- I deboli dati sull’occupazione e sulla contrazione dell’attività manifatturiera della prima economia del mondo, insieme alle previsioni negative delle big tech e ai timori di una recessione, hanno creato le condizioni per una tempesta perfetta sui mercati
- De Michelis: “L’esposizione alla duration sui governativi decennali americani e tedeschi, costruita nel corso del 2024 quando i tassi erano saliti sui timori della ripartenza dell’inflazione, in questi giorni sta performando molto bene”
Le Borse mondiali sono state travolte da una bufera, a partire da Wall Street. “I mercati azionari americani venivano da un rialzo impressionante cominciato nell’ottobre del 2023 che lo ha portato a un rialzo di quasi il 40% in 10 mesi”, racconta a We Wealth Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame asset management. “Quindi era evidente che dopo uno strappo di tale entità si fosse particolarmente a rischio di correzioni improvvise”. Nel mese di aprile c’era stato in effetti un tentativo di presa di beneficio, fermatasi tuttavia a un modesto 4%. Ai più, ricorda De Michelis, era sembrata l’ennesima occasione di acquisto da cui ripartire verso nuovi record, poi materializzatisi effettivamente a luglio.
Quanto durerà la tempesta sui mercati?
“Purtroppo la scorsa settimana sono usciti deboli dati sull’occupazione e sulla contrazione dell’attività manifatturiera della prima economia del mondo, che insieme alle previsioni negative delle big tech (che avevano trainato il rialzo pocanzi descritto con performance stellari) e alle paure di una recessione non prevista neanche dalla Federal Reserve, hanno creato le condizioni ideali per una tempesta perfetta”, afferma De Michelis. Quanto possa durare la bufera o che entità potrà avere, secondo l’esperto, è difficile prevedere. “In certe situazioni gli algoritmi e i robot trader dilatano i movimenti, che tendono a diventare irrazionali”, avverte.
Come investire al riparo dalla Borsa
Comprare protezione in momenti come quello attuale, dice De Michelis, equivale a comprare un’assicurazione per un uragano mentre sta già imperversando. In altre parole, chi non lo ha fatto finora, il suggerimento dell’esperto è non fare nulla. Ma cosa occorrerebbe comprare nei momenti di tranquillità? “Sicuramente l’esposizione alla duration sui governativi decennali americani e tedeschi – costruita nel corso del 2024 quando i tassi erano saliti sui timori della ripartenza dell’inflazione – in questi giorni sta performando molto bene, ma anche coloro che hanno comprato delle put quando la volatilità era molto bassa oggi vedono grossi guadagni”, sostiene De Michelis.
Yen ai massimi di sette mesi
Un’altra arma difensiva che avrebbe dovuto essere inserita in portafoglio, per l’esperto, è lo yen giapponese. Poiché il mondo degli investitori si indebita in yen per poter investire sui mercati in dollari ed euro che rendono molto di più – quello che viene chiamato comunemente carry trade – quando ci sono movimenti violenti di risk off lo yen tende a rivalutarsi grazie agli enormi flussi di rientro causati dello smontaggio di tali posizioni. In effetti, nella giornata di lunedì 5 agosto, la valuta giapponese è salita ai massimi di sette mesi rispetto al dollaro.
E l’oro?
E infine c’è l’oro. Tra i beni rifugio più tradizionali, nell’attuale contesto di mercato potrebbe in realtà non essere la scelta giusta per decorrelare il portafoglio. “L’oro ha registrato un rally abbastanza importante nell’ultimo anno causato soprattutto dagli acquisti delle banche centrali, perché dal punto di vista dei fondamentali non dovrebbe apprezzarsi così tanto quando i tassi di interesse sono così alti. Di conseguenza, essendo salito molto, è difficile aspettarsi ulteriori grandi rialzi”, dichiara De Michelis. In più, in situazioni di crash tecnico come quello di lunedì, l’esperto spiega come l’oro non funzioni da bene rifugio. “È un decorrelatore più sul lungo periodo, che si tiene in portafoglio per evitare situazioni particolari, come l’impennata dell’inflazione dello scorso anno”, conclude De Michelis.