Secondo una ricerca condotta dall’Audencia Business School e dalle università di Adelaide e Aukland, infatti, i flussi d’investimento verso i fondi “sostenibili” aumentano in concomitanza con la depressione stagionale
Un fondo da 100 milioni di dollari in gestione riceverebbe grazie all’effetto-umore flussi aggiuntivi pari a 840mila dollari l’anno
Che le emozioni possano influenzare le decisioni di investimento è un fatto universalmente riconosciuto: nella pratica dei fatti, è molto difficile che un risparmiatore sia spinto solo da calcoli puramente razionali. Difatti, la preferenza verso gli investimenti sostenibili ESG, potrebbe non avere a che fare solo con i convincimenti etici sulla loro (vera o presunta) capacità di migliorare la condotta delle imprese. Potrebbe essere anche una questione di… cattivo umore.
Secondo una ricerca condotta dall’Audencia Business School e dalle università di Adelaide e Aukland, infatti, i flussi d’investimento verso i fondi “sostenibili” aumentano in concomitanza con la depressione stagionale. Lo studio, pubblicato su Economics Letters, ha voluto mettere alla prova l’idea che gli investimenti Esg sono percepiti come meno rischiosi assieme con l’ipotesi che un gli investitori colpiti da un peggiore stato d’animo diventino più avversi al rischio. Il risultato avrebbe dovuto condurre ad un aumento dei flussi verso i fondi Esg nei momenti di massima “depressione”. Ed è quello che lo studio ha dimostrato.
Misurare tristezza e sostenibilità: la metodologia
Per misurare i livelli di umore medio, gli autori si sono affidati a un indicatore noto come OR, che misura i cambiamenti nella “percentuale mensile di persone con depressione o sintomi stagionali”.
Una OR più alta indica un aumento della depressione e quindi una diminuzione dell’umore. Nell’emisfero settentrionale, l’OR è alto in autunno (settembre), basso in primavera (marzo) e moderato in estate e in inverno, si legge nel comunicato della Audencia Business School, mentre i paesi dell’emisfero australe provano tali sentimenti di abbattimento con tempistiche invertite (come prevedibile dal diverso ordine delle stagioni).
Per definire i fondi sostenibili, invece, gli autori si sono affidati ai rating assegnati da Morningstar.
Una volta individuati gli indicatori di riferimento, la ricerca ha confrontato i livelli di OR con gli investimenti diretti sui fondi comuni azionari sostenibili in 25 paesi, nel periodo compreso fra il 2018 e il 2021. Un aumento della percentuale delle persone con depressione stagionale indicata dall’OR, favorisce i flussi verso gli investimenti in fondi ad alta sostenibilità, che aumentano rispetto alle alternative a bassa sostenibilità nell’ordine dello 0,070% in più al mese e 0,84% all’anno. Ciò equivale ad affermare che un fondo da 100 milioni di dollari in gestione riceverebbe grazie all’effetto-umore flussi aggiuntivi pari a 840mila dollari l’anno.
“Questa associazione è coerente con un’interpretazione dell’avversione al rischio e supporta l’ipotesi che un umore più basso porti a investimenti più sostenibili perché gli investitori li percepiscono come meno rischiosi”, ha affermato Alexandre Garel, assistant professor di Audencia, “i nostri risultati suggeriscono che quando si tratta di investire in fondi comuni di investimento azionari sostenibili, l’avversione al rischio innescata dal cattivo umore è una causa più probabile di maggiori investimenti rispetto alla potenziale felicità associata al comportamento altruistico”. Insomma, la depressione aiuterebbe l’Esg più dei buoni sentimenti e della responsabilità verso le nuove generazioni.
Difficile dire se l’investimento green sia effettivamente d’aiuto per migliorare l’umore. “Date le caratteristiche dei nostri dati, non possiamo verificare se l’umore degli investitori migliora dopo aver investito in fondi sostenibili”, ha concluso Garel, “ciò confermerebbe non solo che gli investimenti sostenibili sono un’opzione più sicura, ma anche che investire in essi migliora l’umore delle persone”.