A due anni di distanza dal fenomeno delle meme stock, gli investitori retail sono tornati a fare sentire la loro voce sui mercati, spingendo i listini azionari al rialzo. Le cifre investite sui mercati statunitensi sono da record, con i trader che sulla direzione che stanno prendendo i mercati stanno avendo un’influenza ancora maggiore rispetto a quella che avevano avuto nel 2021.
Allora, un esercito di trader dilettanti annoiati e intrappolati a casa durante la pandemia fece salire i prezzi delle azioni di alcune piccole società di consumo in difficoltà, come il rivenditore di videogiochi GameStop, l’operatore cinematografico AMC Entertainment e la catena di articoli per la casa Bed Bath & Beyond. Come riporta un’analisi del Financial Times, ora le loro scommesse sono più diffuse, suggerendo un nuovo appetito dopo le perdite subite da molte di esse lo scorso anno.
Retail vs istituzionali
I flussi di denaro al dettaglio hanno contribuito a guidare un potente rimbalzo del mercato all’inizio del 2023, nonostante la relativa mancanza di entusiasmo tra i gestori di fondi professionali. Secondo i dati raccolti dalla società di consulenza Vanda Research, i piccoli investitori hanno investito in media 1,51 miliardi di dollari al giorno nell’ultimo mese, mentre i dati di JPMorgan hanno mostrato che a gennaio gli investitori retail hanno rappresentato fino a un quarto di tutte le negoziazioni azionarie – un record. “Con i recenti sondaggi che mostrano come la comunità degli investitori istituzionali rimanga ampiamente ribassista sulle azioni, non sarebbe saggio sottovalutare l’importanza della coorte retail”, hanno affermato gli analisti di Vanda. “Il punto è che gli investitori dovrebbero prestare attenzione ai segnali provenienti dal pubblico dei ‘non sofisticati'”.
I titoli su cui puntano i piccoli investitori
Secondo JPMorgan, quest’anno i flussi della giovane generazione di trader associati alle meme stock mania sono stati sostenuti dall’interesse degli investitori più anziani. Questi ultimi tendono a privilegiare i fondi piuttosto che i singoli titoli e all’8 febbraio avevano investito 125 miliardi di dollari in exchange traded funds e fondi obbligazionari, dopo aver venduto 340 miliardi di dollari l’anno scorso. I dati della banca mostrano che gli investitori più giovani hanno ricominciato a comprare le piccole azioni, ma anche a fare incetta dei titoli tecnologici più importanti. I dati di Vanda mostrano un interesse senza precedenti da parte dei piccoli trader nei confronti di Tesla – un titolo volatile da tempo popolare tra gli investitori individuali – ma anche un forte acquisto di titoli storici che pagano dividendi come AT&T e Coca-Cola. In particolare, gli acquisti hanno riguardato soprattutto le azioni piuttosto che le opzioni associate, che possono essere utilizzate come mezzo più economico per scommettere sulla direzione di un titolo.
È meglio investire in singoli titoli o privilegiare uno strumento di risparmio gestito? Quali sono i titoli “virali” più attraenti in questa fase? Come si possono mitigare i rischi di un investimento diretto in singole azioni?
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Mercati ancora al rialzo?
I retail continueranno a spingere le Borse al rialzo anche nei prossimi mesi? All’epoca delle meme stock, molti analisti dissero che il covid aveva creato le condizioni perfette per un boom del retail, con bassi costi di finanziamento e un’ondata di nuove app che rendevano facile il trading.
Ma il rapido aumento dei costi di prestito dello scorso anno non sembra aver smorzato il fervore. Gli analisti di Vanda hanno sottolineato come gli investimenti retail depositati nei fondi del mercato monetario siano a livelli elevati e potrebbero ancora essere impiegati se le condizioni di mercato sono sufficientemente allettanti. Dall’altra parte la recente attività è probabilmente stagionale, con gli aggiornamenti degli utili che hanno catalizzato gli acquisti, mentre l’imminente stagione fiscale statunitense potrebbe vedere alcuni investitori prelevare contanti per pagare le bollette.