Il decreto legislativo n. 139 del 2 ottobre 2024 (in vigore dal 3 ottobre 2024 e con effetti dal 1° gennaio 2025) ha introdotto importanti cambiamenti al Testo unico delle successioni, modificando in modo significativo il panorama dell‘imposta di successione e donazione. Queste novità offrono un’occasione unica per ripensare la pianificazione patrimoniale, con particolare attenzione alle società semplici, strumento versatile e spesso sottovalutato.
Un nuovo vento per il passaggio generazionale
L’obiettivo del legislatore è chiaro: favorire il passaggio generazionale delle imprese familiari, semplificando e ampliando le casistiche che beneficiano dell’esenzione fiscale. La riforma, infatti, conferma l’esenzione già prevista per i trasferimenti di aziende, rami d’azienda e partecipazioni societarie a favore di discendenti o coniuge, ma con un’importante estensione: ora l’esenzione si applica anche ai trasferimenti di partecipazioni che consentono al beneficiario di integrare un controllo preesistente.
Immaginate un genitore che desideri cedere gradualmente la propria azienda al figlio: prima una quota di minoranza, poi un’altra, fino al passaggio completo. In passato, solo il primo trasferimento avrebbe goduto dell’esenzione, penalizzando la gradualità. Oggi, grazie alla riforma, ogni passaggio può beneficiare dell’esenzione, garantendo una maggiore flessibilità e serenità nella pianificazione.
L’apertura alle società senza impresa: un’opportunità per le società semplici
La vera sorpresa della riforma è l’apertura alle società “senza impresa”, tra cui spiccano le società semplici. Prima, l’esenzione era legata alla prosecuzione dell’attività d’impresa, escludendo di fatto le società semplici, holding e immobiliari di gestione. Ora, con l’eliminazione di questo vincolo, le società semplici si trasformano in strumenti strategici per la pianificazione patrimoniale.
La loro flessibilità, unita alla semplicità di gestione, le rende ideali per gestire e trasferire patrimoni familiari in modo fiscalmente vantaggioso. Pensiamo a una famiglia che desidera tutelare un immobile: conferendolo in una società semplice e trasferendo le quote ai figli, si può beneficiare dell’esenzione, garantendo al contempo una gestione unitaria del bene.
Nuove prospettive per le holding familiari
La riforma apre nuovi orizzonti anche per le holding familiari, utilizzate per raggruppare partecipazioni in diverse società e semplificare la gestione del patrimonio. Costituire una holding, anche in forma di società semplice, e trasferire le quote agli eredi in esenzione d’imposta diventa una strategia vincente per assicurare la continuità del patrimonio familiare, minimizzando l’impatto fiscale.
Attenzione ai punti da chiarire
Nonostante l’entusiasmo per le nuove opportunità, è fondamentale procedere con cautela. La riforma, pur innovativa, presenta alcuni punti da chiarire, in particolare per quanto riguarda le società semplici. La mancanza di riferimenti espliciti e l’applicazione delle condizioni restrittive, come il mantenimento del controllo per cinque anni, necessitano di un’attenta valutazione caso per caso e, auspicabilmente, di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Conclusioni
La riforma del Testo unico delle successioni rappresenta una svolta epocale per la pianificazione patrimoniale. Le società semplici, da attori non protagonisti, si trasformano in strumenti strategici per la gestione e il trasferimento del patrimonio familiare. L’importante è agire con consapevolezza, affidandosi a professionisti esperti per valutare le opportunità e pianificare al meglio il futuro del proprio patrimonio.