Tra mercoledì e venerdì le sei più grandi banche statunitensi hanno pubblicato i risultati relativi al terzo trimestre 2021
Dalle trimestrali è emerso che rispetto all’anno scorso la spinta alla crescita di fatturato e utile è stata data dall’investimento banking. Bene anche wealth e asset management
Anche per Bank of America, che ha pubblicato i propri risultati giovedì, c’è da essere contenti. Le entrate sono state di 22,87 miliardi di dollari – +22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – contro i 21,8 miliardi di dollari previsti, mentre l’utile della società è salito del 58% a 7,7 miliardi di dollari, o 85 centesimi per azione: gli analisti si attendevano un utile per azione di 71 centesimi. La banca ha beneficiato in particolar modo di perdite sui prestiti migliori del previsto e di commissioni record di consulenza e gestione patrimoniale, le cui entrate si sono attestate a 5,3 miliardi di dollari in aumento del 17%, guidate da commissioni di asset management record di 3,2 miliardi di dollari. Le entrate derivanti l’investment banking sono invece aumentate del 23% per arrivare ai 2,2 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda Citigroup, l’attività più generosa nel terzo trimestre è stato il trading, sia lato azionario che reddito fisso, in aumento del 40% rispetto allo scorso anno. Il primo ha generato 3,18 miliardi di dollari, il secondo 1,23 miliardi battendo le aspettattive degli analisti rispettivamente di circa 100 e 300 milioni di dollari. La banca ha riportato un fatturato di 17,15 miliardi di dollari, per un utile per azioni pari a 2,15 dollari, sensibilmente più alto del 1,65 atteso alla vigilia. L’utile netto è arrivato a 4,6 miliardi di dollari, rispetto ai 3,1 miliardi di un anno fa, per un aumento del 48% su base annua. Le entrate relative all’investment banking si sono attestate a1,9 miliardi di dollari, in crescita del 39%. “La ripresa dalla pandemia continua a guidare la fiducia delle imprese e dei consumatori” ha scritto il ceo Jane Fraser in una dichiarazione.
L’utile di Wells Fargo si è attestato a 5,1 miliardi di dollari, un aumento del 59% rispetto ai 3,2 miliardi di dollari registrate l’anno scorso durante lo stesso trimestre. Secondo Refinitiv, i 1,22 dollari per azione annunciati hanno superato la stima di consenso di 23 centesimi. Anche le entrate a 18,83 sono state maggiori del previsto (18,35). Questi buoni risultati, a detta della banca stessa, sono stati in parte dovuti a un rilascio di riserva di $1,65 miliardi che ha portato ad un beneficio pari a $1.4 miliardi dopo i charge-off. Durante il terzo trimestre, Wells Fargo ha riacquistato 114,2 milioni di azioni, per un valore di 5,3 miliardi di dollari. La banca ha anche aumentato il dividendo delle azioni ordinarie a 20 centesimi per azione, da 10 centesimi per azione nel trimestre precedente.
Le entrate di Goldman Sachs sono aumentate nel terzo trimestre del 26% a 13,61 miliardi di dollari, più dei 11,72 miliardi di dollari attesi dagli analisti. Il dato più confortante riguarda i profitti aumentati su base annua del 60% a 5,38 miliardi di dollari, o 14,93 dollari per azione, battendo la previsione di 10,14 dollari per azione previsti dagli analisti intervistati da FactSet. Questi buoni risultati sono il riflesso di un’elevata attività di deal-making. L’investment banking dell’azienda ha fruttato 3,7 miliardi di dollari in commissioni, il secondo miglior trimestre in assoluto e l’88% più alto di un anno fa. La banca ha inoltre riportato un aumento del 23% nelle entrate di trading a 5,61 miliardi di dollari.