Banca Generali mette a segno una raccolta netta totale per 810 milioni di euro, dopo aver toccato i 560 milioni nel mese di ottobre
Nel caso di Azimut, spiccano il contributo delle attività estere e la crescita della raccolta sui private market, che hanno raggiunto l’8% del totale patrimonio gestito
Massimo Doris, Banca Mediolanum: “Già a novembre tutte le linee di business hanno superato i corrispondenti volumi commerciali dell’intero 2020”
Banca Generali: verso nuovi record di flussi
I flussi netti di novembre (810 milioni) risultano in crescita del 34% rispetto alla media mensile da inizio anno. Nel dettaglio, la raccolta in soluzioni gestite si attesta sui 595 milioni di euro, per un totale da gennaio di 4,6 miliardi di euro. La raccolta complessiva, invece, supera i 6,8 miliardi, avvicinandosi con un mese di anticipo al target per l’intero anno recentemente rivisto al rialzo. Le masse in consulenza evoluta toccano i 7,1 miliardi, in crescita del +22% anno su anno. “Un altro mese di forte raccolta che ci proietta verso nuovi record di flussi”, commenta Mossa. “Sebbene non manchi una certa incertezza per l’evoluzione della pandemia, guardiamo con ottimismo alle prossime settimane per chiudere al meglio quello che si profila come il miglior anno nella storia della banca con risultati superiori alle nostre stesse aspettative”.
Azimut, raccolta netta positiva per 761 milioni
Segue il Gruppo Azimut, che registra nel mese di novembre una raccolta netta positiva per circa 761 milioni di euro, toccando i 17,2 miliardi da inizio anno (10,3 miliardi al netto del consolidamento di Sanctuary Wealth). Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato raggiunge invece gli 80,9 miliardi, di cui 53,2 miliardi relativi alle masse gestite. “Nel mese appena concluso spiccano in particolare il contributo delle attività estere, che continuano a produrre risultati sempre più consistenti, e la crescita della raccolta sui private market, che hanno raggiunto l’8% del totale patrimonio gestito”, ricorda Gabriele Blei, ceo del Gruppo.
Fineco, la componente gestita sorpassa quella netta
Quanto a Fineco, si parla di una raccolta netta nel mese pari a 479 milioni di euro, contro i 903 milioni di ottobre. La componente gestita, che tocca i 558 milioni di euro, sorpassa l’intera raccolta netta. Quella diretta, invece, risulta in calo a -430 milioni di euro, per un totale da inizio anno di 846 milioni (-53% anno su anno). Per Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale dell’istituto, il mese di novembre registra però “ancora una volta dati di raccolta molto solidi, che evidenziano l’elevata qualità del mix di nuovi flussi in particolare per quanto riguarda la componente gestita”. Un’ulteriore conferma, aggiunge, della capacità di Fineco “di rispondere alla crescente esigenza di una gestione professionale del risparmio, tramite una rete di consulenza che si affianca a una piattaforma tecnologica che permette un’interazione con il mercato in tempo reale”.
Mediolanum, raccolta netta totale sui 467 milioni
Banca Mediolanum, infine, riporta una raccolta netta totale positiva per 467 milioni di euro (a ottobre erano stati raggiunti i 994 milioni). La raccolta netta in risparmio gestito risulta pari a 530 milioni, portando il totale da inizio anno sui 5,76 miliardi. Soddisfazione nelle parole del numero uno del Gruppo di Basiglio, Massimo Doris. “Già a novembre tutte le linee di business hanno superato i corrispondenti volumi commerciali dell’intero 2020, con una straordinaria accelerazione della raccolta in fondi e polizze unit-linked che in questi undici mesi è quasi raddoppiata. Banca Mediolanum si dimostra l’istituto di riferimento per i propri clienti, come si evince dagli alti flussi nell’operatività bancaria che in questo mese di scadenze fiscali in Italia hanno fortemente influenzato la raccolta in risparmio amministrato, con il pagamento di oltre 270 milioni di tributi. Anche i volumi commerciali nei prodotti di credito e nelle polizze protezione confermano il ruolo centrale della nostra banca, con un 2021 in crescita rispettivamente del 29% e 24%”.