L’orologio, inteso quale mero oggetto d’uso comune, si è ormai evoluto fino al punto da assumere un’importante valenza artistica e simbolica. Dagli albori dell’orologeria, la suggestiva meccanica di precisione dei segnatempo era racchiusa ed esaltata in casse più o meno riccamente decorate. Oggi esistono sul mercato orologi di ogni tipo, dalle opzioni più economiche a quelle di lusso. Poi ci sono alcuni pezzi che superano tutti gli altri in termini di valore e ricerca, caratterizzandosi anche per il loro costo, davvero straordinario. Gli eclatanti risultati d’asta ottenuti dagli orologi più costosi al mondo sono costantemente oggetto di approfondimento sulla stampa specializzata. Quello che forse non ci si chiede mai – al di là del fascino delle cronache d’asta – è quanto costerebbe assicurare questi oggetti unici, dal valore spesso considerato esagerato.
Potremmo prendere come esempio un Rolex. Non uno qualsiasi, bensì quello che James Cox ricevette in regalo negli anni Novanta da suo suocero – un certo Paul Newman. Come noto agli appassionati, questo orologio è stato aggiudicato in un’asta di Phillips a New York (era il 2017) per poco meno di 18 milioni di dollari. Con ogni probabilità, il fatto che fosse stato di Paul Newman e non “un” modello Paul Newman, fu determinante nella consistenza del prezzo finale. Vi è quindi oggi nel mondo un signore che può dirsi il nuovo proprietario del Rolex 6239 appartenuto a Paul Newman. Mr. Newman amava indossare quotidianamente quell’orologio, anche per fare immersioni o per cronometrare le sue performance a bordo delle auto veloci che tanto amava (la moglie che gli regalò quel Rolex vi fece infatti incidere la frase “Drive carefully me”, ndr).
È ragionevole immaginare che il nuovo proprietario di questo pezzo leggendario voglia proteggere il suo investimento senza tuttavia precludersi minimamente la possibilità di goderselo, beneficiando in serenità di ciò che potremmo definire il “dividendo estetico” derivante dall’indossare un masterpiece iconografico. Possiamo supporre che abbia ingaggiato un broker assicurativo che con ogni probabilità sia andato a ricercare la copertura per il bene del suo cliente sul mercato assicurativo inglese dei Lloyd’s, assicuratori londinesi a oggi primi della classe in questo particolare ambito della protezione dei beni da collezione. Preliminarmente, il broker si sarà attivato per eseguire un risk assessment, proiettandolo in quello che possiamo definire una rappresentazione del perimetro di rischio, in cui avrà annotato le evidenze sulla sicurezza dell’abitazione: protezioni attive e passive, casseforti / caveau, presenza o meno di personale per la sicurezza privata, abitudini di vita e di viaggio del collezionista, ecc. È molto importante precisare che un orologio può essere assicurato in forma “all risks” (inclusi pertanto tutti i danni materiali e diretti quali furto, rapina, smarrimento, danno accidentale, ecc.) garantendolo quando è collocato all’interno di una cassetta in banca, nella cassaforte in casa e anche quando indossato.
Ma quanto costerebbe una copertura all risks per un orologio del valore di 18 milioni di dollari custodito di notte nella cassaforte di casa e indossato tutti i giorni e ovunque nel mondo, come amava fare Mr. Newman? La polizza costerebbe tra i 300.000 e i 400.000 dollari: certamente un premio assicurativo importante e oneroso.
Forse la quantità di zeri di questo esercizio di stile potrebbe indurre a pensare che le coperture assicurative per gli orologi di pregio siano particolarmente care. Ma non è così. Infatti, se invece del Rolex di Paul Newman si prendesse un qualsiasi buon orologio, diciamo del valore di 10.000 euro, la copertura assicurativa costerebbe circa 200 euro l’anno. Nessun costo hollywoodiano, per nostra fortuna!
In copertina: Paul Newman’s ‘Paul Newman’ Rolex Daytona. Courtesy: Phillip’s.