Il Bitcoin ha toccato un nuovo record storico, superando i 109.400 dollari e battendo il precedente picco raggiunto a gennaio. Il massimo arriva in un contesto di crescente incertezza sul debito americano e sul dollaro, con rendimenti in salita che riflettono la debolezza del biglietto verde. Il rischio di una futura monetizzazione del debito e di svalutazione del dollaro sembra tornato al centro dell’interesse degli investitori, spingendo la domanda di Bitcoin. Secondo i dati CoinShares relativi alla settimana chiusa il 17 maggio, gli asset digitali — comprese le altre criptovalute — hanno registrato afflussi positivi per la quinta settimana consecutiva, per un totale settimanale di 785 milioni di dollari e un accumulo da inizio anno pari a 7,5 miliardi, oltre il precedente picco di 7,2 miliardi raggiunto a febbraio.
“Il massimo storico di Bitcoin rappresenta una soglia psicologica importante per gli investitori, ma l’asset dimostra di avere tutti i requisiti per superarla senza problemi. La skew Delta 25 tra opzioni call e put a 30 giorni è in aumento, e questo suggerisce un orientamento rialzista da parte dei trader. Inoltre, la volatilità implicita sta risalendo da livelli storicamente molto bassi”, ha dichiarato a We Wealth Max Shannon, research analyst di CoinShares. Il legame tra l’andamento del Bitcoin e le tensioni sul debito USA è una tesi condivisa da molti operatori, ma che resta da verificare pienamente. “Se i rendimenti dei Treasury Usa continueranno a salire e il Bitcoin manterrà le performance attuali, potremo considerarlo una vera riserva di valore, al pari dell’oro, e una copertura contro errori di politica economica e svalutazione monetaria. Se invece reagisse negativamente, confermerebbe di essere un asset ancora sensibile ai tassi d’interesse”. Tra i possibili scenari ribassisti, Shannon cita un rafforzamento tattico del dollaro in seguito a ricoperture di portafoglio post-Liberation Day e una risposta aggressiva della Fed a un eventuale deterioramento del quadro macro.
Bitcoin come copertura? Il confronto (critico) con l’oro
Per André Dragosch, analista di Bitwise Europe — fornitore di ETF cripto — il recente avvicinamento di Bitcoin ai massimi storici è stato spinto dalla forte domanda di società con riserve in BTC, in un contesto di sfiducia verso i titoli di Stato. È il caso del Giappone con Metaplanet, società che ha adottato una strategia di tesoreria in Bitcoin nell’aprile 2024 e che, grazie a questo, è diventata la migliore performer dell’indice Topix. Secondo Dragosch, la stessa logica di fondo che ha riportato in auge l’oro — la sfiducia verso il dollaro — starebbe guidando anche Bitcoin. “I mercati stanno iniziando a prezzare la possibilità di un default sovrano”, ha affermato, “e il recente declassamento del debito USA da parte di Moody’s ne è un chiaro segnale”.
Che poi questo rischio si concretizzi o meno, l’oro continua a rappresentare un’ancora contro l’incertezza e, forse, il Bitcoin un modo ancora più redditizio di metterla a frutto nel breve periodo. Non è però questa la lettura di Dragosch, secondo cui il Bitcoin sarebbe già oggi un bene rifugio ancor meglio posizionato dell’oro, perché “presenta una correlazione strutturalmente più bassa con i titoli di Stato americani”. Un’affermazione che si fonda sull’osservazione secondo cui, storicamente, l’oro tende a salire insieme ai Treasury, anche se questa correlazione dopo il caos-dazi si è invertità (l’oro è salito, i Treasury sono scesi).
Prossimi driver e scenari di adozione istituzionale
Tra i catalizzatori attesi nel breve, Simon Peters, crypto market analyst di eToro, segnala la conferenza Bitcoin 2025, in programma a Las Vegas dal 27 al 29 maggio. “È una delle più grandi conferenze globali sul tema. Tra gli oratori principali ci saranno il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, Michael Saylor, la senatrice Cynthia Lummis e David Sacks, zar della crittografia e dell’intelligenza artificiale della Casa Bianca”, ha dichiarato a We Wealth. La comunità si aspetta annunci sulla possibilità che il governo USA aumenti le riserve strategiche in Bitcoin e chiarimenti sul GENIUS Act e sulla futura regolamentazione delle stablecoin.
Intanto, sul fronte dell’adozione istituzionale interna agli Stati Uniti, Shannon ha segnalato che alcuni stati americani stanno già muovendosi: “Il New Hampshire ha approvato una legge che prevede riserve in Bitcoin, e altri stati come Texas e North Carolina potrebbero seguirne l’esempio nei prossimi mesi”. Il Bitcoin, da risorsa speculativa, continua così ad attrarre attenzioni sia come strumento finanziario alternativo, sia come potenziale riserva di valore, benché la sua natura e funzione reale restino ancora oggetto di interpretazione.
Domande frequenti su Bitcoin record oltre 109mila: effetto dollaro debole, crisi Treasury
Secondo l'articolo, il Bitcoin ha toccato un nuovo record storico superando i 109.400 dollari, battendo il precedente picco raggiunto a gennaio.
L'articolo suggerisce che l'incertezza sul debito americano, la debolezza del dollaro e i rendimenti in salita hanno contribuito all'aumento del valore del Bitcoin.
Il rischio di una futura monetizzazione del debito e di svalutazione del dollaro sembra spingere gli investitori verso il Bitcoin come potenziale copertura contro l'inflazione e la perdita di valore del dollaro.
L'articolo si concentra sul confronto (critico) tra Bitcoin e oro come copertura e sui prossimi driver e scenari di adozione istituzionale del Bitcoin.
L'articolo menziona dati CoinShares relativi agli investimenti in criptovalute, senza specificare ulteriormente il contenuto di tali dati.