Fuga dall’Egitto ma non dal record: il Riposo durante la fuga in Egitto che Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1490 – Venezia, 1576) dipinse fra il 1508 e il 1510 ha raggiunto la quotazione di 22,1 milioni di dollari (15,5 milioni di sterline in realtà) nell’asta londinese di Christie’s dedicata agli antichi maestri lo scorso 2 luglio 2024. Un risultato che Orlando Rock, presidente di Christie’s U.K. definisce «un tributo all’impeccabile provenienza e alla tranquilla bellezza di questo sublime capolavoro giovanile di Tiziano, uno dei prodotti più poetici della giovinezza dell’artista». In realtà, il prezzo – comprensivo di commissioni e oneri – si colloca nella parte bassa della forchetta di stima, comunque ragguardevole per il piccolo dipinto (46×62,9 cm: dimensioni usuali nelle prime opere del maestro di Pieve di Cadore), coperto anche da garanzia. E pare che l’acquirente (telefonico) sia stato proprio il garante.

Tutte le foto sono cortesia di Christie's
“Un quadro desideratissimo, che ha catturato l’immaginazione del pubblico per più di mezzo millennio e senza dubbio continuerà a farlo”, prosegue Orlando Rock. Questo Riposo di Tiziano è infatti passato nei secoli per le mani di imperatori e nobiltà varia, subendo anche due furti rocamboleschi.
Storia del nuovo dipinto record di Tiziano Vecellio
Il Riposo durante la fuga in Egitto fu registrato per la prima volta nella collezione di un mercante veneziano, all’inizio del XVII secolo. Poi, fu Sir James Hamilton di Holyroodhouse ad acquistarlo. Quindi, passò all’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Austria. L’arciduca stimava a tal punto la sua collezione che, a metà del 1600, commissionò una serie di dipinti ritraenti la sua kunstkammer (letteralmente, “camera dell’arte”) per immortalare tutte le opere. Il Riposo durante la fuga in Egitto appare in uno di questi dipinti, oggi conservato al Prado di Madrid.
I due furti del Tiziano giovanile
Rimasto a Vienna per varie generazioni, l’opera subì il primo furto nel 1809, a opera delle truppe francesi, durante l’occupazione napoleonica della città. Con il congresso di Vienna quindi, l’opera tornò ai legittimi proprietari. Il secondo furto invece risale a una trentina di anni fa.
Il Riposo durante la fuga in Egitto di Tiziano ritrovato alla fermata del bus
Nel 1995 il dipinto era valutato cinque milioni di sterline. In quell’anno fu sottratto ai Longleat, casa dei discendenti di John Alexander Thynne, IV Marchese di Bath, il quale aveva acquistato l’opera dal mercante londinese Colnaghi. La celebre galleria old master, a sua volta, l’aveva acquistata in un’asta di Christie’s nel 1878. Il prezzo? 350 ghinee, equivalente a 46.700 dollari odierni, allora la quotazione più elevata di tutte le 11 opere di Tiziano allora a catalogo. All’epoca del furto del 1995, gli eredi di Thynne ingaggiarono un detective specializzato in recupero di opere d’arte rubate per ritrovare il dipinto. La famiglia poté tornare in possesso del quadro solo nel 2002. Allora infatti l’opera fece la sua comparsa (senza cornice e in un sacchetto di plastica) a una fermata dell’autobus di Londra. A fronte del ritrovamento fu pagata una “ricompensa” di 100.000 sterline.
Gli ultimi anni del Tiziano dei record
Da quel momento (e fino all’asta del 2024), il dipinto è rimasto nella magione di Longleat, allontanandosene solo per la mostra Il primo capolavoro di Tiziano: La fuga in Egitto del 2012 alla National Gallery di Londra.Dopo la vendita, Lord Bath, ha dichiarato alla stampa: «Mentre si scrive il prossimo capitolo della storia di Rest on the Flight into Egypt, sono soddisfatto dell’esito [della vendita], che sosterrà la nostra considerevole strategia di investimento su lungo termine a Longleat». Il precedente record d’asta per Tiziano era stato di 16,9 milioni di dollari. Il dipinto in questione era la Sacra Conversazione: la Madonna col Bambino e i santi Luca e Caterina d’Alessandria (1560 ca). A venderlo, Sotheby’s New York nell’ormai lontano 2011.

L’asta del 2 luglio 2024 ha totalizzato l’equivalente di 65 milioni di dollari, registrando un nuovo record d’asta – 10,6 milioni di sterline ovvero 13,46 milioni di dollari – anche per La Madonna delle ciliegie (1520 circa) del maestro fiammingo Quentin Metsys (Lovanio, 1466 – Anversa, 1530). Noto in questo caso l’acquirente: il Getty Museum di Los Angeles, già in possesso di un altro dipinto di Metsys, il Christ as the Man of Sorrows.