La prossima assemblea ordinaria di Ubi Banca sarà il 16 ottobre 2020. All’ordine del giorno ci saranno la nomina dei componenti del cda e del comitato per il controllo sulla gestione per gli esercizi 2020-2021-2022 sulla base di liste di candidati presentate dai soci; la determinazione del compenso dei consiglieri e dei componenti del comitato per il controllo sulla gestione.
Gaetano Micciché si è detto orgoglioso di “essere stato cooptato oggi nel Cda di Ubi. al termine di un percorso che ha visto la banca entrare a far parte del gruppo Intesa Sanpaolo. Ringrazio per questo motivo i membri del cda, ma il mio ringraziamento va innanzitutto a Carlo Messina per aver riposto fiducia in me e nelle mie capacità. E intendo rivolgere lo stesso pensiero ai tanti colleghi che hanno dimostrato il loro sostegno. I mesi che ci attendono, infatti, saranno fondamentali per condividere reciprocamente esperienze e modalità operative con l’obiettivo di completare l’integrazione tra i due istituti”.
Il nuovo ad ha poi auspicato una facilitazione del dialogo, “il confronto e la condivisione tra tutte le strutture di Intesa Sanpaolo e quelle di Ubi Banca”, avendo come “primo pensiero tutte le nostre persone, i nostri clienti e i nostri azionisti”. Il pensiero va poi alla solidità di Ubi, “riconosciuta e sostenibile, grazie anche al lavoro svolto dal precedente consigliere delegato, dal management e da tutte le persone di Ubi. A tutti i dipendenti di Ubi Banca intendo sin da subito assicurare l’impegno di tutto il management di Intesa Sanpaolo, al fine di rafforzare l’identità già comune tra i due istituti, forti anche di valori e culture aziendali simili. Le nuove direzioni regionali a Bergamo, Brescia, Cuneo e Bari, l’assunzione di 2500 giovani, il centro di eccellenza per il supporto del settore agricolo a Pavia, sono solo alcune delle iniziative già in programma a sostegno dei territori nei quali Ubi opera”, prosegue Micciché.
L’impegno è quello di costruire un gruppo ancora più vicino e a sostegno dei territori, “insieme saremo ancor più la ‘banca dei territori’, delle famiglie e delle imprese italiane. Sentiamo, infatti, questo impegno in maniera ancora più forte e profonda in una fase che, come quella attuale, è ancora pesantemente condizionata dagli effetti dell’emergenza sanitaria. E per questo motivo vogliamo, con tutte le nostre forze, che l’integrazione di Ubi Banca in Intesa Sanpaolo dia vita ad una realtà che rappresenti il pilastro della ripresa economica”.
Nella stessa giornata, il ceo di Unicredit Jean Pierre Mustier, in occasione dell’audizione antitrust sull’opas, commenta che “l’Italia avrebbe bisogno di banche forti. L’Antitrust ha chiesto il nostro parere e noi abbiamo detto che forse sarebbe stato meglio avere tre grandi banche forti piuttosto che due”. Mustier ha poi aggiunto che la “disruption” del mercato portata da questa operazione può rappresentare per Unicredit “un’opportunità”.