Nft e blockchain, 5 lezioni per il lusso (e l’arte)

Teresa Scarale
Teresa Scarale
27.3.2023
Tempo di lettura: 3'
Un recete report cerca di tirare le somme su ciò che sono stati gli ultimi mesi per il mondo dei non fungible token, vittima di operazioni iper speculative da vera e propria caccia all’oro. Non tutto il male è venuto per nuocere: il periodo passato ha lasciato in eredità alcuni insegnamenti

«15 anni fa non avrei mai detto che le scarpe da ginnastica, le carte dei Pokemon o i Bearbricks sarebbero stati considerati diversamente da un trend da lunapark; oggi invece possono fruttare cifre a sei o addirittura sette zeri»: lo afferma Andrew Shirley, head of luxury research, Knight Frank, nella presentazione del report “Blockchain, Nfts and the Future of Collectibles”. E non c’è alcun motivo per cui lo stesso ragionamento non possa essere applicato gli nft come mezzo espressivo per l’arte, prosegue l’esperto. Alla loro epoca, sia la fotografia che il video furono criticati come nuovo mezzo espressivo artistico, ma «hanno superato la prova del tempo». Di certo il valore delle transazioni (misurato in Ethereum) sulla loro maggiore piattaforma, OpenSea, è sceso dell'89% tra dicembre 2021 e dicembre 2022, seguendo un andamento analogo nelle altre simili, di stampo curatoriale. È evidente che il primo ciclo iper-speculativo degli nft – quello affetto da una sorta di frenesia da corsa all’oro – è stato insostenibile. Ma allo stesso tempo è stato un male necessario, che ha permesso all'industria e alla stessa tecnologia di identificare rapidamente le proprie vulnerabilità, nonché di depurare il mercato da asset di cattiva qualità, come alcuni nft creati dall'intelligenza artificiale senza alcun coinvolgimento umano, prezzati a valori di bolla. Si è creato spazio per un collezionismo consapevole e attento. Di seguito, le cinque lezioni che secondo ArtTactic il periodo dei grandi movimenti speculativi ha lasciato in eredità.

Cinque lezioni per il futuro (del lusso) dalla crisi nft

Uno. Il concetto di non fungible token è complicato. Ma deve esserlo per forza? 

La locuzione “non fungibile” ha un che di gergale che sembra appannaggio esclusivo della Silicon Valley, ma non deve far scoraggiare. La tecnologia nft può essere un’interessante porta d'accesso a nuove opportunità. “Nft” è un termine che racchiude una miriade di funzioni. Finora, i casi d'uso includono investimenti in stile “azioni e titoli”, acquisto di oggetti fisici, tutela dei diritti d’autore e chiavi di sblocco per “esperienze digitali” (e non). Ma l'opportunità più grande si presenterà quando dimenticheremo cosa sono gli nft, la blockchain e il Web3 e semplicemente, li useremo. Con il passare del tempo, è probabile e auspicabile che l'attenzione si sposti da un paradigma di “nft come investimento” a un paradigma di “nft come utilità”.

Due. Crescono nuovi collezionisti e nuovi tipi di collezionismo 

Gli nft hanno indubbiamente acceso l’entusiasmo di una nuova generazione di collezionisti nel mondo dell'arte. Oltre al fattore novità, i collezionisti sono generalmente interessati alla rarità e all’accesso “esclusivo” ai pleasure asset. Caratteristiche ben presenti negli nft. E la loro sete di nuovi nft non è stata placata dal calo delle criptovalute. Uno degli asset che sta crescendo di più fra i nuovi collezionisti di nft è, secondo il report di ArtTactic, quello dei liquori di lusso. Se l'arte ha fatto da apripista, il mondo degli spiriti rari sta aprendo una serie di possibilità completamente nuove che possono essere rilevanti sia per i marchi di lusso che per i consumatori. La piattaforma Blockbar si è specializzata in questa tipologia di investimento.

Tre. Un nuovo approccio al concetto di possesso 

I collezionisti tradizionali e i collezionisti nft hanno in comune più di quanto si possa pensare: il brivido della ricerca, le esperienze esclusive, lo status symbol e spesso, il ritorno dell'investimento. Ciò che cambia è l'atteggiamento nei confronti del possesso dei beni. Il collezionista tradizionale dà valore agli oggetti fisici, mentre l'acquirente nft (il 60% dei collezionisti di token ha meno di 35 anni), dà priorità alle esperienze e ai legami con gli artisti tramite le comunità virtuale. Dal 2020, la nostra percezione del valore è cambiata. La rapida ascesa del fenomeno nft ha diversificato il mercato, dando vita a un nuovo segmento di collezionismo, per non parlare delle nuove categorie di collezionisti. La digitalizzazione del mercato dell'arte ha influenzato il modo in cui ci occupiamo del lusso e, per certi versi ha ridefinito il significato stesso di lusso.

Quattro. La questione della provenienza non cambia 

Gli nft si propongono di essere un luogo decentralizzato, con accesso diretto al consumatore per l'acquisto di opere d'arte. Tuttavia (e per fortuna) piattaforme come SuperRare o BlockBar stanno dettando gli standard per la curatela dei non fungible token. Pur essendo i nuovi mercati, rispecchiano livelli simili a quelli dei luoghi fisici tradizionali, in cui qualità, provenienza, storia e la semplice regola della domanda e dell’offerta sono state le forze determinanti del valore.

Cinque. Uno strumento prezioso per l'autenticazione 

Certificazione di proprietà e provenienza sono fondamentali per gli oggetti da collezione e riducono il rischio di contraffazioni (e i costi di transazione). Gli nft si stanno rivelando strumenti preziosi per la rivendita di qualsiasi articolo di lusso, offrendo una maggiore trasparenza sulla provenienza, utilizzando al contempo la tecnologia per offrire un'esperienza unica, premiare la fedeltà al marchio e coinvolgere i clienti a livello personale. La vera sfida per la blockchain sarà quella di affrontare la necessaria regolamentazione – attualmente deficitaria – per proteggere gli attori coinvolti, che siano acquirenti o venditori.

Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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