Continuano i lavori della Uefa sul pacchetto da 7 miliardi di euro per finanziare i club colpiti dalla crisi pandemica. Citigroup pronta a dirigere il progetto
A contendersi un ruolo di primo piano nella gestione del fondo sono state Goldman Sachs, Macquarie, Apollo e Unicredit
Il pacchetto potrebbe far leva su un fondo iniziale di circa 2 miliardi di euro per poi gonfiarsi nel tempo fino ai 6-7 miliardi attesi
La Uefa ha scelto Citigroup per guidare il pacchetto da 7 miliardi di euro per finanziare i club colpiti dalla crisi pandemica. Almeno stando a quanto risulta al Financial Times. A contendersi un ruolo di primo piano nella gestione del fondo erano state Goldman Sachs, Macquarie e Apollo. Ma anche Unicredit, che alla fine non era stata neppure inserita nella rosa finale di candidati. Un “tesoretto”, dunque, che potrebbe fornire alle società calcistiche la liquidità necessaria a far fronte a ulteriori interruzioni. E che dimostra come le autorità sportive si rivolgano sempre più ai grandi gruppi finanziari per sostenere le proprie operazioni, piuttosto che fare affidamento sulle proprie fonti di entrate come accaduto per decenni.
Il pacchetto di finanziamento, secondo le indiscrezioni raccolte dal quotidiano economico-finanziario britannico, potrebbe far leva su un fondo iniziale di circa 2 miliardi di euro per poi gonfiarsi nel tempo fino ai 6-7 miliardi attesi. Una cifra consistente ma che sembrerebbe ancora insufficiente a colmare quel buco da 9 miliardi di euro di entrate bruciate dai club a causa della pandemia, nelle ultime stime della Uefa.
Quello che è certo, come dichiarato dal presidente della Uefa Aleksander Ceferin, è che il calcio europeo sta facendo i conti con una “nuova realtà finanziaria”, dopo anni di crescita bloccati dal covid-19. Il fondo di salvataggio, spiega infatti il Financial Times, dimostra come le autorità sportive stiano manifestando una sempre maggiore disponibilità ad accedere ai finanziamenti per conto delle loro squadre, cercando condizioni migliori per ottenere prestiti e finanziamenti rispetto a quanto i singoli club sarebbero in grado di ottenere da soli. Resta da chiarire se i fondi del pacchetto saranno raccolti tramite collocamento privato, prestiti o emissione di obbligazioni.
Intanto, il caso Uefa non resta isolato. All’inizio del mese di dicembre, alcuni club inglesi avevano chiesto alla Premier League di istituire un fondo da un miliardo di sterline cui le squadre assetate di liquidità potessero accedere. E la Football League, che gestisce le tre divisioni sotto la Premier League, ha negoziato un pacchetto di finanziamento da 117,5 milioni di sterline con il ramo di gestione degli investimenti della compagnia di assicurazione statunitense MetLife.
I club spagnoli, invece, hanno votato a stragrande maggioranza (37 voti a favore e 4 contrari) il controverso accordo di finanziamento da circa 2 miliardi di euro della Liga con la società di private equity britannica Cvc Capital Partners, in cambio dell’8,2% dei profitti generati dalla commercializzazione dei loro diritti audiovisivi e digitali nei prossimi 50 anni. La prima rata da 400 milioni di euro dovrebbe raggiungere i club entro poche settimane. Athletic Bilbao, Barcellona e Real Madrid hanno annunciato in un comunicato congiunto di aver intrapreso un’azione legale contro la Liga, dichiarando che la transazione “arreca un danno irreparabile all’intero settore calcistico spagnolo” e “viola palesemente i principi più elementari del diritto sportivo spagnolo e degli statuti della Liga”.
A contendersi un ruolo di primo piano nella gestione del fondo sono state Goldman Sachs, Macquarie, Apollo e UnicreditIl pacchetto potrebbe far leva su un fondo iniziale di circa 2 miliardi di euro per poi gonfiarsi nel tempo fino ai 6-7 miliardi attesi
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