Né growth né value. Quando la recessione arriva non ce n’è per nessuno, o quasi. Parlando di stili d’investimento infatti ci sono dei fattori che sembrano proteggere meglio il portafoglio degli investitori dalle intemperie dei mercati. È quanto è emerso da una recente ricerca di Investment Metrics e ripresa da Institutional Investor, secondo cui in tempi di flessione economica, i fattori su cui puntare sono qualità e dimensioni.
Né growth né value
Secondo la ricerca i fattori growth e value hanno un impatto minimo sui rendimenti degli investimenti durante i periodi di bassa fiducia dei consumatori, con i titoli value che perdono in media 1 punto base e i titoli growth che guadagnano in media 1 punto base. I numeri sono così vicini allo zero che Alex Lustic, autore del rapporto, ha concluso che nessuno dei due fattori offre alcun premio in questi periodi. Nel frattempo, il fattore volatilità ha perso 37 punti base, suggerendo che i titoli altamente volatili hanno costantemente sottoperformato durante i periodi di recessione.
Dimensioni e qualità per battere la recessione
I titoli di qualità e a grande capitalizzazione, invece, hanno sovraperformato i rispettivi benchmark quando la fiducia dei consumatori è precipitata in territorio recessivo. Secondo il rapporto, le società con bilanci più solidi, utili più stabili e margini più elevati – caratteristiche che generalmente rientrano nel fattore qualità – hanno battuto il mercato di 21 punti base durante le recessioni. Anche il fattore dimensionale, definito come una misura di quanto le società a grande capitalizzazione superino quelle più piccole, ha superato il benchmark di una media di 32 punti base. Secondo il rapporto, questi due fattori hanno sovraperformato grazie alla loro natura difensiva.
I sottofattori più performanti
Secondo il rapporto, anche alcuni sottofattori dei fattori qualità e dimensione, come il rendimento del capitale proprio, il rendimento del capitale investito e il rapporto fatturato/utile, hanno generato un alfa significativo nei periodi di scarsa fiducia dei consumatori. Risultati simili in termini di performance dei fattori sono emersi anche in un precedente rapporto di Investment Metrics incentrato esclusivamente sull’Europa. Dal 1996, l’Europa ha attraversato sei periodi di recessione, durante i quali i fattori qualità e bassa volatilità hanno rappresentato solide fonti di rendimento. Come nel caso degli Stati Uniti, i fattori value e growth hanno sottoperformato in questi contesti.
Recessione in arrivo?
Per valutare il sentiment dei consumatori, Investment Metrics ha utilizzato l’Indice di fiducia dei consumatori, una misura sviluppata dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. L’indice è sceso a 96,5 in agosto, il livello più basso da quando l’OCSE ha lanciato il CCI nel 1974. “La bassa fiducia dei consumatori è un indicatore anticipatore di recessione”, si legge nel rapporto dell’IM. “Il rapido aumento del costo della vita dovuto all’inflazione, l’aumento dei tassi d’interesse e l’incertezza geopolitica globale indicano una recessione imminente”.