La lista contiene i Paesi considerati non cooperativi a fini fiscali
Come emerge dall’ultimo aggiornamento, anche la Russia è stata inserita nella black list
Prosegue la politica dell’Unione europea volta a limitare e contrastare le condotte economiche e fiscali fraudolente nell’ambito degli scambi commerciali che intervengono tra imprese che operano con Paesi considerati a fiscalità privilegiata.
A tal riguardo, al fine di migliorare la governance fiscale ed economica dell’Unione, è stata di recente aggiornata (lo scorso 14 febbraio 2023) la lista dei Paesi “black list”.
Black list: di cosa si tratta?
Al fine di individuare le giurisdizioni non cooperative nello scambio di informazioni fiscali e che, attraverso specifiche politiche interne tendono a favorire la fuga di capitali, e la conseguente l’erosione della base imponibile, l’Ue si è dotata di una black list. Lista che periodicamente aggiorna.
Tramite questa lista, L’Unione riesce a limitare o sanzionare gli scambi con i Paesi considerati come a rischio e così facendo induce questi ultimi ad attuare le riforme necessarie per limitare le prassi fiscali domestiche anticoncorrenziali.
Quali Stati sono inseriti nella lista?
I paesi che attualmente fanno parte della lista sono Bahamas, Anguilla, Isole Turks e Caicos e ancora Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini americane e Vanuatu.
Queste giurisdizioni sono considerate idonee ad attrarre società offshore e a facilitare la creazione di strutture prive di reale sostanza economica.
Tuttavia, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dell’Ue, dello scorso 14 febbraio 2023, sono stati inseriti quattro nuovi Stati. Si tratta di Isole Vergini britanniche, Costa Rica, Isole Marshall e Russia.
Stando a quanto emerge dalla documentazione che motiva questi nuovi ingressi, la Russia è stata inserita nella black list in ragione del mantenimento del regime preferenziale per le società holding internazionali.
Siffatta circostanza (vale a dire l’inserimento della Russia) determina implicazioni di non poco conto per tutti gli operatori e attori che a diversi livelli operano scambi commerciali con la Federazione. L’inserimento della Russia nella black list comporta per i soggetti interessati l’adempimento di nuovi oneri di monitoraggio fiscale e obbliga a prestare maggiore attenzione sul piano contabile e di rendicontazione.
Per tale ragione prima di effettuare scambi o operazioni con i suddetti Paesi è sempre opportuno rivolgersi ad un consulente esperto.
—
Vuoi approfondire l’argomento?
Con il servizio Chiedi agli esperti di We Wealth puoi contattare gratuitamente un professionista che ti potrà guidare nella scelta dei migliori investimenti e nella gestione del tuo patrimonio. Fai una domanda a uno dei 300 esperti disponibili su We Wealth.