzato negli ultimi tre anni) e per il Felis Luxury Brands. La perdita registrata per l’Im Consumer Tech è anche superiore (-17,8%). Va rilevato che i fondi analizzati hanno commissioni di gestione che variano tra l’1,89% e il 2,7%.