Alla visione del grande compositore Giuseppe Verdi è saldamente associata una frase: “Torniamo all’antico e sarà un progresso”. Anche se l’autore dell’Aida aveva in mente le innovazioni musicali che rischiavano di far invecchiare precocemente la sua musica, l’aforisma sembra riflettere la visione di molti esperti finanziari, al termine di questo 2022. Un anno durante il quale, un po’ come certe mode artistiche passeggere, sono tramontate molte quelle che sembravano le promesse innovative del futuro. Perlomeno, si sono drasticamente invertite le sorti di mercato di quelle promesse, facendo perdere ingenti somme agli investitori esordienti che hanno acquistato vicino ai massimi sospinti dall’onda di una grande copertura mediatica (fa notizia ciò che è nuovo, è una regola che non cambierà mai).
Da inizio anno al 28 dicembre il Bitcoin ha perso il 64,6% del suo valore, Ether il -67,7%. E gli Nft, i token non fungibili come le opere d’arte scambiate via blockchain? Fra inizio maggio e luglio 2022 il valore medio di vendita è crollato da circa 2.900 a 293 dollari, aveva calcolato Chainalysis. Per alcuni titoli azionari particolarmente gettonati non è andata molto meglio: al 27 dicembre, invece, Tesla ha perso il -69%, mentre il valore di Amazon e Netflix si è dimezzato.
L’opportunità di recuperare la “tradizione”
Come la musica di Verdi, spesso semplice ma di sicuro effetto, non ha mai abbandonato i teatri, anche le vecchie e forse un po’ noiose strategie d’investimento e di pianificazione finanziaria sono sempre rimaste nella cassetta degli attrezzi dei consulenti finanziari, così come nei manuali rivolti a chi desidera “arricchirsi lentamente”. Tirando le somme di questo anno, in particolare per gli investitori più impazienti, l’editorial board del Financial Times, espressione della posizione ufficiale del giornale, ha voluto ribadire l’importanza delle “vecchie strategie” di pianificazione.
“Scottati dalle big tech, delusi dalle meme stocks e lasciati a tremare nel profondo dell’inverno delle criptovalute: molti nuovi investitori, in particolare giovani, sono ora seduti sopra perdite consistenti. Perdere denaro non deve significare perdere la fiducia negli investimenti”, ha esordito il Ft, “dovrebbe significare rivolgersi a strategie d’investimento più stabili e collaudate, anche se meno appariscenti e meno ‘alla portata di tutti’”.
La crescita prepotente dei mercati, dopo i minimi toccati nel 2020 in seguito al coronacrash ha per diverso tempo fissato nelle aspettative degli investitori l’aspettativa di una scalata inarrestabile. Ogni ribasso era percepito come una nuova opportunità per acquistare e, di conseguenza, le fasi calanti del mercato hanno sempre avuto vita breve Poi, qualcosa è cambiato. O meglio, è tornato ad essere com’è sempre stato: di fronte a uno scenario di crisi (l’elevata inflazione, la fine delle politiche monetarie accomodanti, l’arrivo della recessione) il mercato ha iniziato a sgonfiarsi con una certa persistenza.
Le probabilità di aver perso denaro in questo 2022, specialmente per gli investitori che hanno puntato su scommesse concentrate sui nuovi trend sono particolarmente elevate. Potrebbe essere uno spunto di riflessione per il futuro, suggerisce il Ft: “L’esposizione ai singoli titoli avrà probabilmente già insegnato ai nuovi investitori lezioni dolorose sulla necessità di diversificare, sul costruire un adeguato fondo di emergenza e sulla ricerca di un livello di rischio congruo”, afferma il board, “ma per passare dalla ricerca di guadagni a breve termine alla costruzione di una ricchezza a lungo termine è necessario un approccio multiplo”.
La virtù della noia
Una componente di questo approccio può essere l’investimento periodico e automatico in fondi molto ben diversificati. La diversificazione rende i rischi meno concentrati, limitando la volatilità e permettendo di cogliere la tendenza più allargata del mercato: il Ft prende ad esempio un index fund focalizzato sulle azioni globali, che offre costi contenuti e un’esposizione su diversi settori e aziende attive di diverse parti del mondo. Noioso? Beh, “noioso può essere anche una buona cosa”.
Anche se il 2022 sui mercati è andato male e “si sono tutte le possibilità che il 2023 sarà anche peggio”, ha affermato il Ft, è importante capire che il tempo è il miglior alleato di chi investe. Scappare dagli investimenti “implicherebbe perdersi il recupero” dei mercati, “in qualunque momento esso avverrà”.