Da maggio a settembre le aziende che si sono dotate di strumenti per l’e-commerce hanno conosciuto una crescita di quattro punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
Hanno superato le 3.600 unità le imprese del settore del commercio che hanno aperto un canale di vendita online tra aprile e ottobre, riportando una crescita del 15,5%
Il Trentino Alto Adige è la prima regione d’Italia per livelli di digitalizzazione delle pmi, con un punteggio di 2,29. Seguono Lombardia ed Emilia Romagna
Per resistere all’emergenza epidemiologica, rispondere alle restrizioni dispiegate dal governo per contenere i contagi e restare produttive anche da remoto, le piccole e medie imprese italiane hanno dovuto accelerare il loro percorso di digitalizzazione, abbracciando l’economia 4.0. Secondo un’analisi di Unioncamere realizzata attraverso l’osservatorio dei Punti impresa digitale delle Camere di commercio, da maggio a settembre le aziende che si sono dotate di strumenti per l’e-commerce hanno conosciuto una crescita di quattro punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma l’incremento ha riguardato anche le realtà che si sono equipaggiate per l’e-payment (+5%).
Nel dettaglio, hanno superato le 3.600 unità le imprese del settore del commercio che hanno aperto un canale di vendita online tra aprile e ottobre, riportando una crescita del 15,5% (erano 23.386 unità a marzo 2020 contro le 27.007 a ottobre 2020). In termini regionali,
il Friuli Venezia Giulia guadagna il primo posto per adozione di tecnologie abilitanti su questo fronte, registrando un verde da 27 punti percentuali, seguito da Puglia (+19%) e Basilicata (+22%). Inoltre, l’implementazione di strumenti cloud ha conosciuto un’impennata di 11 punti percentuali tra marzo e aprile, accompagnati dalla
cybersecurity con il +3%. Un’accelerazione che si inserisce in un cammino più ampio intrapreso negli ultimi tre anni verso l’economia 4.0, che vede in questo caso il Trentino Alto Adige in testa alla classifica nazionale.
Cresce la maturità digitale: +2% in sette mesi
Stando ai dati raccolti tra l’1 marzo e il 30 settembre 2020, le imprese classificate come “specialiste, esperte o campioni” in termini di maturità digitale (grazie all’implementazione delle tecnologie abilitanti) sono cresciute di due punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche se a fare da traino sono stati i primi due mesi pandemici, marzo e aprile, che hanno riportato un incremento medio della maturità digitale di oltre il 3%.
Considerando una scala di punteggi che va da 0 a 4, il 6,9% delle imprese considerate viene definito “esordiente” (con punteggi tra 0 e 1), in calo dello 0,3% rispetto al 2019 e del 2,7% rispetto al 2018. Il 41,9%, invece, viene definito “apprendista” (con punteggi tra 1 e 2), in calo del 5,1% rispetto allo scorso anno e del 7,9% rispetto a due anni fa. Segue un 36,6% definito “specialista” (con punteggi tra 2 e 3), in crescita rispettivamente del 2,4% e del 6% rispetto agli altri due periodi considerati, un 10,7% definito “esperto” (con punteggi compresi tra 3 e 3,6) e un 3,9% definito “campione digitale” (con punteggi superiori a 3,6).
Trentino Alto Adige al vertice della classifica nazionale
Come anticipato, i dati relativi al mese di novembre 2020 rivelano che il Trentino Alto Adige è la prima regione d’Italia per livelli di digitalizzazione delle pmi, riportando un punteggio di 2,29 in termini di maturità digitale, contro una media nazionale del 2,06. Chiudono il podio la Lombardia con un punteggio di 2,21 e l’Emilia Romagna con 2,2. Alle ultime posizioni, invece, la Puglia con 1,87, il Molise con 1,84 e la Sicilia con 1,81.
Fonte: dati al 2 novembre 2020 Unioncamere – Pid, Self assessment digitale (Selfi4.0) – elaborazioni Dintec
Da maggio a settembre le aziende che si sono dotate di strumenti per l’e-commerce hanno conosciuto una crescita di quattro punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso annoHanno superato le 3.600 unità le imprese del settore del commercio che hanno aperto un canale di vendita online t…