In Italia, quello degli affitti brevi è un mercato in crescita, ma caratterizzato da una gestione degli immobili impegnativa e faticosa e da rendimenti non stellari, che hanno portato a un maggiore utilizzo di servizi di operatori specializzati. A tracciare la fotografia del settore italiano degli immobili affittati con la modalità dello short rent è Locare, che ha indicato, nel 2022, quasi un raddoppio rispetto all’anno prima del numero di soluzioni abitative a disposizione per l’affitto breve/turistico, di cui circa un terzo gestito da agenzie immobiliari o società specializzate in ambito proptech. Se di considera però che nel 2020, causa covid, c’è stato un tracollo stimato attorno all’86% del numero di proposte in offerta, il risultato raggiunto lo scorso anno è, in termini assoluti, inferiore del 31% rispetto al 2019.
I numeri degli affitti brevi in Italia
Di quale mercato stiamo parlando? Secondo i dati raccolti dall’ufficio studi di Locare, su un patrimonio di circa 6,6 milioni di seconde case disponibili per una gestione alternativa, tipo short rent (in quanto non affittate con contratti a lungo medio termine né utilizzate con frequenza costante dai proprietari), 579mila abitazioni sono offerte in affitto breve, ossia l’8,87% del totale. E di queste 212mila circa, cioè poco più di un terzo del totale, sono gestite tramite agenzie immobiliari o società specializzate.
Paragone rendimento affitti brevi vs Btp
Di che tipo di investimento si tratta se confrontato con i Bpt a 10 anni che rendono circa il 4% e con il classico mercato degli affitti immobiliari?
“Dopo l’ondata di inflazione del 2021-22, gli affitti degli immobili in Italia sono tornati a crescere. Dal 2008 fino alla fine del periodo più buio della pandemia i prezzi erano rimasti in stallo, anche malgrado i tassi estremamente bassi della Bce. Nel corso del 2023 è probabile che la redditività degli affitti continui a essere buona, soprattutto per via dei tassi di interesse in aumento, visto che la Banca centrale europea dovrebbe continuare ad alzarli nel corso della primavera e dell’estate”, ha contestualizzato Andrea Napoli, ceo e founder di Locare. Che poi ha aggiunto: “In questo scenario di mercato, l’investimento immobiliare rimane ancora uno strumento interessante per il risparmiatore italiano, storicamente molto vicino al settore immobiliare. Inoltre, considerando l’attrattività turistica di molte località italiane, un’alternativa agli affitti tradizionali possono essere gli affitti brevi che possono portare a ottenere un rendimento del 7-8% al netto di costi e imposte, rispetto al valore dell’immobile, rendimento che supera di circa 3/4 punti quello offerto dai Btp”. Per il 2023, infatti, stando ai dati di Locare, i principali operatori di settore si attendono un incremento dei canoni medi richiesti in linea con l’andamento dell’inflazione, attesa attorno al 6,3% nel 2023.
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Gli italiani tornano ad acquistare case come forma di investimento
Nonostante l’aumento dei tassi di interesse, la crescita dei costi delle materie prime e il clima di incertezza causato dal conflitto bellico ancora in corso, “la casa conferma la sua capacità di attrarre i risparmiatori che intendono preservare i capitali dall’inflazione”, ha dichiarato Fabiana Megliola, reponsabile ufficio studi gruppo Tecnocasa, spiegando che – stando ai dati relativi alle compravendite realizzate dalle agenzie del gruppo Tecnocasa – nella seconda parte del 2022, nel 74,8% dei casi si è trattato di acquisto dell’abitazione principale e nel restante 18,2% dei casi di acquisto di una casa per investimento (in aumento dal 16,5% dello stesso periodo del 2021). “A dare una spinta in questo senso anche il ritorno importante dei turisti che ha rivitalizzato le locazioni brevi. A caratterizzare il mercato è soprattutto una carenza di offerta di immobili a fronte di una domanda comunque sostenuta, situazione questa che si sta protraendo ormai da diversi semestri”, ha poi precisato.
Quanto costa in media a settimana un appartamento in affitto breve?
Se si analizzando i canoni d’affitto, qui la variabilità è molto alta. Spesso la stessa soluzione viene offerta sul mercato a prezzi molto differenti a seconda del periodo dell’anno, della lunghezza del soggiorno e degli eventuali sconti conseguenti, dello stato dell’edificio, de numero di posti letto disponibili, ecc. In ogni caso, l’affitto settimanale medio richiesto di un bilocale con quattro posti letto (che è la dimensione più richiesta per l’affitto breve), nelle località turistiche, varia tra gli 800 e i 2.400 euro la settimana.
Rischi e opportunità
“Per chi volesse acquistare oggi un’abitazione da destinare agli affitti brevi a leva, è importante segnalare che deve mettere in conto non solo l’aumento dei tassi d’interesse per l’acquisto ma anche la possibilità che vengano introdotte delle restrizioni alla facoltà di locare, oltre, chiaramente, all’impegno necessario per gestire l’immobile”, ha spiegato Napoli, che in ogni caso resta positivo sul real estate. “Analizzate tutte queste “criticità” e nonostante il Btp sia lo strumento liquido per antonomasia, l’affitto breve, se collocato nelle giuste zone, risulta essere un’alternativa interessante al Btp stesso”, ha concluso il ceo e founder di Locare.