Dopo anni di globalizzazione apparentemente inarrestabile, l’economia mondiale si trova a fronteggiare un cambio di paradigma. L’ascesa di nuove barriere commerciali, la riorganizzazione delle catene del valore, l’incertezza geopolitica e il ritorno a logiche di protezionismo stanno ridefinendo non solo gli equilibri tra Paesi, ma anche le strategie con cui le famiglie imprenditoriali gestiscono e proteggono il proprio patrimonio. In questo scenario in continuo movimento, l’idea stessa di ricchezza cambia volto: non più solo accumulo o rendimento, ma visione sistemica, resilienza, capacità di adattarsi e reinventarsi. Ne abbiamo parlato con Alessandro Forza, Head of Private Banking di CFO Sim.
Dall’ottimizzazione alla preparazione: cambiano le logiche patrimoniali
In uno scenario così complesso, occorre spostare lo sguardo dai singoli annunci sui dazi ai mutamenti strutturali in atto. A contare saranno le nuove rotte delle catene del valore, l’emergere di hub produttivi alternativi, e soprattutto il ruolo che l’Europa saprà giocare per non subire passivamente questa trasformazione.
“Anche l’impatto sulle strategie patrimoniali non può più essere analizzato attraverso logiche standard: ogni patrimonio, infatti, richiede una lettura personalizzata, che tenga conto del legame profondo tra attività imprenditoriale e patrimonio familiare. Serve costruire una struttura coerente con l’identità economica e i rischi specifici di ciascun imprenditore. Il vero cambio di passo sta nel superare l’idea di “portafoglio ottimale” in favore di una visione orientata alla preparazione. L’obiettivo non è prevedere il futuro, ma essere pronti ad affrontarne molteplici versioni. Ciò significa una maggiore attenzione alla liquidità come risorsa strategica, in un desiderio crescente di comprensione diretta delle scelte di investimento e in un interesse rinnovato per soluzioni alternative che seguano logiche di lungo periodo”.
Imprenditori alla prova della complessità: nasce la consulenza integrata
In un contesto dove azienda e patrimonio personale sono sempre più due facce della stessa medaglia, emerge con forza l’esigenza di una consulenza realmente integrata, capace di far dialogare in modo strutturato tutte le componenti del mondo imprenditoriale e familiare.
“Si sta affermando una nuova best practice, che vede riuniti attorno a un unico tavolo il banker e i consulenti aziendali, in sinergia e al servizio di una visione unitaria. Si affacciano inoltre nuovi modelli di investimento, in cui il patrimonio personale viene impiegato per rafforzare indirettamente l’impresa attraverso partecipazioni in realtà complementari, capaci di generare sinergie strategiche. A tutto ciò si aggiunge una crescente propensione a diversificare le strutture patrimoniali su scala internazionale, con l’apertura di presidi in giurisdizioni diverse, non per ragioni fiscali, ma per costruire flessibilità e resilienza”.
La nuova protezione patrimoniale: sofisticata, concreta, globale
In uno scenario così sfidante, la protezione del patrimonio non poteva non assumere un significato più ampio e articolato. Non si tratta più solo di mettere al riparo i propri beni, ma di renderli adattabili a un contesto in continua trasformazione.
“Gli strumenti assicurativi, per esempio, stanno vivendo una nuova stagione: non come soluzioni passive, ma come contenitori strategici, ognuno con una precisa funzione patrimoniale. Molte famiglie imprenditoriali stanno riorganizzando il proprio patrimonio in comparti distinti, ciascuno orientato a un obiettivo: dalla liquidità pronta per cogliere opportunità, alla crescita patrimoniale di lungo periodo, fino alla protezione per le generazioni future. Allo stesso tempo, la diversificazione geografica non è più solo una questione di mercati finanziari, ma di presenza concreta in giurisdizioni che offrano stabilità normativa e opportunità operative. In questo nuovo orizzonte tornano centrali anche gli asset tangibili immobili in location strategiche, metalli preziosi, opere d’arte – scelti non per finalità speculative, ma come pilastri di valore”.
Attenzione però a non disperdere le energie e le risorse alla ricerca di una risposta univoca one-size-fits-all.
“Serve un modello capace di tenere insieme investimenti, fiscalità, governance, passaggi generazionali, filantropia. Gli imprenditori comprendono l’importanza di una guida dedicata, che sappia leggere la complessità, unire i puntini, prendere decisioni in modo coordinato e soprattutto indipendente. In un mondo che cambia, ciò che serve non sono soluzioni preconfezionate, ma la capacità di costruire un metodo che permetta di orientarsi senza perdere lucidità”.
La vera innovazione? Non solo tecnologica, ma cognitiva
Forza lancia infine una riflessione che suona come una provocazione: e se la guerra commerciale non fosse un’eccezione passeggera, ma l’inizio di una nuova normalità? Se così fosse, la consulenza patrimoniale dovrà cambiare pelle.
“Le correzioni tattiche dell’asset allocation non basteranno da sole, occorrerà un ripensamento profondo del modo in cui si progetta la ricchezza. La vera sfida sarà duplice: gestire con efficacia il presente, ma preparare il patrimonio – e la famiglia – a scenari futuri sempre più eterogenei. Questo implica investire non solo in asset, ma anche in capitale umano, sviluppando competenze trasversali: comprensione geopolitica, adattabilità tecnologica, intelligenza culturale. Significa anche allargare il concetto di diversificazione a ecosistemi patrimoniali che includano relazioni, accesso a informazioni privilegiate, capacità di operare in contesti normativi differenti. Infine, comporta un passaggio dalla reattività alla visione prospettica, costruendo mappe di futuro insieme ai clienti. La ricchezza, infatti, non è solo un valore da proteggere, ma una realtà da reinterpretare. Chi avrà il coraggio di evolvere prima che il cambiamento diventi inevitabile, potrà non solo resistere, ma prosperare“.
Domande frequenti su RICCHEZZA FLUIDA: NUOVE ROTTE PER TEMPI INCERTI
Le famiglie imprenditoriali devono adattarsi a un cambio di paradigma economico globale, caratterizzato da nuove barriere commerciali, riorganizzazione delle catene del valore e incertezza geopolitica. Questo richiede un passaggio da una logica di semplice ottimizzazione a una di preparazione e protezione patrimoniale più sofisticata.
L'incertezza geopolitica e il ritorno a logiche protezionistiche costringono le famiglie imprenditoriali a rivedere le proprie strategie di gestione e protezione del patrimonio, rendendole più globali e concrete per affrontare i rischi emergenti.
La consulenza integrata sta diventando fondamentale per gli imprenditori, aiutandoli a navigare la complessità del nuovo scenario economico e a proteggere il proprio patrimonio in modo efficace.
Oltre all'innovazione tecnologica, l'articolo sottolinea l'importanza dell'innovazione cognitiva, suggerendo un approccio più strategico e consapevole alla gestione del patrimonio in tempi incerti.
La protezione patrimoniale si sta evolvendo diventando più sofisticata, concreta e globale, riflettendo la necessità di affrontare le sfide poste dal nuovo contesto economico e geopolitico.