- Il Consiglio di amministrazione di JpMorgan Chase ha recentemente approvato un aumento del dividendo trimestrale del 9%
- Sui dividendi pagati da imprese straniere si pagano le tasse due volte: al Paese di residenza dell’azienda e al fisco italiano
I titoli ad alto dividendo possono offrire un rendimento costante e sicuro nel tempo, ammortizzando le fluttuazioni di mercato. Ma come orientarsi tra le diverse opzioni? Cnbc ha individuato tre società selezionate dai migliori analisti di Wall Street monitorati da TipRanks, piattaforma che classifica gli esperti in base alle loro performance passate.
Northern oil and gas
Si parte da Northern oil and gas, società energetica attiva nell’acquisizione, esplorazione, sfruttamento, sviluppo e produzione di petrolio e gas naturale. Per il primo trimestre ha pagato un dividendo di 40 centesimi per azione, in crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Presenta un dividend yield (l’Indicatore di rendimento dato dal rapporto tra il dividendo staccato dall’azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa, ndr) del 4,1%. In più, ha incrementato i rendimenti per i suoi azionisti attraverso buyback per 20 milioni di dollari nei primi tre mesi del 2024.
Scott Hanold, analista di Rbc Capital, ha ribadito il rating buy sul titolo con un obiettivo di prezzo di 46 dollari. Attualmente presente con le sue attività prevalentemente nei bacini di Williston, Permian e Appalachi, secondo l’analista potrebbe espandersi anche nello Uinta attraverso ulteriori accordi. Hanold stima tra l’altro un aumento del dividendo nel 2025 nell’ordine del 10-15%. L’analista si posiziona 23esimo tra gli oltre 8.900 esperti su TipRanks. Le sue valutazioni hanno avuto successo nel 67% dei casi, generando un rendimento medio del 26,7%.
JpMorgan Chase
Segue JpMorgan Chase. Il Consiglio di amministrazione ha recentemente approvato un aumento del dividendo trimestrale del 9%, dopo la pubblicazione di utili superiori alle attese degli analisti. Lo scorso marzo la banca d’affari statunitense aveva già annunciato un incremento del dividendo del 9,5% a 1,15 dollari per azione, rispetto agli 1,05 dollari precedenti. In più, il board ha autorizzato un programma di riacquisto di azioni proprie da 30 miliardi di dollari a partire dal 1° luglio. L’analista Gerard Cassidy di Rbc Capital ha ribadito il rating buy sul titolo con un obiettivo di prezzo di 211 dollari, citando a sostegno della sua mossa un forte team di gestione, linee di business che posizionano il colosso ai vertici del settore bancario e infine un solido bilancio.
In più, Cassidy ha evidenziato un modello di business diversificato: i ricavi del primo trimestre del 2024 derivano infatti per il 41% dall’area consumer and community banking, per il 32% dall’area corporate and investment banking, per il 12% dall’asset e wealth management, per il 9% dal commercial banking e per il 5% dall’area corporate. L’analista ottiene la 128esima posizione della classifica di TipRanks; le sue valutazioni hanno avuto successo nel 63% dei casi, con un rendimento medio del 14,7%.
Walmart
Chiude il cerchio Walmart, la catena di negozi al dettaglio che all’inizio del 2024 ha aumentato il dividendo del 9% portandolo a 83 centesimi per azione. Corey Tarlowe, analista di Jefferies, ha ribadito il rating buy sul titolo con un obiettivo di prezzo di 77 dollari. Crede che la multinazionale stia attraversando soltanto la fase iniziale del suo cammino nell’intelligenza artificiale e nell’automazione e che queste ultime potrebbero contribuire a raddoppiarne l’utile operativo entro il 2029 rispetto all’anno fiscale del 2023.
Tra gli altri fattori che favorirebbero questa corsa, secondo Tarlowe, ci sarebbero anche la pubblicità e la riduzione dei furti. L’analista è 266esimo tra gli oltre 8.900 analisti monitorati da TipRanks; le sue valutazioni hanno finora avuto successo nel 67% dei casi, con un rendimento medio del 19,7%. Una postilla: c’è un tema da considerare, in generale, quando si incassano i dividendi delle azioni estere. Come recentemente approfondito da We Wealth, infatti, i dividendi pagati da imprese straniere sono tassati sia nel Paese di residenza dell’azienda che dal fisco italiano. Una penalizzazione da tenere in considerazione se il fine dell’investimento è incassare dividendi corposi.