Proseguono le montagne russe dell’ops Intesa-Ubi, con Bankitalia che dopo la Bce dà il suo ok e l’Antitrust che direbbe di no, ma forse era tutta una finta
L’Antitrust ha bollato come “infondate” le indiscrezioni di stampa emerse nella giornata del 9/6/2020 in merito alla fattibilità dell’operazione Intesa-Ubi, ormai iniziata il 17 febbraio scorso. In una nota, l’Autorità specifica che non è stata assunta alcuna decisione da parte sua in merito alla compatibilità dell’operazione di concentrazione Intesa Sanpaolo-Ubi Banca con le regole della concorrenza.
Il giallo Antitrust sull’ops Intesa-Ubi
L’istituzione prosegue affermando che “è stata trasmessa alle imprese interessate la sola comunicazione delle risultanze istruttorie”. E che questa “rappresenta la valutazione preliminare degli uffici dell’Autorità in ordine alle possibili criticità concorrenziali dell’operazione di concentrazione”. Quindi, “la decisione definitiva in merito alla compatibilità della concentrazione sarà assunta dal collegio solo all’esito del contraddittorio con le imprese interessate“.
Secondo alcune indiscrezioni di stampa, al termine della prima parte dell’istruttoria tecnica, l’Antitrust avrebbe stabilito che l’ops “non è allo stato suscettibile di essere autorizzata”. L’Autorità avrebbe posto in discussione la vendita a Bper di 400-500 filiali di Intesa proprio per evitare un’eccessiva concentrazione del mercato.
Intanto, il ceo Carlo Messina ha incassato due ok molto pesanti. Dopo la Bce infatti, anche Bankitalia ha dato il via libera all’offerta pubblica di scambio. In una nota, Intesa Sanpaolo ha fatto sapere quanto segue. “Con riferimento all’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria avente ad oggetto massime 1.144.285.146 azioni ordinarie di Ubi B., Intesa Sanpaolo ha ricevuto dalla Banca d’Italia le autorizzazioni preventive all’acquisizione indiretta di una partecipazione di controllo nelle società – del Gruppo Ubi B.- Pramerica Sgr (nonché di una partecipazione qualificata in Polis Fondi Sgr), e Ubi Leasing, Ubi Factor e Prestitalia.
Stavolta la Borsa non festeggia
A dispetto dei movimenti in corso, Piazza Affari il 9/6/2020 ha vissuto però un forte calo anche in tutto il settore bancario, con lo spread Btp/Bund in allargamento a 179 punti base rispetto ai 172,154 pb della chiusura precedente. A far peggio sono state proprio Ubi Banca (-5,4%) e Intesa Sanpaolo (-4,62%). Male anche Unicredit (-3,71%), Mediobanca (-3,22%), Banco Bpm (-2,92%), Bper (-1,43%), B.Mps (-5,08%), B.P.Sondrio (-3,17%).
L’Antitrust ha bollato come “infondate” le indiscrezioni di stampa emerse nella giornata del 9/6/2020 in merito alla fattibilità dell’operazione Intesa-Ubi, ormai iniziata il 17 febbraio scorso. In una nota, l’Autorità specifica che non è stata assunta alcuna decisione da parte sua in merito alla co…
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l’Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell’arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione
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