Il 20 luglio scorso la Camera dei Deputati ha approvato una nuova proposta di legge a prima firma dell’Onorevole Centemero tesa a incentivare – tramite lo strumento dell’agevolazione fiscale – l’investimento in startup e pmi innovative.
La proposta di legge (A.C. 107) interviene in particolare sullo strumento della detrazione Irpef in regime cosiddetto de minimis (detrazione 50%), al fine di consentirne la fruizione anche in caso di incapienza del contribuente, ossia qualora la detrazione superi l’imposta lorda dovuta dal contribuente, mediante la trasformazione dell’eccedenza non detraibile in credito d’imposta utilizzabile in dichiarazione o in compensazione.
Al riguardo, si ricorda che, in alternativa alla detrazione ordinaria prevista dall’art. 29 del Dl 179/2012 (pari al 30%), per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020 è riconosciuta una detrazione ai fini dell’Irpef pari al 50% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più startup innovative (iscritte nell’apposito registro al momento dell’investimento), direttamente o per il tramite di Oicr, fino a un importo massimo annuale complessivo di 100 euro, da mantenersi per almeno 3 anni.
Con riferimento alle pmi innovative, il nuovo comma 9-ter dell’art. 4, Dl 3/2015, rispetto alla detrazione ordinaria, riconosce agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020 una detrazione Irpef pari al 50% della somma investita dal contribuente, direttamente o per il tramite di Oicr, nel capitale sociale di una o più pmi innovative, con un investimento annuo massimo detraibile di 300mila euro.
Nel caso in cui la detrazione sia di ammontare superiore all’imposta lorda, le attuali norme prevedono che l’eccedenza possa essere portata in detrazione dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche dovuta nei periodi di imposta successivi, non oltre il terzo periodo, fino a concorrenza del suo ammontare.
I punti fondamentali della nuova proposta di legge
Al riguardo, nella proposta di legge viene proposto il riconoscimento di un credito d’imposta per l’eccedenza non detraibile utilizzabile nella dichiarazione dei redditi in diminuzione delle imposte dovute o in compensazione mediante modello F24, fruibile nel periodo d’imposta in cui è presentata la dichiarazione dei redditi e nei periodi di imposta successivi. Ciò al fine di consentire all’investitore una più rapida monetizzazione dell’incentivo.
L’articolo 3 della proposta di legge modifica, al fine di renderla coerente con la normativa europea in tema di aiuti di Stato, il regime di temporanea esenzione delle plusvalenze realizzate da persone fisiche derivanti dalla cessione di partecipazioni al capitale di imprese startup innovative e pmi innovative (introdotto dal Decreto Sostegni-bis del 2021, e a oggi non ancora applicabile a causa della mancata autorizzazione della Commissione Europea), inter alia escludendone l’applicazione per gli investimenti effettuati in regime de minimis. Rimarrebbero dunque agevolati solo gli investimenti che beneficiano della detrazione o della deduzione del 30%.
La proposta di legge n. 1061 del 30 marzo 2023
Ulteriori novità sono poi previste da un’altra proposta di legge (proposta di legge n. 1061 del 30 marzo 2023), la quale è stata approvata dalla Camera e trasmessa al Senato il 18 maggio scorso. In particolare, all’articolo 2 si propone di riconoscere ai fini Irpef e Ires una deduzione pari all’85% della somma investita (per almeno un triennio), direttamente o tramite Oicr o altre società, nel capitale sociale di startup o pmi innovative, in fondi per il venture capital (Fvc) o fondi promossi da incubatori certificati, da reti di professionisti o da società di investimento, per un importo massimo in ciascun periodo d’imposta di 5 milioni di euro per le persone fisiche e di 25 milioni di euro per le società.
Le nuove agevolazioni per gli investimenti in startup e pmi innovative
L’articolo 3 introduce invece nuove agevolazioni fiscali per favorire gli investimenti in startup e pmi innovative, prevedendo:
- (i) l’esenzione delle plusvalenze derivanti dalle partecipazioni al capitale sociale di una o più startup o pmi innovative possedute direttamente o per il tramite di organismi di Oicr che effettuino almeno il 30% dei propri investimenti in startup e pmi innovative,
- (ii) la deducibilità, nella misura dell’80%, degli investimenti effettuati per l’acquisizione di startup o pmi innovative costituite nel territorio nazionale nel periodo d’imposta in corso alla data di acquisizione e nei tre periodi d’imposta successivi,
- (iii) la deducibilità nella misura del 90% degli investimenti effettuati nel periodo d’imposta in corso alla data di acquisizione e nei tre periodi d’imposta successivi, per l’acquisizione di startup o pmi innovative sottoposte a procedura concorsuale, se l’acquirente assicura la continuazione del rapporto di lavoro dei dipendenti alle condizioni già applicate presso l’impresa acquisita.
Le altre agevolazioni
L’articolo 4 introduce disposizioni volte a favorire gli investimenti degli enti di previdenza obbligatoria e delle forme pensionistiche complementari, stabilendo per tali enti la facoltà di destinare somme superiori allo 0,5% dell’attivo patrimoniale risultante dal rendiconto dell’esercizio precedente agli investimenti in Fvc, in fondi promossi da investitori business angel o incubatori certificati italiani e in società di investimento, con la possibilità di dedurre fiscalmente il 30% del totale degli investimenti.
È inoltre prevista l’esenzione delle plusvalenze derivanti dalle partecipazioni al capitale sociale di una o più startup a pmi innovative possedute direttamente ovvero per il tramite dei predetti soggetti che investano per almeno il 30% in startup o pmi innovative.
Sempre per gli stessi contribuenti, è proposta l’introduzione di un regime di maggiorazione del 150% delle minusvalenze deducibili relative a detti investimenti.
Inoltre, si prevede una deduzione dell’85% del valore dell’investimento effettuato in Fvc o in startup e pmi innovative tramite iniziative di corporate venture capital da ripartire in parti uguali nel periodo d’imposta in corso alla data di costituzione del fondo e nei quattro successivi, nonché una maggiorazione del 70% ai fini della determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria relativi a investimenti in beni, materiali o immateriali, del costo di acquisizione di beni materiali nuovi e beni immateriali prodotti o acquisiti da startup/pmi innovative, e in progetti di innovazione aperta sviluppati in collaborazione con incubatori certificati, uffici di trasferimento tecnologico, enti pubblici di ricerca e università.
È altresì incentivata l’aggregazione di startup e pmi innovative, tramite il riconoscimento gratuito a fini fiscali di un valore massimo complessivo di 10 milioni di euro al valore di avviamento e a quello dei beni strumentali materiali e immateriali, a determinati soggetti passivi derivanti da operazioni di aggregazione aziendale (o di conferimento) coinvolgenti detti soggetti.
Da ultimo, sono previste speciali misure di natura contributiva per incentivare l’occupazione e l’imprenditoria giovanile.
I due provvedimenti dovranno essere ora esaminati e approvati dall’altro ramo del Parlamento. Nel frattempo, sono in corso le audizioni e i tavoli tecnici presso le competenti commissioni parlamentari volte a recepire le istanze e le osservazioni delle associazioni di categoria.
(Articolo scritto in collaborazione con Sabrina Tronci, Di Tanno Associati)
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