L’industria del risparmio, a meno di un mese dalla votazione parlamentare che ha emendato la proposta della Commissione europea sulla Retail investment strategy (Ris), ha applaudito le modifiche apportate al testo – il cui iter legislativo proseguirà in una versione ammorbidita. “La Commissione per i problemi economici ha lavorato bene e abbiamo visto come abbia recepito tutta una serie di indicazioni che abbiamo fornito per cercare di migliorare certe riforme, come ad esempio la Retail investment strategy”, ha dichiarato nel corso di uno degli eventi del Salone del Risparmio, Michele Quinto, Country Head per l’Italia di Franklin Templeton International Services, “il dibattito è stato molto produttivo e ricettivo di tutta una serie di indicazioni di tipo pro business”.
Fra le modifiche parlamentari che hanno impattato la Ris, c’è la completa scomparsa dal testo di una possibile abolizione delle retrocessioni come sistema di remunerazione della consulenza finanziaria, non solo nell’immediato, ma anche dopo quello che sarebbe stato il triennio di controllo (ora quinquennio) sugli effetti dell’entrata in vigore della nuova normativa. Fra le altre cose, è stato anche rimosso l’obbligo, da parte del consulente, di indicare almeno un’alternativa low cost al prodotto finanziario raccomandato al cliente. D’altro canto, sono stati inseriti maggiori requisiti di trasparenza e confrontabilità dei prodotti all’interno dei Kid, i documenti-chiave che contengono le principali informazioni su fondi e polizze.
L’equilibrio fra protezione del consumatore e sostegno al business
“In molti casi ho visto l’Unione europea arrivare per prima a una regolamentazione, ma faticando a trovare un equilibrio fra la protezione del consumatore e la product regulation”, ha affermato nel corso della stessa conferenza il presidente del gruppo parlamentare ID, Marco Zanni (Lega), “spesso siamo stati i primi con regolamentazioni a protezione del consumatore che però hanno ammazzato” porzioni di business. Il riferimento di Zanni, scaturito dall’ultima normativa comunitaria sull’intelligenza artificiale, ha qualche punto di contatto con la partita della Ris. Il gruppo ID, infatti, ha contribuito a spostare alcune delle modifiche alla strategia proposta dalla Commissione europea proprio nella direzione auspicata dall’industria del risparmio schierandosi, ad esempio, contro la formulazione di benchmark sui costi dei fondi che fossero funzionali a un controllo preventivo sul loro value-for-money (rapporto costo-valore).
Un compromesso per portare a casa la riforma
Quello del Parlamento europeo, del resto, è un terreno di difficili compromessi. L’equilibrio della Retail investment strategy, che nella formulazione originaria della Commissione europea era decisamente spostato verso la maggiore protezione degli interessi degli investitori, è stato riportato nella direzione del business dell’industria del risparmio, ha riconosciuto la presidente della Commissione per i problemi economici, Irene Tinagli (gruppo S&D, Pd), in uno scambio di battute con questo giornale. “La relatrice parlamentare del testo [Stéphanie Yon-Courtin, Republique en Marche] aveva assunto una posizione fortemente contraria” ai termini della proposta originaria sulla Ris, ha dichiarato Tinagli, secondo la quale la riforma ha corso il rischio di arenarsi. Come presidente della Commissione parlamentare, Tinagli ha, dunque, proposto una mediazione che in qualche modo ha ammorbidito la posizione del gruppo socialista, più orientato sulla posizione pro-consumatore, “il che ha consentito di portare il testo ad approvazione”. Questo sviluppo, ha aggiunto, è stato “ben accolto” dall’industria del risparmio, anche se lo “spirito originario della Ris” si è un po’ perso, ha aggiunto.
Gli obiettivi della strategia per gli investimenti al dettaglio, dichiarati della Commissione europea, erano accrescere il coinvolgimento delle famiglie negli investimenti finanziari, a fianco di nuovi processi in grado di far scendere i costi dei prodotti e incrementare l’offerta di consulenza finanziaria indipendente. “Forse questi obiettivi sono ora un po’ meno alla portata”.